Class enemy – Rok Biček

di Ismaele (*)

il regista è del 1985, ed è al suo primo film.

 

prima una nota di (fanta) realtà: per noi sembra un film di fantascienza, i professori hanno uno studio personale dove possono preparare le lezioni, incontrare gli studenti, hanno le fotocopiatrici in sala professori, non devono chiedere il favore di una fotocopia in bidelle ria, non devono portarsi la carta da casa.

ogni film ricorda tanti film, eccone alcuni:

“Monsieur Lazhar” (qui), per via del suicidio; “If”, in piccolo,per via della ribellione; “L’onda”, in parte, per via dei comportamenti dei ragazzi, ma soprattutto mi ha ricordato “L’attimo fuggente”, anche qui un professore arriva e provoca, disorienta, divide, insegna “cose”grandi, vuole che si pensi, presto alunni, genitori, colleghi e dirigente gli si mettono di traverso.

in “Class enemy” molti sono gli elementi a favore di chi dice che ci troviamo davanti a un gran film (lo dico anch’io), il rigore, il realismo, i caratteri di tutti i personaggi, inclini, gli adulti a un vogliamoci bene, i ragazzi bisogna capirli, siamo una grande famiglia, gli studenti pigri e in cerca delle strade meno faticose.

magari non siete d’accordo con me, ma non lo saprete se non guardate il film, bisogna cercarlo bene, è soltanto in una ventina di sale in tutta Italia, così va il mondo (o forse solo l’Italia).

guardatelo, poi ne parliamo.

dimenticavo: Robert c’est moi.

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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