1° anniversario della Rete Nazionale Lavoro Sicuro

26 maggio 2023 : ARRIVARE IL GIORNO PRIMA

Un anno fa – dall’impulso dello storico nucleo dei macchinisti delle ferrovie- è nata la RETE NAZIONALE LAVORO SICURO.

L’anniversario cade in un momento tragico per la vita delle persone e per l’ambiente.
Si è giunti al disastro in diverse aree del territorio italiano anche se concentrato in E-R perché sono fallite la prevenzione primaria, quella secondaria e quella terziaria.
Alla luce delle esperienze passate (dal Vajont alla funivia del Mottarone, alla strage di Viareggio) ERAVAMO BEN CONSAPEVOLI CHE IL CRITERIO DI “ARRIVARE IL GIORNO PRIMA” NON AVESSE IMPORTANZA SOLTANTO NEI LUOGHI DI LAVORO MA FOSSE DA ESTENDERE AI LUOGHI E AL TEMPO DI VITA.

Con modestia ma con tenacia stiamo continuando a lavorare pur dovendo prendere atto che abbiamo realizzato poco rispetto ai nostri programmi. Un lavoro certo da “formichine” ma lucido, costante e nella direzione giusta:

– Abbiamo contattato e siamo stati contattati da centinaia di lavoratori/lavoratrici per quesiti, scambio reciproco di informazione e conoscenze, usando con efficacia anche webinars su temi specifici (come quello del ruolo del “medico competente” che noi, al momento, dobbiamo definire – non per polemica ma per obiettività materiale e giuridica-“medico di fiducia del padrone”).

–  Abbiamo organizzato seminari tematici (LA CARTA DI BERTINORO)

– Abbiamo aperto sportelli SALUTE/LAVORO con i quali abbiamo avuto conferma del tremendo impatto delle condizioni del lavoro schiavistico e costrittivo sulla salute psicofisica di lavoratrici e lavoratori.

– Abbiamo sostenuto istanze, ricorsi e procedure per ottenere risarcimenti (che non saranno mai equi e sufficienti ma che, quando vengono a mancare, al danno si aggiunge la beffa.
SEGNALIAMO IL “CASO” DI UN LAVORATORE DICHIARATO “NON ESPOSTO AD AMIANTO” DALLA CORTE DI APPELLO DI BOLOGNA CHE è RISULTATO PORTATORE DI MESOTELIOMA ANCORA OGGI IN “ATTESA” DI RICONOSCIMENTO INAIL/INPS : “caso” emblematico ma si tratta della punta dell’iceberg delle violenze che i lavoratori subiscono dai padroni ed anche spesso dalle istituzioni che dovrebbero garantire i loro diritti costituzionali.

– Abbiamo promosso o partecipato a incontri pubblici: RAVENNA in occasione ndell’anniversario della strage della Mecnavi, a Monfalcone, Cesena, Trieste, Bassano del Grappa, Treviso.

– Abbiamo aderito alla RETE 6 DICEMBRE nata per non dimenticare la strage della Tyssenkrupp e per creare sinergie tra lavoratori ed associazioni sul terreno della prevenzione e della salute.

– Abbiamo aderito alla iniziativa di respiro nazionale a sostegno della mobilitazione per il processo riguardante la morte sul lavoro del giovane Mattia Battistetti a Montebelluna.
Il processo è ancora in corso e la prossima seduta è prevista a Treviso per il 3 luglio.
Intanto si è realizzato un rapporto di solidarietà umana e di vicinanza con i coraggiosi e altruisti familiari di Mattia e con tanti altri compagni e gruppi di base che stanno partecipando alla mobilitazione. Grazie ai contatti è emersa l’opportunità di mobilitazione all’inizio di giugno a Vicenza per denunciare gli effetti della esposizione a Pfas degli operai che hanno lavorato nella fabbrica incriminata.

– ABBIAMO ADERITO , pur non potendo garantire la nostra presenza fisica, alla manifestazione del 6 maggio a Ravenna contro il progetto del rigassificatore. Adesione non estemporanea in quanto già nell’ottobre abbiamo inviato alla Regione E-R le osservazioni a sostegno della nostra contrarietà al progetto e alla politica energetica fondata sulle fonti fossili. Ovviamente non abbiano ricevuto nessuna controdeduzione dal commissario Bonaccini ma siamo consapevoli che si trattasse di procedura di “democrazia formale”.
LE ALLUVIONI DI MAGGIO CONFERMANO DRAMMATICAMENTE CHE SE I PROBLEMI VENGONO RIMOSSI POI NON C’E’ DIFESA CONTRO DISASTRI CHE QUALCUNO SI OSTINA A CHIAMARE “CALAMITA’ NATURALI”.

– Abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere (PROSSIMO, NONO, SCIOPERO 8-9 GIUGNO 2023) la indomita e tenace lotta dei ferrovieri CMC CARGO. UNA LOTTA CHE HA ESATTAMENTE LE STESSE FINALITA’ DELLA RETE: LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI CHE SI RIVERBERA IN SICUREZZA PER TUTTI COME CI RICORDA LA STRAGE FERROVIARIA DI VIAREGGIO.

– ABBIAMO AVVIATO in proficua collaborazione con SI.COBAS la prassi dei GRUPPI OPERAI OMOGENEI, una della pratiche più importanti per la autodifesa della salute dei lavoratori nata dalla forza del movimento operaio degli anni sessanta – settanta.
Pratica “messa in naftalina” da un sistema istituzionale di prevenzione che ha teso in questi decenni, sempre di più, ad una sorta di “equidistanza” nel conflitto tra capitale e lavoro come se la Costituzione e la legge di riforma sanitaria del 1978 e lo stesso Statuto dei lavoratori, non conferissero a questi organismi il mandato prioritario di difesa della salute a cui gli interessi economici privati devono essere subordinati e non viceversa.

– Su questo tema molto delicato (rapporti tra lavoratori e organi di vigilanza) stiamo cercando di sviluppare una azione di pressing chiara e trasparente.
Intendiamoci: molto spesso i lavoratori hanno maturato un atteggiamento di sfiducia nei confronti dei servizi di vigilanza arrivando alla conclusione di essere “soli” nel conflitto col padrone. Questo vissuto dei lavoratori è comprensibilissimo in quanto, soprattutto in certe aree regionali (purtroppo molto estese) gli interventi della vigilanza sono stati aleatori, inefficaci, troppo focalizzati e privi di una visione di insieme.
Si tratta però di non dare per scontato lo status quo e di richiamare gli enti ispettivi a svolgere con efficacia i loro compiti istituzionali tanto più nelle situazioni di maggiore vulnerabilità e ricatto padronale in cui i lavoratori dovessero trovarsi.
Su questo terreno stiamo affiancando i lavoratori nella formulazione delle loro segnalazioni agli organi di vigilanza e nel monitoraggio delle modalità di gestione degli interventi successivi.

– Infine nel nostro lavoro pur defatigante e impegnativo, non mancano le lacune: abbiamo ipotizzato interventi mediati da una trasmissione radiofonica (fondamentale per raccogliere le segnalazioni del “giorno prima”) ma su questo progetto siamo francamente a zero.
Abbiamo ipotizzato la produzione di materiali informativi da redigere, anche in varie lingue, assieme ai lavoratori, e da divulgare: siamo molto indietro (salvo uno sporadico intervento su salute lavorativa rivolto a immigrati presso la scuola Penny Wirton).
Piuttosto che “lacuna” è invece “lavoro incompiuto” l’ipotesi di costruire una MAPPA DEGLI EVENTI MORTALI ACUTI E DIFFERITI NEL TEMPO, avremo modo a breve tuttavia di focalizzare il progetto.
Ancora: abbiamo una battuta d’arresto sui “tentativi” di costituzione di part civile (corsa ad ostacoli, approfondiremo in altra sede).

In conclusione: riteniamo valido il progetto nato a Modena il 26 maggio 2022. Le gambe su cui marciare sono ancora fragili MA LA DIREZIONE E’ GIUSTA.
Facciamo appello a quanti (fin dall’inizio abbiamo detto che ci rivolgiamo a chi fa rifermento alla nostra visione politica “operaista” MA ANCHE A TUTTI GLI “ONESTI”) sono già entrati in contatto con noi a insistere, resistere, allargare “il giro” e continuare ad essere “portatori si speranze collettive” per:

– garantire uguale speranza di vita, salute e benessere a tutti (compreso chi tenta di sbarcare da una scialuppa pericolante e chi viene bombardato e massacrato per conflitti intracapitalistici o di altra natura e comunque estranei alla affermazione del “bene comune”.
Il NOSTRO LAVORO E’ ANCHE CONTRO LA GUERRA E PER LA PREVENZIONE DEI CONFLITTI BELLICI MA DOBBIAMO ESTENDERLO AL BOICOTTAGGIO DELLE PRODUZIONI DI MORTE !

– arrivare IL GIORNO PRIMA DELLA CADUTA DALL’IMPALCATURA E/O DELL’ALLUVIONE.
Se le nostre “gambe” saranno più forti avremo più speranze di un futuro migliore.

Vito Totire, portavoce RETE NAZIONALE LAVORO SICURO via Polese 30 40122-Bologna
Altri referenti : Savio Galvani, Ezio Gallori, Francesco Cappuccio, Davide Fabbri
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alexik

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