1 febbraio, yo decido
Care amiche, care compagne, car@ tutt@
il nuovo anno si è aperto con l’appello promosso dalle amiche spagnole: la loro autodeterminazione è a rischio per una proposta di legge che vorrebbe limitare fortemente la libertà di scelta in materia di aborto e salute riproduttiva. Le femministe e i movimenti delle donne non hanno esitato un attimo e hanno subito contestato la proposta, promuovendo iniziative in tutta la Spagna.
In Italia abbiamo prontamente risposto con la Rete Womenareurope, a cui abbiamo aderito anche noi come Sciopero delle donne, convinte che sulla maternità alle donne spetta “La prima parola e l’ultima”.
Il primo appuntamento europeo in sostegno delle donne spagnole è il 1° febbraio; su www.scioperodelledonne.it trovate tutte le città in cui ci saranno presidi in contemporanea.
Per quanto riguarda la nostra rete, a Bologna e Imola si sono già rivisti i coordinamenti promotori dello Sciopero del 25 novembre.
A Bologna, oltre a sostenere la rete europea, il Comitato promotore dello Sciopero mantiene l’attenzione sul femminicidio; è stato infatti confermato il processo a porte chiuse presso il tribunale di Bologna per Barbara Cuppini, uccisa a coltellate nel sonno dall’uomo con cui da pochi mesi aveva iniziato una relazione.
A Imola, il 17 gennaio scorso si sono riunite più di 40 donne per riprendere in mano il filo e confermare la loro idea di partecipare attivamente al One Billion Rising del 14 febbraio prossimo, il cui tema quest’anno sarà la “giustizia”.
Anche in questo caso, come per il 25 novembre scorso, le Scioperanti di Imola ci tengono a sottolineare che queste non sono date da considerare come “ricorrenze”, ma occasioni per continuare a coltivare un percorso politico che permetta alle donne di prendere parola con forza sui temi che le riguardano.
In relazione a quanto sta accadendo in Spagna e a quanto da anni avviene in Italia riguardo la legge 194, a Imola il gruppo di lavoro vuole aprire una inchiesta su: quanti ginecologi obiettori di coscienza ci sono in città? Quante farmacie si rifiutano di dare la pillola del giorno dopo? Quanto è a rischio la legge 194? Come funzionano i consultori? Oltre a questo, prosegue il lavoro per il contrasto alla violenza e Trama organizza per mercoledì 5 febbraio alle ore 18 un incontro sulle «spese della violenza»: perché Imola non ha ancora una convenzione con il Comune per la tutela delle donne vittime di violenza? Perché in un anno la spesa pubblica destinata alla protezione delle donne è stata superiore al costo che avrebbe per il Comune l’attivazione di una convenzione?
Aspettiamo di conoscere le risposte e soprattutto aspettiamo di sapere cosa sta succedendo nelle altre città: scriveteci a scioperodonne2013@gmail.com
A Roma, insieme alla Casa internazionale delle donne e altri soggetti, parteciperemo al 1° febbraio e stiamo tentando di organizzare un gruppo romano dello Sciopero, non solo per ritrovarci, condividere e confrontarci sulle politiche delle donne nel nostro territorio ma anche per continuare a fare Rete ognuna con le proprie competenze ed energie, aiutate da un mezzo potente e “invasivo” come Internet che ci permette una comunicazione rapida e a costo zero in tempi reali.
Aspettiamo vostri feedback e intanto buon 1° febbraio a tutte!
Barbara, Adriana e Tiziana
Sull’ultimo numero del settimanale «Internazionale» il bravo Giovanni De Mauro parla di quel che accade in Spagna, cioè dell’infame “Ley de protecciòn de la vida del concebido”. Il titolo scelto è «Fantascienza». Così scrive De Mauro: «Se la nuova legge sarà approvata dal Parlamento – dove il Partito Popolare ha la maggioranza assoluta – in Spagna interrompere la gravidanza non sarà più un diritto ma un reato depenalizzato. “El Pais” l’ha definita una controriforma, forse però è fantascienza. Un viaggio indietro nel tempo per azzerare conquiste civili e sociali…».
Ma l’Europa e l’Italia? Verso la fine De Mauro ricorda qualcosa di molto interessante e che i grandi media hanno omesso o mal raccontato: «Il 10 dicembre il Parlamento europeo ha bocciato la Risoluzione Estrela che chiedeva in particolare il diritto all’aborto legale e sicuro per tutte le donne di tutti i Paesi dell’Unione. Decisiva l’astensione di 6 deputati italiani del Partito democratico (Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Vittorio Prodi, David Sassoli, Patrizia Toia). Per il 1 febbraio sono previste molte manifestazioni in Spagna e nel resto d’Europa, anche in Italia…». E di queste 6 astensioni decisive sarà il caso di ricordarsi. Si sa che le astensioni sono spesso un voto (mascherato e vigliacco) a favore: decisive appunto. D’altro canto il Pd non perde occasione per allinearsi con l’Italia peggiore e con l’Europa peggiore: dagli F-35 alla legge elettorale, dai lager detti Cie che restano lì a Letta (nipote) che assicura il suo sostegno all’infame legge Fini-Giovanardi. Ma questo è – in parte – un altro discorso.