1600 morti sul lavoro in 15 mesi di governo
Nell’indifferenza generale. Ancora due morti per esalazioni in provincia di Matera
BASTA
Appello a Conte, Zingaretti, Grasso, Fratoianni e Bersani: mandate un segnale forte contro la strage di lavoratori
Sono stati estratti senza vita, dal pozzo-cisterna dove stavano lavorando, i due operai che hanno avuto un incidente ad Aliano, in provincia di Matera
I due operai erano scesi in un pozzo – è stato spiegato dai Vigili del fuoco – profondo circa dieci metri e sono rimasti uccisi dalle esalazioni. Avevano 52 e 53 anni.
Finalmente l’Italia volta pagina. Da curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it mi sono sentito sollevato quando ho saputo delle dimissioni di questo governo che non ha mostrato nessun interesse per le tragedie delle morti sul lavoro. Mai si sono sentiti i ministri del lavoro Di Maio e delle Politiche Agricole Centinaio dire o fare qualcosa contro questa autentica strage: in neppure 15 mesi di governo sono morti per infortuni sul lavoro oltre 1600 lavoratori, di questi quasi la metà sui luoghi di lavoro, 202 hanno perso la vita schiacciati dal trattore che guidavano.
Centinaio, un ministro leghista che lo vedevamo in diverse trasmissioni televisive a parlare della crisi gialloverde, ma mai si è sentito spendere una sola parola contro questa strage nella strage: un morto su cinque sui luoghi di lavoro perde la vita ogni anno guidando il trattore, oltre il 30% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ogni anno muore nel settore agricolo. Ma anche il Ministro del Lavoro Di Maio non ha mostrato sensibilità verso questa strage dell’indifferenza, che con un po’ d’impegno si potrebbe dimezzare: ha addirittura tolto risorse all’Inail a favore degli industriali e se ne vantava anche sui social.
Nei 12 anni di monitoraggio di queste vittime si sono alternati governi di ogni colore: ma nessuno si è mai impegnato per alleviare queste tragedie. In questi 12 anni sono morti oltre 16000 lavoratori, sui luoghi di lavoro e sulle strade. I lavoratori non hanno più nessuna rappresentanza politica, e nonostante siano oltre 20 milioni. Speriamo che nel nuovo governo ci siano ministri competenti, attenti a queste tragedie, ma soprattutto che dimostrino umanità verso i morti sul lavoro, che mettano risorse e cuore: è intollerabile questa indifferenza di chi ci governa che porta un lutto atroce in oltre 1000 famiglie ogni anno. Occorrerebbe contattare i familiari di queste vittime e lo strazio che sopportano ogni giorno della loro vita per rendersi conto di quello che passano. Loro sanno cos’è l’inferno sulla terra. Conte, Zingaretti, Grasso, Fratoianni, Bersani mandate un segnale forte ai lavoratori: che la loro vita vi sta a cuore.
(*) ripreso da https://cadutisullavoro.blogspot.com/…/1600-morti-sul-lavor…
LE IMMAGINI SONO RIPRESE DAL BLOG DI SORICELLI. I DUE COLLAGE – SCELTI DALLA “BOTTEGA” – SONO DI BENIGNO MOI
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Aperto il 1° gennaio 2008 dal metalmeccanico in pensione Carlo Soricelli per ricordare i sette lavoratori della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima bruciati vivi.
La storia. Poco dopo l’una di notte del 6 dicembre, sulla linea 5 dell’acciaieria di Torino sette operai vengono investiti da una fuoriuscita di olio bollente, che prende fuoco. I colleghi chiamano i vigili del fuoco, all’1.15 arrivano le ambulanze del 118, i feriti vengono trasferiti in ospedale. Alle 4 del mattino muore il primo operaio, si chiamava Antonio Schiavone. Nei giorni che seguiranno, dal 7 al 30 dicembre 2007, moriranno tra atroci sofferenze a causa dall’olio bollente che ne aveva devastati i corpi: si chiamavano Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino.
L’Osservatorio ha registrate le morti sui luoghi di lavoro di tutti i lavoratori morti dal 1° gennaio 2008
http://cadutisullavoro.blogspot.it – L’Osservatorio indipendente di Bologna è su Facebook
Nella Russia sovietica e ovunque i comunisti hanno preso il potere, gli operai continuavano a morire. Alla faccia della rivoluzione, del senso di umanità e dei sacri principi.
Gli anarchici non hanno fatto in tempo a costruire granché ma, a quel che vedo, c’è poco da sperare.
Sono sempre più scettico e disincantato. E solo.
Sul numero 1 della rivista Quaderni di Rassegna Sindacale, dedicato a ” Ripensare l’Europa sociale “, viene ribadita la necessità del rafforzamento in generale del ruolo dello Stato e in particolare – a proposito della sicurezza nei luoghi di lavoro – degli organici degli enti ispettivi. Questo è il punto dirimente, giacchè se non si potenziano e si qualificano gli organici delle Asl, dell’Inail, dell’Inps e dell’Ispettorato del lavoro, è impensabile che si determini quell’azione necessaria di deterrenza sui territori, anche rispetto al lavoro sommerso e in nero, che compongono il nostro paese. Carlo Soricelli ha più volte segnalato, nella sua ammirevole battaglia ,come il numero degli infortuni mortali e non è decisamente sottostimato, proprio per la quota considerevole che l’economia sommersa e illegale occupa storicamente nel nostro paese.
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/19_settembre_12/pavia-strage-un-azienda-agricola-quattro-operai-annegano-una-vasca-baa9b90c-d556-11e9-8969-5b23f308f7f4.shtml
https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/09/02/news/cresce-la-strage-silenziosa-tre-morti-al-giorno-sul-lavoro-da-gennaio-e-emergenza-nei-campi-e-nei-cantieri-1.37403961