18 aprile: #StopTTIP
Il libro «Nelle mani dei mercati», la mobilitazione di oggi e indicazioni su «cosa puoi fare tu»
Oggi è la «Giornata di azione globale» contro il Ttip, cioè l’accordo (o se preferite il partnerariato) transatlantico per il commercio e gli investimenti, e i suoi “cugini” Tisa e Ceta: centinaia di migliaia le persone saranno coinvolte negli oltre 600 eventi e mobilitazioni di oggi per opporsi all’ennesima deregolamentazione dei mercati a vantaggio dei soliti pochi.
Ognuno può fare la sua parte: dall’organizzazione di un presidio alla partecipazione a un evento, dalla raccolta firme sino all’invio di tweet e di email ai parlamentari europei. Più sotto trovate un elenco delle indicazioni concrete su «cosa puoi fare tu», sì proprio tu, dico a te.
Ma…
… alcune/i di voi conoscono tutto (o perlomeno quel che è stato scoperto, visto che le trattative si svolgono nelle “segrete stanze”) sul Ttip però altre/i ne sanno poco o nulla come la maggioranza della popolazione europea. Ecco allora la segnalazione di un libro preziosissimo che esce proprio in queste ore.
Si intitola «Nelle mani dei mercanti» e lo pubblica Emi (96 pagine per 10 euri). Lo hanno scritto tre persone in prima fila nella mobilitazione contro il Ttip: Alberto Zoratti e Monica Di Sisto – rispettivamente presidente e vicepresidente di Fairwatch – e Marco Bersani che è, fra l’altro, uno dei fondatori di Attac in Italia. A completare il libro l’appello promosso da Alex Zanotelli contro il Ttip, una post-fazione di Ugo Biggeri (presidente di Banca Etica) e una sitografia.
Partiamo dal segreto. Se non ci fossero l’odiatissima Wikileaks e pochi altri “segugi” nulla si saprebbe del Ttip e di simili accordi in corso di realizzazione. E’ solo grazie alle rivelazioni prima e poi alle pressione della società civile che qualcosa ci è stato concesso di conoscere e tutti i dettagli ci sono stati (invano) promessi. Questi misteri inducono a “cattivi pensieri”. Se davvero questi accordi porteranno benefici all’occupazione e non danneggeranno i diritti – come ripete per esempio il governo italiano – che senso ha la segretezza? Perché le riunioni preparatorie sono piene di lobbisti e vuote di esponenti dei consumatori, dei sindacati, delle ong? Subito si capisce che il motivo di tanta riservatezza è soprattutto uno: non far capire che il Ttip avvantaggerà pochi (il solito 1 per cento) ai danni del 99%.
Il libro di Zoratti, Di Sisto e Bersani è minuzioso nel ricordare i brutti precedenti (chi si ricorda del Mai? un pericolo scampato grazie alle manifestazioni) come nel raccontare i pochi fatti certi; è rigoroso e documentato nello svelare gli intrecci di poteri e lobbies come nell’avanzare ragionevoli supposizioni rispetto a ciò che resta chiuso nei cassetti. Pagine talmente pignole da risultare in qualche punto … pallose. E però/però «Nelle mani dei mercati» bisogna leggerlo egualmente per due motivi. In primo luogo perché questo è un testo di studio che supplisce a tutto quello che i grandi media non dicono (o narrano a rovescio). In secondo luogo perché una volta che il quadro vi sarà chiaro… presumo vi comincerete a preoccupare, ad arrabbiare e a sentire il bisogno irresistibile di dire anche voi «Stop Ttip».
Per quel che riguarda l’Italia, se il Ttip fosse in vigore il nostro Parlamento non avrebbe il potere di far nulla di ciò che chiedeva il referendum sull’acqua stravinto nel 2011.
Qualche esempio su cosa sta già succedendo nel mondo, anche grazie ad accordi simili alle linee-guida nelle bozze del Ttip, torna utile per capire cosa ci aspetta (o meglio: ci aspetterà se non lo fermiamo.
Quattro veloci – e nefasti – flashes.
La Polonia ha già dovuto pagare oltre 2 miliardi di “danni” ad alcune multinazionali, fra cui la Servier, perché aveva approvato una legge “severa” sul commercio dei medicinali, ovvero sulla sicurezza della cittadinanza.
«La società energetica svedese Vattenfall – racconta il libro – ha fatto causa al governo tedesco chiedendo 3,7 miliardi di euro, in seguito alla decisione della Germania di eliminare gradualmente, dopo l’incidente di Fukushima in Giappone, la produzione dell’energia nucleare».
Un’altra multinazionale ha fatto causa al governo egiziano perché ha aumentato il salario minimo di chi lavora.
Il gigante del tabacco Philip Morris ha in corso due cause contro il governo australiano e quello uruguaiano colpevoli di opporsi … ai danni del fumo riassumo io, “al libero commercio” sostengono loro.
Gli esempi potrebbero continuare: Canada, Argentina (qui protagonista in negativo è l’italiana Impregilo), Ecuador…
Da una bozza del documento in discussione si capisce che il Ttip spianerebbe la via ai pesticidi che a oltre 80 pesticidi che oggi non sono permessi nell’Unione europea. E leggete con attenzione le pagine dedicate al progetto dell’Isds (Investor-State Dispute Settlment): toglie potere agli Stati per darne alle multinazionali, eliminando la magistratura e affidando “le controversie” a strutture private di arbitrato.
Molto ci sarebbe da aggiungere ma mi fermo qui: il libro è da leggere o meglio da studiare. E’ il caso di dire che una parte del nostro futuro dipende dal Ttip. Come ha scritto Zanotelli: «Dobbiamo muoverci perché i poteri forti vogliono chiudere la partita al più presto possibile».
Ed ecco 7 indicazioni – riprese dalla campagna «Stop Ttip» e dai vari appelli per la mobilitazione di oggi – su «cosa puoi fare tu»: in piazza, da casa, dal tuo posto di lavoro.
1 – Unisciti a una delle decine di iniziative organizzate in Italia
trovi un elenco aggiornato su http://stop-ttip-italia.net/iniziative-18-04-2015/
2 – Aderisci e diffondi la petizione contro il Ttip, che ha già raccolto quasi un milione e settecentomila firme in tutta Europa: https://stop-ttip.org/firma/
3 – Invia tweet alle persone che conosci inserendo l’indirizzo della raccolta firme https://stop-ttip.org/firma/ l’hashtag #18ADo e l’account @StopTTIP_Italia
4 – Partecipa anche tu all’iniziativa Uno scatto Stop TTIP:
http://stop-ttip-italia.net/uno-scatto-stop-ttip/
5 – Condividi sui tuoi social network la pagina della campagna Stop TTIP dedicata alla mobilitazione globale del 18 Aprile http://stop-ttip-italia.net/18-aprile-2015-giornata-mondiale-di-mobilitazione/
6 – Aggiungi il tuo “Mi piace” e diffondi il profilo facebook della Campagna:
https://www.facebook.com/StopTTIPItalia
7 – Invia un’email ai parlamentari italiani che siedono alla Commissione Commercio Internazionale del Parlamento Europeo chiedendo loro una posizione forte e chiara di opposizione al TTIP. Possibile testo dell’email:
«Gentilissim@ Onorevole, come cittadin@ italian@ esprimo la miaa più totale contrarietà a un trattato di libero scambio come il Ttip che andrà a incidere pesantemente sulla qualità della vita di noi cittadini europei. Un negoziato tenuto volutamente sotto traccia e progressivamente reso pubblico (anche se in modo ancora insufficiente) grazie alle pressioni della società civile e alle richieste dell’Ombudsman europeo. Un trattato che, aldilà della retorica, avrà pesanti conseguenze sull’economia europea: oltre alle stime di impatto che vengono diffuse dalla Commissione europea, sebbene in forma parziale, ne esistono diverse che evidenziano criticità, impatti negativi sia a livello sociale che ambientale.
La cosiddetta “armonizzazione delle regolamentazioni”, così come il loro mutuo riconoscimento, la struttura regolamentare che vedrà la luce a trattato ratificato, il rischio dell’inserimento di una clausola di risoluzione delle controversie tra investitori e Stati (Isds), l’assoluta non certezza che le promesse fatte (tutela delle Igp, nessuna liberalizzazione dei servizi pubblici, no Ogm, nessuna deregolamentazione del comparto chimico, difesa della piccola produzione agricola europea e delle Pmi) vengano mantenute, come è stato dimostrato dalle preoccupazioni espresse dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo (DG Envi) solo alcuni giorni fa, ci impongono una presa di posizione chiara e determinata nel chiedervi di non sostenere in alcun modo l’avanzamento del negoziato TTIP. Per lo stesso motivo, chiediamo voto contrario durante la prossima e non ancora fissata ratifica dell’accordo Ceta con il Canada. Nome, Cognome, luogo di residenza».
L’elenco dei Parlamentari italiano da convincere:
salvatore.cicu@europarl.europa.eu; alessia.mosca@europarl.europa.eu; matteo.salvini@europarl.europa.eu; goffredo.bettini@europarl.europa.eu; fabiomassimo.castaldo@europarl.europa.eu; nicola.danti@europarl.europa.eu;
Tutte le info in aggiornamento qui:
https://www.facebook.com/events/916944208370323/