194: la legge violata
Appello della campagna nazionale “Libera di Abortire” (*)
A 43 anni dall’entrata in vigore della legge 194 che ha decriminalizzato e regolamentato il diritto all’aborto, non siamo ancora nella condizione di decidere autonomamente e accedere liberamente all’interruzione volontaria di gravidanza, per colpa del numero altissimo di obiettori, delle violenze fisiche e psicologiche, dell’assenza di informazioni chiare e scientificamente corrette e delle amministrazioni anti-abortiste.
Alla luce della situazione allarmante e dei dati drammatici che abbiamo raccolto e che racconteremo approfonditamente qui di seguito, rivolgiamo un appello al Governo italiano, e in particolare al ministro della Salute Roberto Speranza.
L’APPELLO AL MINISTRO DELLA SALUTE
Alla luce di tutto ciò rivolgiamo un appello al Governo italiano, e in particolare ministro della Salute Roberto Speranza, titolare delle competenze in materia, perché si attivino urgentemente per:
Favorire l’assunzione di nuovi medici non obiettori
Incentivare o disincentivare le Regioni in funzione dell’efficienza del servizio di IVG
Favorire il ricorso alla telemedicina per i colloqui video tra paziente e medico e il rilascio telematico del certificato necessario per l’IVG
Fornire informazioni complete sull’aborto
Rendere obbligatori percorsi di formazione e aggiornamento del personale sanitario
Rendere obbligatori progetti continuativi di informazione su sessualità e affettività nelle scuole
Non restare a guardare. Firma l’appello perché ogni persona in Italia sia davvero libera di accedere pienamente al suo diritto di scelta, perché sia davvero Libera di Abortire.
(*) la campagna nazionale “Libera di Abortire” è promossa da Radicali Italiani insieme a IVG ho abortito e sto benissimo, Non è un veleno, UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), Giovani Democratici Abruzzo, Giovani Democratici Milano, Si può fare e Take… Action!
E’ un ritorno terrificante ad anni tristi, dove le donne morivano per poter abortire. Sulla pelle delle donne i medici obiettori non lo fanno per questioni di coscienza, ma spesso perché è faticoso e per ragioni carrieristiche.
Sono assolutamente contrario alla pena di morte inflitta ai criminali ma anche alla pena di morte inflitta agli esseri umani innocenti.