gran bei film polacchi, di ieri e di oggi

di Ismaele (*),

ci sono dei film che non hai visto e non vedrai mai, forse.

quest’appuntamento serve anche per recuperare film che non sono mai passati in sala, serve un po’ di fatica, ma si trova (quasi) tutto.

e sarà fatica ben spesa, promesso.

Sanatorium pod klepsydra – Wojciech Has

un film tratto da una storia di Bruno Schulz, dentro ci sono la vita e la morte, i sogni, gli ebrei, l’amore, la comunità, la persecuzione, il padre, e la madre, e molto altro.
c’è un mondo dentro il film, che Wojciech Has dirige da fuoriclasse, e lo è senza dubbio.
uno di quei film difficili da raccontare, da vedere più di una volta per iniziare a capire qualcosa, ma lo sforzo sarà pienamente ricompensato.
certo che capire di sogni e psicoanalisi aiuta non poco, e comunque è una festa per gli occhi e per la mente.
da cercare, trovare e non perdere più, siamo ai piani alti del Cinema

Petla – Wojciech Has

24 della vita di un uomo, vittima dell’alcolismo e prigioniero dei suoi fantasmi.
forse una cura contro la sua dipendenza può dargli una nuova vita, la sua fidanzata gli sta dietro, ma i suoi fantasmi lo perseguitano e lo fanno ricadere.
bellissima la sequenza nel bar, ottimi attori.
a suo tempo non ebbe il visto della censura per l’estero, la dittatura del proletariato non dava la felicità a tutti e forse questo non si doveva sapere.
“La leggenda del santo bevitore” è un film solare, al confronto; “Petla” è un film nerissimo.
una grande opera prima, da non perdere.

Tatarak – Andrzej Wajda

un film che non si vedrà al cinema, ed è un peccato.
non è un film facile, due storie sono sovrapposte, un monologo eccezionale, sincero, doloroso, vero, e una storia sul tempo che passa, protagonista una grandissima Krystyna Janda (la giornalista de “L’uomo di marmo”, del 1977)
c’è un film nel film, ma poi la finzione confonde, resta “Tatarak”.

Samson – Andrzej Wajda

Andrzej Wajda è una garanzia, ancora non mi è capitata una delusione, con i suoi film.

“Samson” racconta di Polonia, di ghetto di Varsavia, di resistenza e di morte, in una storia che ricorda Polanski, ma Wajda non è da meno, anzi.

un film da recuperare senz’altro.

Komornik – Feliks Falk

un esattore di Equipolonia (l’Equitalia di lì) fa il suo lavoro meticolosamente, credendoci.
finché non succedono due cose che gli cambiano la vita e le convinzioni.
un film che qui non è mai passato, purtroppo.
una bella sorpresa, da cercare e guardare, nessuno se ne pentirà

Drogowka – Wojciech Smarzowski

 Wojciech Smarzowski è uno bravo, anche qui convince molto.

il film inizia come un documentario, pensi di aver sbagliato film, in realtà è il tessuto su cui è costruita una seconda parte senza respiro, a ritmo elevatissimo.
quando Król capisce, dopo una vita passata a pensare e fare il proprio squallido tornaconto, che qualcuno più sopra fa un gioco durissimo, di cui lui è la pedina sacrificale, allora cerca la verità, che non si può né cercare né dire.
il prezzo sarà altissimo, ed è quello che dappertutto un sistema mafioso, tutto il mondo è paese, fa pagare a chi alza la testa.
il film è politicamente scorretto, qui non esistono buoni, non esiste chi può dirsi non coinvolto.
un film da non perdere, nessuno si aspetti una fine felice.

Wesele (The Wedding) – Wojciech Smarzowski

 un film che ti incatena fino all’ultimo minuto, un matrimonio e una festa con qualche difficoltà, che ingigantendosi diventano valanga.
un meccanismo a orologeria verso lo sfascio totale, senza nessuna pietà.
un gioiellino da non perdere.
(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)
redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

Un commento

  • La vera arte deve essere celebrata e apprezzata, e questo è ciò che desideriamo fare creando „L’arte di Wajda”. Si tratta di un progetto d’arte incredibile che commemorerà uno dei registi polacchi più grandi, e tutti possono supportarlo finanziandolo sulle pagine di crowdfunding. Vogliamo tenere in vita il ricordo di Andrzej Wajda e introdurre ad un pubblico più ampio il mondo della sua arte, ispirazioni, bozze e illustrazioni. Siamo convinti che questo diventerà uno dei progetti d’arte più importanti di quest’anno, e in particolare poichè è creato dagli amici dell’artista e finanziato dai suoi fan.
    http://www.multiartprojects.com/

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