2084. La fine del mondo – Boualem Sansal (*)
letto da Francesco Masala
in un libro ambientato in un futuro, già presente da qualche parte, esiste un mondo terribile e chiuso, tutto il mondo è in mano a una potenza politico-religiosa (che sembra l’Islam), in un regime oppressivo, la ribellione e anche solo il dubbio si pagano con la morte.
è un regime che ha creato la sua mitologia e la sua epica e il suo regno del terrore.
Abi sta in un sanatorio lontano, sulle montagne, e quando esce capisce un po’ del funzionamento del mondo, e ne soffre, incontra uno come lui, e vanno in cerca di un uomo che sa qualcosa, è una ricerca fra le spie e la onnipresente polizia.
se qualcuno pensa a un romanzo a tesi sbaglia, se pensa a un romanzo politico ci azzecca (nel senso che anche 1984 è un romanzo politico), ma sopratutto è un romanzo romanzo.
Abi vuole conoscere altro, esiste un altro mondo, oltre quello totalitario (e totalizzante)?
alla fine la spinta verso la libertà e la conoscenza vince, fosse l’ultimo uomo della terra.
è una storia che ci riguarda, e parla di noi (come sempre fanno i libri).
http://stanlec.blogspot.com/2021/08/2084-la-fine-del-mondo-boualem-sansal.html
(*) ho letto anche, qualche anno fa, Il villaggio del tedesco: la shoah vista in modo un po’ diverso. Un diario, due fratelli, il padre, Auschwitz, il Gia algerino, le banlieues. L’avevo visto per caso in biblioteca, senza averne sentito parlare: non ti stacchi, il libro ti prende, appassionante, e arrivi alla fine, di sicuro.