24-25 marzo: macchinisti in lotta, ancora uno…

sciopero socialmente utile

di Vito Totire (*)

 

Torniamo a manifestare solidarietà nei confronti dei macchinisti Cargo come agià fatto per il precedente sciopero a febbraio di quest’anno. Non si tratta di un supporto unidirezionale: ancora una volta i macchinisti hanno dichiarato uno sciopero socialmente utile. Si tratta di un gesto anche altruista in quanto i lavoratori si privano di una parte del salario (con l’aria che tira sulle bollette dove il governo fa elemosine ai poveri e generose elargizioni ai ricchi). Un gesto per indurre «azioni di miglioramento» nella organizzazione del lavoro. Azioni che secondo il decreto 81/2008 dovrebbero partire con dinamiche endogene dall’interno delle organizzazioni e che invece, in assenza di iniziative dei lavoratori, restano lettera morta, pur essendo ragionevoli, fisiologiche, rispettose della salute umana e dell’ambiente.

In tempi di aspettative messianiche per le nuove tecnologie terapeutiche (telemedicina, big data e simili) I LAVORATORI MACCHINISTI PROGETTANO DI TUTELARE LA LORO SALUTE FACENDO APPELLO AL RISPETTO DELLA FISIOLOGIA UMANA E AL PRINCIPIO DI PREVENZIONE: INFATTI PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE;

I macchinisti vivono sotto la spada di Damocle degli effetti nel tempo delle esposizioni ai rischi subiti: in primis l’amianto che comporta danni enormi… ma Inail e altre istituzioni si ostinano a negare (**). Con lo sciopero del 24-25 marzo fanno un gesto di solidarietà sociale per sollecitare e propiziare miglioramenti nell’organizzazione del lavoro i cui effetti positivi andrebbero a favore di chiunque lavori: «adattare la scarpa al piede e non il piede alla scarpa» dice la UE, occorre ricordarlo agli “europeisti della domenica” di cui il nostro Paese pullula). Sono azioni di miglioramento per tutti in termini di sicurezza ed ecocompatibilità dei trasporti in un momento in cui la strage di Viareggio rimane una ferita completamente aperta, per le note vicende anche giudiziarie.

Allora GRAZIE ai macchinisti per questo sciopero socialmente utile e altruista proclamato in tempi di corporativismi e guerre (che dobbiamo cercare di chiudere senza invio di armi militari ma con la ragione e la consapevolezza che la umanità può avere un solo futuro, un futuro comune).

(*) Vito Totire, medico del lavoro, portavoce della «Rete europea per l’ecologia sociale»

(**) Consultare il VII rapporto mesoteliomi a danni del personale viaggiante

 

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