24 marzo 2021 – Buon compleanno, Lawrence
La democrazia totalitaria e l’inizio dell’Urlo. Un ricordo di Ferlinghetti (grazie a Laura Ferrin e Bianca Menichelli) con tre foto – del “nipote di Dizzy” – per unire ieri e oggi
Al cuore dell’America: «Democrazia totalitaria»
di LAWRENCE FERLINGHETTI (il manifesto, 22.04.2004)
I primi albori di vita sulla terra
La prima luce del primo mattino
La prima stella della sera
Il primo uomo sulla Luna visto da lontano
Il primo viaggio di Ulisse a occidente
La prima barriera dell’ultima frontiera
Il primo tic dell’orologio atomico della paura
Il primo tanto caro Casa-Dolce-Casa
Il dolce profumo di caprifoglio a mezzanotte
Il primo nero libero, libero dalla paura
Il sapore dolce della libertà
Il primo sublime orgasmo
Il primo Buon Selvaggio
Il primo invasore bianco
Il soave odore del successo
Il primo hotdog di senape su un campo di baseball
Il primo home run allo Yankee Stadium
L’unico gioco in città di cui fidarsi
Il primo canto d’amore e quaranta urla di disperazione
La prima donna bella e pura
La prima erezione e la prima Resurrezione
Il primo viaggio all’estero del poeta esordiente
I primi teneri germogli di maggio
il lieto fine dell’ipocrisia
Il primo convoglio al Donner Pass
L’ultimo grido di Mark Twain! sul Mississipi
I primi germogli verdi dell’erba nuova
Il Primo e Ultimo Chance Saloon
Il primo grido di gioia nella luce del mattino
L’urlo lontano dei treni perduti nel libro della notte
Il primo pensiero del mattino dopo la notte brava
L’ultima luna che affonda
L’ultimo dei Mohicani e l’ultimo bufalo
L’ultimo “scendi giù dolce carro”
Il primo hippy diretto alle colline
L’ultimo bohémien col basco
L’ultimo capellone di North Beach che ha qualcosa da dire
Il primo vero amore sul tuo cammino
L’ultimo Wobbly e l’ultimo Anarchico Cattolico
L’ultimo Sinistroide paranoico
L’ultimo voto nelle ultime elezioni
L’ultima mano beccata nell’ultimo barattolo dei biscotti
L’ultimo cowboy dell’ultima frontiera
Gli ultimi cinque centesimi con la testa di bufalo
L’ultimo reduce della Abraham Lincoln Brigade
L’ultima drogheria di quartiere
L’ultima lucciola che brilla nella notte
Il primo aereo a colpire il World Trade Center
L’ultimo aereo a colpire il World Trade Center
La nascita della grande paranoia nazionale
lo scoppio della Terza Guerra Mondiale
(la Guerra Contro il Terzo Mondo)
Il primo viaggio all’estero di un presidente ignorante
L’ultimo fiume che scorre libero
L’ultima benzina e l’ultimo petrolio sulla terra
L’ultimo sciopero generale
L’ultimo nazista
L’ultimo arabo
L’ultima vergine
L’ultimo fidelista
L’ultimo sandinista
L’ultimo zapatista
L’ultimo prigioniero politico
L’ultima aquila di mare
L’ultima scolatura di champagne
L’ultimo treno della stazione
L’ultima e unica grande nazione
L’ultima Grande Depressione
Le ultime volontà & testamento
L’ultimo assegno di disoccupazione
La fine del vecchio New Deal
Il nuovo Comitato per le attività non americane
L’ultimo politico incline all’onestà
L’ultimo giornale indipendente
Che pubblica notizie e scatena un putiferio
L’ultima parola e l’ultima risata e l’ultimo Urrà
L’ultimo spettacolo e l’ultimo valzer
L’ultimo biscazziere di un casinò fluviale
L’ultimo Milite Ignoto
L’ultimo americano innocente
L’ultimo americano Ignorante
L’ultimo Grande Amante
Le ultime patatine col Ketchup a portar via
L’ultimo New Yorker
L’ultimo treno di mezzanotte a tornare a casa
L’ultima sillaba del tempo registrato
L’ultima estasi lunga e spensierata
L’ultima libreria indipendente autonoma nel giudizio
L’ultima speranza migliore per l’umanità
L’ultima corda e l’ultimo violino
L’ultima goccia d’alcol
La coppa che tracima per prima
L’ultima volta che visto Parigi
L’ultimo trattato di pace e l’Ultima Cena
I primi dolci segnali di primavera
Il primo dolce uccello della gioventù
Il primo dente da latte e l’ultimo dente del giudizio
Le ultime elezioni non comprate
L’ultima libertà di informazione
L’ultimo Internet gratis
L’ultima radio con libertà di parola
L’ultima rete televisiva non venduta
L’ultimo politico genuino
L’ultimo jeffersoniano
L’ultimo luddista di Berkeley
L’ultimo Succo della Questione
La fine della Previdenza Sociale
L’ultima auto a benzina
La prima bella serata quieta e libera
La spiaggia al tramonto con nudi adagiati
gli amanti avvinghiati
L’ultima riunione del Consiglio
L’ultimo Libro Bianco
L’ultimo terrorista nato dall’odio e dalla povertà
Il principio del Tempo dell’Utile Consapevolezza
La bandiera incompiuta degli Stati Uniti
Il prolungato ruggito dell’oceano che decresce
La nascita di una nazione di pecore
L’ultimo elettore che si è preso la briga di votare
Il primo Presidente scelto da una Corte Suprema
L’inizio del dominio dei super-ricchi
L’onda sommersa del fascismo positivo
L’inizio di guerra e cupidigia senza fine
L’inizio dell’America imperiale
Il primo forte grido di America über alles
che riecheggia nei vicoli della libertà
L’ultimo lamento per la democrazia perduta
Il trionfo totale della
Plutocrazia totalitaria
Falcia falcia falcia
Falcia il popolo
E quelle erbacce troppo selvatiche
Nei nostri campi verdi
Falcia falcia quei germogli selvatici
Se vuoi una bella festa in giardino con bella gente
Falcia falcia quelle erbacce rigogliose
Annienta la tua vanità, uomo, annienta
i germogli troppo selvatici e i troppo selvatici virgulti
Falcia rampicanti e voci selvatiche & ribelli
gli arditi volontari
Falcia il grano alieno
Falcia i folli introversi
Gli ammutoliti amanti della soggettività
Falcia falcia i selvaggi gli spiriti selvaggi
I topi del deserto e i sabotatori
I solitari selvaggi e alienati
che giocherellano con i loro baffi
e tramano rivoluzioni in miseri scantinati
Falcia falcia tutti gli strambi e i liberi pensatori
I poeti dallo sguardo esaltato
Agitatori improvvisati e filosofi da strapazzo agli angoli delle
strade
Eccentrici smisurati
Visionari strafatti
Esuli in patria
America del melting pot
Mi appoggiai alla parola per tenere il ritmo, come base per tenere la misura, a cui ritornare e da cui ripartire per un altro filone di invenzione.
Allen Ginsberg in “Note Scritte”
Ho visto le menti migliori della mia generazione
distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri all’alba
in cerca di droga rabbiosa,
hipsters dal capo d’angelo ardenti per l’antico contatto
celeste con la dinamo stellata nel macchinario
della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su
partiti a fumare nel buio soprannaturale di
soffitte ad acqua fredda fluttuando sulle cime delle città
contemplando jazz,
che mostravano il cervello al Cielo sotto l’Elevated
e vedevano angeli maomettani illuminati
barcollanti su tetti di casermette
che passavano per le università con freddi occhi radiosi
allucinati di Arkansas e tragedie blakiane
fra gli eruditi della guerra,
che venivano espulsi dalle accademie come pazzi
per avere pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio
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Allen Ginsberg “Urlo” da City lights pocket poets anthology – I poeti della Beat Generation, 2006 Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, a cura di L. Ferlinghetti (traduzione di M. Bocchiola)
OH BEATA GENERAZIONE
Quella che si vede dalle foto è la sesta ristampa dell’originale, datata 1958.
All’epoca il costo era di ben 75 centesimi di dollaro.
Questo piccolo libro che conta meno di 40 pagine viene, per fortuna, ancora stampato ai giorni nostri ed è venduto a circa 5 dollari, oltre le tasse.
Le ristampe, a partire da quel 1958, devono essere state ad oggi circa una cinquantina.
Nota a margine: si può notare che il possessore di questa edizione si riteneva un novello Emilio Isgrò ma, per differenziarsi, ha preferito usare la penna rossa invece del pennarello nero.
Saluti dal cugino beat di dizzy bop, dall’altra parte dell’Oceano
In “bottega” cfr Ferlinghetti è morto, W FERLINGHETTI
MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.
Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.
l’ho condiviso con grande piacere. Grazie Daniele