25 novembre: l’Usi chiama allo sciopero contro…
… violenze e discriminazioni alle donne, per salari egualitari, per salute e sicurezza a tutte/i
Sciopero nazionale confermato, per il 25 novembre 2020, in Italia e su ambito internazionale, in occasione della giornata mondiale contro le violenze e le discriminazioni alle donne sul-del lavoro, in famiglia e nella società, per tutte le categorie pubbliche e per i settori privati, compresi servizi in appalto, convenzione e affidamento, per tutela 100% salario, diritti civili e dignità-libertà per tutti-e, per piena applicazione misure di tutela salute e sicurezza sul lavoro. Non è uno sciopero “rituale” ma il collegamento tra le quotidiane lotte di autodifesa collettiva, di resistenza, per ottenere e garantirsi la tutela al 100% di salario, per i diritti di tutti-e, per le libertà civili, sociali e di cittadinanza, per una intransigente applicazione a favore di chi lavora, delle norme su salute e sicurezza, sul lavoro e negli ambienti di lavoro, per lo sviluppo della buona e sana pratica della “lotta di classe”, con la secolare lotta contro le discriminazioni contro le donne, le violenze e per contrastare la subalternità ad un modello totalizzante di dominio sulle donne e ingenerale alle classi lavoratrici e ai settori popolari sfruttati. Un esempio da seguire, l’ultimo ma non l’ultimo, la mobilitazione delle donne (e non solo) in Polonia per i loro diritti, che nella giornata del 25 novembre acquista una sua importanza come sostegno a tutte le lotte nel mondo. Malgrado le restrizioni dovute alla pandemia, si fa appello comunque a promuovere, in forma autorganizzata, indipendente e autogestita, il 25 novembre, iniziative di mobilitazione, di informazione, di protesta, a livello locale. La prospettiva del futuro sono le lotte intercategoriali e collegate tra loro, superando la “classica” e spesso superata (come sproporzione tra le energie spese e i risultati ottenuti, il che non vuol dire che non bisogna fare le lotte locali o di categoria, ma che tale pratica, non può diventare il modello anche per i sindacati di base e combattivi, per dare sviluppo alle giuste rivendicazioni… omologandosi ai sindacati concertativi e collaborazionisti) lotta “sindacale” meramente di categoria o di settore, ormai assorbita nelle compatibilità di “regole del gioco”, dettate dalle controparti politiche e padronali, codificate in accordi (come quello del 10 gennaio 2014 e altri similari, gli accordi della vergogna) che limitano la capacità e la possibilità di costruire rapporti di forza e lo sviluppo del conflitto sociale. NON SPRECHIAMO QUESTA ENNESIMA OCCASIONE, DI FARE UN PASSO IN AVANTI, anche nella prospettiva di una mobilitazione di ambito e respiro internazionale e internazionalista…
IL 25 NOVEMBRE 2020 SI SCIOPERA
U.S.I. – Unione Sindacale Italiana (fondata nel 1912)