2760 coperte sulla spiaggia libera di Cervia per dire: No alla violenza sulle Donne
di Manuela Foschi
Per la prima volta una spiaggia e in questo caso la spiaggia libera di Cervia è stata tappezzata da 2760 coperte coloratissime e fatte a mano da tante donne del territorio e di altre città, entusiaste di partecipare al progetto “Viva Vittoria” per dire No alla Violenza sulle Donne. Le coperte formate da 4 quadrati realizzati con lana o cotone e uncinetto sono unite con un “filo rosso” ad indicare la finalità del progetto che ha coinvolto 35 città italiane ma non solo. “Viva Vittoria” dove arriva tesse relazioni, crea condivisione e solidarietà tra donne di tutte le generazioni, dalle nonne alle nipoti e senza distinzione alcuna perché questa lotta è di tutte. Emma Derocchi l’organizzatrice di questa tappa cervese ci racconta: “Tutto è nato nel 2002 dalla lettura di un giornalino della Conad. Le ragazze del nostro laboratorio di maglia sono state entusiaste del progetto e abbiamo iniziato a prendere contatti e a Cervia ci hanno offerto il loro appoggio il Fattore D e Scambiamenti”. L’incredibile è che “Viva Vittoria” nasce, nel 2015, dall’idea condivisa da 5 amiche di aiutare le donne che hanno subito violenza ma senza sapere come fare e senza conoscere il mondo delle Case protette e la Rete Antiviolenza a cui oggi sono devoluti gli interi profitti. Ma la determinazione di Cristina Begni e le sue amiche ha reso possibile nel 2020 la nascita dell’associazione che loro definiscono “un’opera relazionale di donne condivisa per le donne”. Il privo evento si tiene a Brescia nella loro città e proprio in piazza Vittoria per 4 giorni consecutivi. Le immagini coloratissime delle coperte che occupano una piazza fanno il giro d’Italia e del mondo e da allora “Viva Vittoria” non si è più fermata e prossimamente varcherà anche l’Oceano. Tanti gli appuntamenti di novembre: Ferrara, Isernia e Novara. Per candidarsi come città partecipante www.vivavittoria.it Il ricavato è sempre devoluto alle Case Antiviolenza scelte dalle donne della città ospitante ma secondo le regole ferree e trasparenti delle fondatrici. L’organizzazione cervese ha scelto di aiutare oltre alle Case protette Demetra di Lugo, Sos Donna di Faenza e Linea Rosa di Ravenna, le donne accolte dai Servizi Sociali cervesi e ravennati per disturbi alimentari e mentali. Il successo di questo progetto sta molto probabilmente nella sua trasversalità e nella capacità di accogliere ogni donna che con un gomitolo di lana e un uncinetto voglia condividere la “mission” facendo concretamente la differenza oltre al tentativo di arrivare al cuore di più donne possibili al fine di arginare la Violenza di genere in allarmante e costante aumento.