Neve – Stefano Incerti

di Ismaele (*),

Stefano Incerti ha fatto alcuni film belli, piccoli film, ma belli, di quelli che poi ti ricordi con affetto.

“Neve” è un film strano, non tutto viene detto, tocca a te entrare dentro il film piano piano, è un thriller poco urlato e poco violento, e però alla fine capisci bene che i due protagonisti non sono come vorrebbero essere, e che il loro incontro li cambia entrambi.
poi non sai se l’incontro è casuale e se tutto è eterodiretto (e anche come fa a sparire una ferita grandissima il giorno dopo, forse una brutta distrazione della sceneggiatura o del montaggio).
la neve abruzzese è la stessa de “Il grande silenzio” di Sergio Corbucci, tutto copre e tutto vuole nascondere.
questa settimana era “addirittura” in 19 sale in tutta Italia, non sarà facile trovarlo, ma si vede bene, provateci, si vale il prezzo del biglietto, fosse anche soltanto per i bravissimi protagonisti.

http://markx7.blogspot.it/2014/12/neve-stefano-incerti.html

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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