3 C: ovvero Crc, cemento, Cesena
di Davide Fabbri
CASSA DI RISPARMIO DI CESENA E POTERE DEL CEMENTO. LA DISSENNATA COSTRUZIONE DI EDIFICI E IL COINVOLGIMENTO DIRETTO DELLE BANCHE. IL CASO DRAMMATICO DEL QUARTIERE EUROPA DI CESENA.
Desidero fornire un’anticipazione “scoppiettante” di ciò che verrà narrato domani alla sala del quartiere OltreSavio di Cesena, in piazza Anna Magnani (*).
Domani sera si terrà infatti un incontro pubblico intitolato: «Tutto quello che avreste voluto sapere sulla malagestione della Cassa di Risparmio di Cesena (ma non avete mai osato chiedere)».
Assemblea pubblica promossa dal sottoscritto assieme all’amico esperto economico-finanziario Franco Faberi: si andrà a costituire un «Comitato Difesa Risparmiatori della Cassa di Risparmio di Cesena».
Nel 2009 dunque in anni non sospetti, quando in città ancora nessuno analizzava gli intrecci affaristici fra politica, banche, imprese e immobiliaristi, ho scritto un libro intitolato «Il potere del cemento a Cesena»: è diventato anche un testo teatrale, per uno spettacolo di teatro civile dell’amico talentuoso Roberto Mercadini. Ora torno sull’argomento – l’intreccio fra potere del cemento, politica e banche – raccontando brevemente un caso esemplare: il nuovo Quartiere Europa, fra viale Europa e via Piave, a due passi dalla stazione dei treni di Cesena. Un progetto folle (500 nuovi alloggi previsti in appena 5 ettari di territorio, con gli indici di edificabilità più speculativi del Prg, cioè il piano regolatore) a fronte di 3.800 appartamenti sfitti e inutilizzati in città.
Un’esposizione bancaria da brivido della Cassa di Risparmio di Cesena: oltre 26 milioni di euro. L’ intervento infatti è interamente finanziato dalla banca dei centri di potere più influenti della città; la Crc si è fatta carico di pagare gli ex proprietari delle aree (gli imprenditori delle famiglie Manuzzi e Lugaresi, degli ex magazzini della frutta presenti in zona) e di supplire alle difficoltà dei successivi proprietari delle aree: Nuova Madonnina srl di Walter Sacchetti di Cesena, Gruppo Querzoli di Forlì, Sacchetti Nello srl di Macerone di Cesena, tutte società immobiliari a due passi dal fallimento. Attualmente la proprietà è tutta del Gruppo Querzoli di Forlì (circa 130 dipendenti) che ha avviato da tempo la procedura per la richiesta della liquidazione coatta amministrativa. Analoga sorte per la Sacchetti Nello srl.
Ebbene: la Crc attraverso fideiussioni, affidamenti e mutui, ha continuato a esporsi finanziariamente nonostante i proprietari fossero in crisi totale, ha garantito il decollo dell’area, sostituendosi – nei fatti – ai proprietari delle aree in difficoltà economica. Mettendo la banca a sua volta in fortissima difficoltà. Un’esposizione bancaria allucinante (oltre 26 milioni di euro) che ha influito – per la propria parte – sui dati di bilancio del 2015. Ora il capitale sociale è azzerato, la banca non vale più nulla e pertanto le azioni non valgono alcunché. La Crc dal punto di vista finanziario è morta. La cosa più imbarazzante dell’intera partita affaristico-speculativa del Quartiere Europa decollato nel 2015 è stato il ruolo svolto dalla Cassa di Risparmio di Cesena attraverso la gestione diretta di Adriano Gentili (ex direttore generale della banca) e di Giovanni Boldrini di Rimini, ex vicepresidente del cda della banca. Gentili e Boldrini hanno avuto la responsabilità diretta su questa gestione affaristico-immobiliare. E la cosa grave – da esposto alla Procura da Repubblica – è il plateale conflitto di interessi e deontologico dell’avvocato Giovanni Boldrini. Vicepresidente del cda della banca e al tempo stesso titolare – come studio professionale di avvocati di Rimini – di diverse consulenze pagate profumatamente dai clienti della banca (clienti finanziati dalla banca) su pratiche immobiliari come questa del Quartiere Europa. Non aggiungo per il momento altro. Ne parleremo in maniera più approfondita domani sera, all’incontro pubblico alla sala di piazza Anna Magnani.
Cesena, 19 giugno 2016
(*) cfr qui Cesena-Crc: è quasi nato… il comitato