Di-sputare
di Chief Joseph
14 GIUGNO 2004, durante il Campionato Europeo di calcio, Francesco Totti sputa in faccia al calciatore danese Christian Poulsen.
Spegniamo la televisione, ma bruciamo anche tutti i giornali, disconnettiamoci da internet, sbarriamoci in casa. Solo in questo modo sarà possibile difendersi da una infinita telenovela che nasce da uno sputo e finisce in un buco nero, passando per cloache vane. Non riesco a capire il bisogno di fare dibattiti su una cosa di primordiale innaturalità: un tipo sputacchia il viso del dirimpettaio rincorrendo un pallone. Dire che sputare su un essere umano (o anche su di un animale) sia grave è un eufemismo. Nel gesto è contenuta la filosofia e il modo di gestire rapporti incapaci di reggere l’onere di un confronto dialettico. Ma non voglio parlare dello sputatore, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, anche se di questi tempi sarebbe meglio dire su Emergency. Voglio riferirmi ai recipienti che hanno messo in piedi la logica della sputacchiera, dibattendo sull’origine di quella perdita di liquido organico. A cominciare dal presidente federale che non ha il coraggio di mandare a casa lo sputatore, passando per l’allenatore, per i compagni di squadra e per il dirigente accompagnatore che fanno in qualche modo quadrato attorno a un poveretto che è stato provocato e “barbaramente torturato”… per arrivare ai giornali che innalzano uno sputo agli onori della prima pagina. Non c’è bisogno di scomodare un libro sufficientemente noto come la Bibbia per illustrare il significato dello sputo come momento di derisione e di non riconoscimento; basta smettere i panni dell’ipocrisia, della furbizia e del denaro dello sponsor per dire no, senza se e senza ma. Nel frattempo in quei giorni il costo della vita aumenta, l’Iraq è sempre più un mattatoio, gli ospedali licenziano i pazienti-clienti per aumentare il fatturato, Bush viene sbugiardato da una commissione d’inchiesta Usa sulle cause che hanno scatenato una guerra, De Michelis dice di essere di sinistra ma sostiene il Polo, Prodi non ci spiega perché ha comperato a 100 e venduto a 10 Telecom Italia, la Moratti “cancella” i 17.000 (diciassettemila) insegnanti di Educazione Tecnica, che diventano immediatamente “desaparecidos” perché di loro non si trovano tracce né sui giornali, né in televisione, né all’interno delle organizzazioni sindacali…
Tutto annega miseramente in quello sputo collocato in prima pagina.
MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.
Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.
La redazione – abbastanza ballerina – della bottega