La commissione – Sonallah Ibrahim

(letto da Francesco Masala)

premetto che penso che Sonallah Ibrahim uno scrittore di serie A, “purtroppo” è egiziano (di Nagib Mahfuz da noi si è sentito parlare e si è letto solo dopo che ha vinto il premio Nobel).

in Italia sono stati pubblicati (solo) quattro suoi libri, di cui tre facilmente reperibili.

Sonallah Ibrahim è stato per anni in prigione, le ospitali prigioni egiziane, sempre quelle, e la letteratura gli ha salvato la vita.

l’Egitto è un postaccio per i concetti di libertà politica e libertà d’opinione, non è una novità; nella costituzione egiziana, all’articolo 1, è scritto: “L’Egitto è una Repubblica fondata sulle Carceri”.

nel romanzo lo scrittore è nelle mani di una commissione con tanti militari, che lo mette alla prova, in una situazione davvero kafkiana, giudicato, sorvegliato, marcato a uomo, senza accuse, senza avvocato, in un romanzo denso di riferimenti politici e culturali, appassionante come pochi.

la solitudine e la paura sono le sole compagne della sua vita, in un Egitto che è quello vero, non una fantasia, e solo la sua intelligenza potrà salvarlo, se ci riesce.

un gran libro, cercatelo e soffritene tutti.

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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