Ricordando Aleksandra Kollontaj

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Aleksandra Michajlovna Kollontaj, nata Domontovič: San Pietroburgo, 31 marzo 1872 – Mosca, 9 marzo 1952.

Rivoluzionaria russa di orientamento marxista e femminista. Prima donna nella storia ad aver ricoperto l’incarico di ministra, di funzionaria di carriera e di ambasciatrice nella diplomazia dei grandi Paesi europei.

Entusiasmante per  intelligenza, intuizioni politiche, comprensione delle questioni storiche e su come affrontare le contraddizioni con  la lotta di classe e costruire un programma rivoluzionario.

Sesso  e rivoluzione. Amore libero. Bellezza e cura del corpo: a un passo dalla felicità. la prima ad aver capito che il PERSONALE E’ POLITICO 

 

Fra gli oggetti accumulati nel tempo ne ho uno in casa di cui non riesco a separarmi: LA MATRIOSKA, una babmolotta di legno che mi è stata portata da Mosca, un souvenir tradizionale. Rappresenta una MATRONA che nel suo ventre custodisce una misteriosa verità  in diversi strati interiori: contiene i figli fino al seme che poi torna a generare. Una madre che accoglie pulsioni, emozioni, figure diverse. Genera vita conciliando brandelli diversi 

Lei  матрёшка – dal latino MATER –  è un cerchio magico che si apre con un pezzo chiamato madre e si chiude con uno chiamato seme. quindi un simbolo di fertilità,  famiglia, generosità. La sua corpulenza ricorda gli artefatti dell’arte antica, come le  veneri paleolitiche  e quelle della società gilanica nelle quali non c’era contraddizione  con il maschio, tutto si svolgeva in collaborazione, senza prevaricazioni o dominio. E’ rassicurante oltre che rappresentativa, nel mio immaginario, delle donne russe: belle, ben curate, spesso dalla pelle d’avorio, abili, collaborative, attive, emancipate e libere nella relazione  con l’altro sesso. Mai rassegnate.

Per me anche un mitico  ricordo, legato a gratitudine, riconoscimento, ammirazione  verso i grandi pensatori e pensatrici pre-rivoluzione d’ottobre, vissuti nel fermento di pensiero nuovo. Su quelle elaborazioni si dovrebbe studiare e riflettere ancora, per capire meglio il presente  e non solo.

Non intendo soffermarmi oltre sulla lunga vita di Aleksandra Kollontai (ripetendo informazioni “di base” che si  possono ritrovare in altre sedi) ma mi interessa qui capire meglio perchè fu bocciata la sua proposta sulla sessualità inserita nel programma di  lotta proletaria contro i pregiudizi borghesi ancora presenti nella società sovietica. Lo stesso Lenin nel valutarla manifestò una logica maschilista  denigrante, soprattutto per le pratiche sessuali, fra le quali la necessità dell’amore libero. La posizione di Lenin mi sconvolge e mi avvilisce mentre la stessa (ripetuta oggi da sedicenti marxisti-leninisti) mi disgusta. Mi riferisco a esempio alle valutazioni espresse su  marxismo oggi online  in «Saggi  Aleksandra Kollontaj. Marxismo e femminismo nella rivoluzione russa».

Invece per chi volesse approfondire la conoscenza su quanto intuito e agito da Aleksandra Kollontaj, indico  una ricerca (la tesi di laurea  a.a. 2018-2019 presente in rete e scaricabile) realizzata all’Alma Mater di Bologna da Irene Raschi che ha avuto modo di soggiornare anche a Mosca, sostenuta e incoraggiata dalla sua insegnante di riferimento e relatrice Maria Zolamboni docente di cultura e letteratura russa.

Non credo sia casuale che molte giovani donne di area laica (cioè non appartenenti ad alcuna “religione politica di sinistra”) abbiano espresso interesse  a studiare la vita e le azioni della nostra pensatrice russa, fino a scriverne la biografia. Cito anche la ricerca-scrittura di Annalina Ferrante (edizioni L’asino d’oro): è tra i/ le finalisti del premio letterario Giovanni Comisso  2022 che verrà assegnato nel prossimo ottobre. 

Nella sinossi di «Aleksandra Kollontaj» di Annalina Ferrante si legge: «È la prima donna che tenta di dare una connotazione politica al suo privato. Che parla di sessualità in termini umani, storici e politici. Che cerca di ricomporre eros e logos. La prima donna a sostenere la rivoluzione socialista per il cambiamento dei rapporti privati fra gli uomini e le donne. La storia della sua vita è un monito: non c’è socialismo, non c’è comunismo, non c’è sinistra, se non si riconosce un’identità e una prospettiva femminile, senza le quali ogni rivoluzione risulta fallimentare e il processo di sviluppo dell’umanità fortemente penalizzato».

Aggiungo amare considerazioni personali  – e in queste momento più che mai – sugli errori che la sinistra ha fatto, sulla sua miopia politica, sul suo limitarsi a governare (in Italia con la DC) sul suo tacere senza essere critica, soccombendo alla morale familistica clericale gesuita ipocrita, nullificando le donne per la difesa di una famiglia immaginaria e fingere di assicurare una sorta di pace sociale.

Gli stessi limiti politici ma anche di analisi sono riscontrabili nei movimenti antagonisti  a cominciare dal ’68, comprese certe femministe urlanti «l’utero è mio e lo gestisco io» pensando che la liberazione sessuale possa essere disgiunta da un cambiamento nelle relazioni sociali e nei rapporti di produzione. La sinistra “storica” ha una grande capacità di mettere la polvere sotto il tappeto, di mescolarsi con chi dirige il gioco politico, con la vocazione a fare il lacchè sacrificando idee princìpi obiettivi e difesa  delle persone. E con tale realtà occorre ancora fare i conti, magari rileggendo la grande lettaratura russa .

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

4 commenti

  • Domenico Stimolo

    Bene. Un’ analisi pregiata. In rispetto del’8 marzo e delle pregiate dirompenti innovazioni prodotte dalla rivoluzione bolscevica……in questo momento tragico. Bella ed efficace la ” traduzione”, per la comune e pubblica conoscenza, della diffusa e popolare ” Matrioska”.

  • Vorrei segnalare la bella edizione del 2008 di “Largo all’eros alato!” a cura di Luigi Cavallaro con traduzione di Claudio Fracassi

  • domenico stimolo

    Largo all’eros alato!
    Lettera alla gioventù lavoratrice
    Alexandra Kollontai (1923)

    https://www.marxists.org/italiano/kollontai/eros-alato.htm

  • annalina ferrante

    in merito al bell’articolo su Aleksandra Kollontaj, volevo chiedervi se è possibile correggere il mio nome che non è nè Anna Maria nè Annalisa ma Annalina.

    Grazie infinite per la vostra attenzione

    Annalina Ferrante
    autrice del libro “Aleksandra Kollontaj. Passione e rivoluzione di una bolscevica imperfetta”

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