Morire di povertà nella benestante Crema

di Gianluca Cicinelli (*)

Crema è un comune lombardo con circa trentamila abitanti, il dieci per cento circa sono cittadini stranieri, governata dal centrosinistra, con un’economia ancora robusta rispetto ad altre realtà italiane. Ma la povertà, l’esclusione, colpisce anche il comune dove il reddito medio è di 18.800 euro l’anno per abitante. Pochi giorni fa un senzatetto è stato rinvenuto cadavere all’interno di un palazzo abbandonato, divenuto dimora di chi non ha altri posti dove andare.

Un senzatetto e anche senza nome, quello trovato morto nelle vicinanze del centro del comune, in quello che viene definito un “ecomostro” di quattro piani dalle cronache cittadine, in viale Indipendenza. Se ne sono accorti i residenti della zona il 3 luglio scorso, residenti che da tempo avevano segnalato al Comune, dove una giunta di centrosinistra è stata da poco rinnovata nelle urne, il degrado in cui versava lo stabile, una costruzione di quattro piani mai finita e abbandonata. Nessuno però ha trovato il tempo e la volontà di occuparsene.

Quando sono accorsi sul posto sanitari e polizia era troppo tardi, l’uomo era deceduto probabilmente a causa di un malore, comunque troppo tardi per poter fare qualcosa. Una storia come tante, che colpisce perchè avviene in una cittadina che mostra in pubblico una faccia florida, nascondendo sotto il tappeto problemi sociali divenuti più pressanti con l’aumentare della crisi economica. Come il senzatetto morto ce ne sono tanti, anche nella ricca Crema.

Trovano rifugio dove possono, anche nell’ex scuola di Cielle, dove, sempre i residenti, sono state tagliate le recinzioni per accedere allo stabile, e in altri luoghi della cittadina che restano nascosti agli occhi di chi non vuol vedere. Non è una questione di ordine pubblico, semmai una questione sociale. Nei luoghi abbandonati anche dalle istituzioni si creano accampamenti improvvisati di disgraziati, intorno a cui poi non è raro che si creino traffici di natura illegale. Ma l’importante è che la città benestante non sappia cosa accade nella città della miseria che arranca sotto il livello stradale.

L’industria cosmetica ha ridato nuovo slancio alla cittadina, la cui area industriale in passato vide una forte presenza della Olivetti. L’area oggi è stata recuperata e ospita numerose aziende informatiche, oltre al Dipartimento d’informatica dell’Università degli studi di Milano. Agricoltura, industrie casearie e artigianato sono le altre risorse di Crema, oltre alle tradizionali aziende metallurgiche e meccaniche.

Da qualche tempo anche l’attività turistica di Crema è stata rilanciata dopo che lì è stato girato il film Call Me by Your Name di Luca Guadagnino, attirando giovani. La cittadina che appare ai turisti è quella del benessere, dell’operosa provincia lombarda. Ma dove si può morire senza che nessuno sappia nemmeno il tuo nome, essere ritrovati come un oggetto inanimato senza che questo smuova le coscienze del comune con il reddito medio più alto nella Provincia di Cremona.

(*) articolo pubblicato in origine su https://diogeneonline.info/morire-di-poverta-nella-benestante-crema/

 

ciuoti

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