Fuochi (artificiali) della Madonna

C’è chi insiste (a Ravenna) e chi all’ultimo si ravvede (a Monghidoro)

di Vito Totire (*)

UN APPELLO (che non bisogna stancarsi di ripetere): BASTA CON LE PRODUZIONI INQUINANTI E MORTIFERE

Nel dibattito politico si parla di contrapposizione fra democrazie e autocrazie. I confini però non sono chiari: è democrazia un sistema che non dà spazio e non cita nemmeno la esistenza di una proposta alternativa.

Da decenni denunciamo l’assurdità di produzione-uso-commercializzazione di fuochi artificiali e botti. Questa merce nociva e mortifera ha causato inquinamento, morti (soprattutto nei luoghi di produzione) e talvolta stragi. Eppure ogni occasione sembra buona per sprecare e per inquinare a iniziativa di soggetti arroganti che ritengono di essere i padroni dell’aria e della terra.

Cosa spargono nell’ambiente i fuochi artificiali è noto: sostanze cancerogene, nocive, tossiche, allergizzanti, asmogene e – sempre di più – pericolosissime nanoparticelle che oltre a penetrare con maggiore facilità negli alveoli sono all’origine di un aumentato rischio di esplosione nella fase della produzione).

Ragioniamo.

Se una persona usa energia fossile (cioè inquinante) per riscaldarsi e non morire di freddo, questo ha un senso nell’ambito di un calcolo costi/benefici; ma sprecare e spendere per inquinare senza nessun tornaconto – salvo un effimero piaere – non ha senso. Eppure sindaci, prefetti, parroci se interrogati sui “fuochi” non rispondono o restano nel vago.

Ma ogni nuovo uso di fuochi è un insulto all’ambiente, alla salute umana e alla domanda di lavoro salubre e sicuro (ricordiamo l’orrenda strage di Modugno di qualche anno fa) ;

Ferragosto di ferr-e-fuoco: tra il 14 e il 15 agosto si “sparacchiano” fuochi da Monghidoro (**) fino a Ravenna e chissà dove altro.

Dal 14 giugno in Italia ci sono stati 878 interventi di Canadair per spegnere incendi e anche solo per questo sarebbe ragionevole evitare “scintille”, rischi e diseducazione al pericolo.

Vari gruppi – come le Pro Loco a Marina di Ravenna e Porto Corsini – si impegnano nel silenzio delle istituzioni (spesso con la loro attiva complicità) a “usare” l’aria e il suolo a loro piacimento. Del rumore, con il relativo disturbo a uomini/donne a animali, poi neanche a parlarne; pro loco (***) pur agendo con i fuochi … contra loco.

La strada è ancora lunga, lastricata di silenzi e opportunismi. Evidentemente la storia ad alcuni non insegna. Che l’amianto sia cancerogeno è acclarato dal 1935, che sia nocivo dalla fine dell’Ottocento ma per metterlo “fuorilegge” il sonnecchiante Parlamento italiano ha atteso il 1992 per poi applicare poco e male quelle buone disposizioni.

Sarà la stessa storia per i fuochi?

Vox clamans in deserto ? Questo rischio non ci scoraggia. E insistiamo.

BASTA CON LE PRODUZIONI DI MORTE (I FUOCHI SONO SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG)

BASTA SPRECARE PER INQUINARE E INTOSSICARE

Chiediamo a ogni cittadina e cittadino di segnalarci i “casi locali”.

(*) Vito Totire è portavoce della «Rete europea per l’ecologia sociale»

(**) buona “ultim’ora”: una laconica comunicazione la sindaca di Monghidoro fa sapere che la manifestazione dei fuochi è stata eliminata. Effetto del nostro modesto pressing? In ogni caso la “Madonna” sarà festeggiata in un ambiente più salubre.

(***) dalla “bottega del barbieri” insinuano non si tratti del «loco» che deriva dal latino ma di quello in lingua spagnola cioè matto.

 

Redazione
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