Wayne Barlowe: il fantastico imprescindibile
di Marco Alberto Donadoni
Wayne Barlowe è un autore e artista di fantascienza e fantasy di fama mondiale. Ha creato immagini per libri, film e gallerie. Ha scritto romanzi, sceneggiature e numerosi libri d’arte. Dopo aver frequentato la Cooper Union, ha iniziato la carriera dipingendo centinaia di copertine per tutti i principali editori e illustrazioni di riviste come LIFE, TIME e NEWSWEEK. Ha continuato scrivendo e illustrando – oltre alla «GUIDA DI BARLOWE AGLI EXTRATERRESTRI», di cui tratto dopo – anche decine di altri ambiti e output fra cui progetti cinematografici che possono essere visti in «BLADE2», «GALAXY QUEST», «HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKHABAN», «AVATAR», «PARADISE LOST», «JOHN CARTER». Bisogna segnalare uno speciale di Discovery Channel basato su «EXPEDITION» di cui Barlowe è stato produttore esecutivo, in onda nel 2005. «GOD’S DEMON», il suo primo romanzo, è stato distribuito da Tor Books nel 2007. Nel 2021 firma «PSYCHOPOMP».
Per me Barlowe è stato determinante: ho copia di una prima edizione 1979 chiusa in cassaforte. Due anni dopo averlo scoperto in un negozio di librerie USA (non c’era Intenet; se volevi immagini, idee o stimoli li dovevi cercare girando per librerie e negozietti strani) ebbi l’idea di derivarne «VII LEGIO», un gioco da tavolo di ambiente fantascientifico per la casa editrice International Team. Un mix di gioco di ruolo e di wargame, in cui astronavi della «legione settima esplorante della repubblica solare» giravano per il cosmo alla ricerca di scoperte scientifiche e tesori alieni. Il tutto necessitava di un archivio di incontri di terzo tipo, per strutturare il quale presi ispirazione proprio dello schema del Barlowe: illustrazione, genesi, dati medici e sociologici ecc.
Mentre lo progerttavo pensavo all’alieno: come era fatto, cosa faceva per vivere. Ne tiravo giù uno schizzo che poi passavo ai disegnatori veri. Fu un successo notevole, anche grazie alle stupende illustrazioni di Silvio Cadelo, noto illustratore e pittore di fama internazionale, e alla grafica di Massimo Petrini. Successo i cui echi si sentono tutt’oggi.
Di quella prima edizione della guida di Barlowe posso solo allegare un’immagine, è praticamente introvabile, ma se volete ammirarne i contenuti potete rivolgervi a
Fra l’altro, scorrendone le pagine ebbi modo di visualizzare la “vera” immagine dei personaggi del ciclo di romanzi di Jack Vance articolata sul pianeta Tschai, che era stato la base di un mio altro (e primo) gioco di SF pubblicato da IT: Zargo’s Lords: in quel caso Pnume, Dirdir e compagnia bella erano illustrati da Enea Riboldi, altro gigante dell’illustrazione italiana.
Questo ricordo mi permette di passare a una “ponzata” finale, diciamo così intellettual-filosofica: le parole di uno scrittore (se è bravo) contano più o meno dell’abilità del disegnatore che ne fornisce un’immagine conclusiva? È meglio vedere un film (di qualità) in cui tutto è già elaborato dal regista o leggere un libro (se è scritto bene) in cui immagini, ambienti e fisionomie si definiscono nella mente di ciascuno di noi in modo diverso? Quanto ci si può restare male – o bene – quando la faccia di un personaggio che avevate immaginato bruno e peloso viene interpretata da un attore castano e glabro?
Non ho risposte, naturalmente. Solo domande… e stimoli che spero di trasmettervi attraverso le immagini allegate.