Parole per un bambino
di Daniela Pia.
A seguire una nota della “bottega”
Lo chiamano bambino,
Il nome spetta al petto
Da cui la madre lo invoca, ora.
Ventuno giorni di vita
Tutina azzurra, calzini bianchi:
Tre chili e trecento grammi.
Racconterà i suoi occhi
Le piccole mani, i sorrisi
L’andirivieni dell’onda.
Non la legge di Antigone.
Qui impera Creonte
E il suo cuore morto.
UNA NOTA DELLA “BOTTEGA”
Aveva 21 giorni il bimbo morto su un barcone che cercava di arrivare in Italia. Se si deve credere ai massmedia – ultimamente sempre meno attendibili, con qualche rara eccezione – è morto per ipotermia, il troppo freddo. La mamma (di 19 anni originaria della Costa d’Avorio) avrebbe spiegato che era nato malato, soffriva di problemi respiratori. La traversata verso l’Italia serviva a farlo curare. Nelle ultime settimane molte storie simili di bambine/i dalle parti di Lampedusa. Secondo l’Oim nei primi 8 mesi del 2022 sono 1.337 i migranti morti o dispersi nel Mediterraneo centrale, 50 erano minorenni. Come Mael, 2 anni, e Alina, dieci mesi, morte bruciate, pochi giorni fa, nel rogo scoppiato sulla loro barca povera e “clandestina”.
Vorrei pubblicare questa poesia su MEDiterranen Review
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chiediamo ovviamente di citare la fonte (come noi facciamo quando riprendiamo “pezzi” altrui)
Nessun problema, come Le ha detto Daniele, è sufficiente citare la fonte
Il bagliore di una voce.
L’urlo di un sorriso.
Terra mossa che illumina il cielo
e oscura il cammino.
Colibrì inconsapevoli.
Architetti del mare.
Passi ineludibili.
Mete irraggiungibili.
Confini oltrepassati.
Speranza onnipotente di nascondere il già perso.