PFAS: questa lotta ci riguarda

Giuseppe Ungherese, PFAS. Gli inquinanti eterni e invisibili nell’acqua. Storie di diritti negati e cittadinanza attiva, Altreconomia, 2024, pp. 192.

Prefazione di Robert Bilott (*)

Mentre il mondo inizia lentamente a riprendersi da una pandemia globale senza precedenti, stiamo finalmente prendendo coscienza di un problema sanitario ancora più pervasivo e a cui, praticamente, ogni essere umano sul pianeta – e quasi ogni creatura vivente – è esposto da decenni.
Nessun vaccino o farmaco può fermare questa esposizione. Continuerà ad accumularsi nei nostri corpi per anni e rimarrà nel nostro ambiente praticamente per sempre. Una minaccia creata esclusivamente dall’uomo.
Si tratta dell’esposizione mondiale alle sostanze poli – e perfluoroalchiliche (PFAS), note anche come “inquinanti eterni”.
La contaminazione globale generata da queste sostanze presenta sfide scientifiche, normative, legali, sociali e politiche mai affrontate prima. Sebbene questi veleni prodotti dall’uomo siano stati inventati per la prima volta e abbiano iniziato a essere rilasciati nell’ambiente oltre 70 anni fa, la comunità scientifica e quella dei decisori politici (e la popolazione in generale) hanno iniziato a conoscere la loro esistenza – e di conseguenza la portata e la gravità della minaccia che rappresentano per la salute umana e l’ambiente – solo in tempi relativamente recenti.
Le aziende che hanno inventato e iniziato a produrre queste molecole di sintesi (che risalgono all’epoca della Seconda Guerra Mondiale), si sono rese conto fin da subito che la loro struttura chimica unica le rendeva resistenti alla degradazione nell’ambiente.
A partire dagli anni ‘60 e ‘70 hanno iniziato ad accumulare enormi quantità di dati che ne confermavano le proprietà tossiche e pericolose per la salute umana, ma hanno nascosto e insabbiato il tutto per decenni.
Queste informazioni hanno cominciato lentamente a emergere dagli archivi interni degli stessi produttori in tutto il mondo solo quando, grazie alla perseveranza e alla dedizione dei membri delle comunità esposti alla contaminazione, hanno intentato una causa contro queste aziende negli Stati Uniti, a partire dalla fine degli anni ‘90.
Tuttavia, anche quando questa verità è finalmente venuta alla luce, gli stessi produttori di PFAS hanno continuato a produrli nei decenni successivi, negando le evidenze scientifiche e la realtà dei fatti, combattendo aggressivamente e in ogni sede gli sforzi legislativi per iniziare a regolamentarne l’uso o qualsiasi altra iniziativa volta ad affrontare questa minaccia globale senza precedenti per la salute umana e l’ambiente.

Negli ultimi 24 anni, ho fatto tutto il possibile per cercare di contrastare l’aggressiva campagna dei produttori di PFAS per ingannare e “fabbricare dubbi” sulla minaccia, confermata anche dalla scienza, rappresentata dagli inquinanti eterni .
Mi sono dedicato a sensibilizzare l’opinione pubblica, gli scienziati e i legislatori sulla reale portata e gravità del problema che stiamo affrontando.
Oggi stiamo finalmente iniziando a capire che queste molecole prodotte solo dall’uomo hanno un impatto sull’acqua, sul suolo, sull’aria e sul sangue degli esseri viventi in tutto il pianeta, non solo negli Stati Uniti.
Gli inquinanti eterni sono stati trovati praticamente ovunque siano stati effettuati test, come in Australia, Giappone, Germania, Belgio, Olanda, Danimarca, Canada, Francia, Regno Unito e Italia. Ho fatto tutto il possibile per contribuire a rendere disponibili a tutte queste comunità informazioni e fatti sulla minaccia che i PFAS rappresentano, tra cui la pubblicazione di un libro interamente dedicato all’argomento, “Exposure: Poisoned Water, Corporate Greed, and One Lawyer’s Twenty-Year Battle against DuPont”, la partecipazione a un documentario, “The Devil We Know” di Stephanie Soechtig , e a un importante film di Hollywood, “Dark Waters” di Todd Haynes.***

Ho anche incontrato membri della comunità colpite dall’inquinamento in tutto il mondo, fornendo informazioni e assistenza per comprendere la reale portata del problema dei PFAS, comprese tutte le persone che si occupano di questa contaminazione nella Regione Veneto in Italia. Qui ho avuto la fortuna di incontrare un’incredibile e vasta coalizione di madri, padri, cittadini, avvocati e leader della società civile.
Sin dalla mia prima visita in Veneto nel 2017, e dal mio ritorno nel 2023, sono rimasto stupito dalla dedizione e dalla tenacia di decine di persone e rappresentanti delle comunità nel sensibilizzare l’opinione pubblica, nel chiedere giustizia.
Anche queste comunità reclamano non solo l’adozione di misure appropriate per affrontare la contaminazione da PFAS nella Regione, ma anche ulteriori studi e ricerche per la popolazione esposta.
È necessario riconoscere la responsabilità di quelle aziende che hanno consapevolmente creato questo problema e hanno fatto in modo che continuasse per decenni.
Tra queste persone ho avuto il piacere di conoscere Giuseppe Ungherese, di Greenpeace Italia, che ha svolto un lavoro straordinario di sensibilizzazione sul problema dei PFAS in tutta Italia – e nel resto d’Europa.
Sono quindi incredibilmente orgoglioso di poter contribuire ai suoi sforzi, attraverso questo libro, per aumentare la consapevolezza e la comprensione del problema dei PFAS in Italia e nel resto del pianeta.
Spero che questa maggiore consapevolezza e comprensione incoraggi idee innovative e creative su come affrontare il problema dei PFAS e fare in modo che non si ripeta mai più una situazione simile ovunque nel mondo.
Voglio ringraziare tutti coloro che leggeranno questo libro per aver contribuito a continuare a diffondere la nostra comprensione e consapevolezza collettiva di questi problemi. Ognuno di noi – armato di questa conoscenza e comprensione – ha il potere di assicurarsi
che questi “inquinanti eterni” non diventino “problemi eterni”.

(*) Tratto da Altreconomia.
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alexik

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