Italia/Israele: un’alleanza a prova di bomba

“Nessun motivo militare e nessuna giustificazione: è un crimine di guerra, non un errore… Italia e Nazioni Unite non prendono ordini da Israele.
Così il ministro della Difesa Guido Crosetto rispondeva – il 10 ottobre scorso – all’attacco israeliano alla missione dell’Unifil in Libano, missione a cui partecipano 1256 militari italiani.
Parole di una durezza inedita, che l’alleato israeliano ha preso talmente in considerazione da attaccare l’Unifil nuovamente il giorno dopo, ferendo due caschi blu e tirando giù col caterpillar il muro di cinta del contingente italiano. Ad oggi i feriti dell’Unifil sono saliti a 5  e 15 intossicati dai gas.
Forse bisognerebbe suggerire a Crosetto che, più che le chiacchere, per farsi prendere sul serio servono fatti concreti, tipo ritirare la firma dal memorandum d’intesa Italia/Israele in materia di cooperazione militare, interrompere le forniture di armi e l’addestramento dei piloti dell’areonautica militare israeliana, fermare il supporto della base di Sigonella alle aggressioni di Gaza e Libano, negare gli spazi alle kermesse di propaganda e marketing dell’industria bellica israeliana.

– – – – o – – – –


Israele bombarda il Libano anche grazie ai droni USA di Sigonella


Nell’immagine che pubblichiamo è riprodotto il tracciato integrale del volo effettuato ieri 25 settembre da uno dei droni Northrop Grumman MQ-4C “Triton” che la Marina Militare degli Stati Uniti d’America ha trasferito negli ultimi mesi nella base siciliana di Sigonella.


Il velivolo, dopo il decollo, ha raggiunto il Mediterraneo orientale, sorvolando per ore le coste di Israele, del Libano e dell’isola di Cipro.
Questo, mentre i cacciabombardieri F-15, F-16 ed F-35 dell’Aeronautica militare israeliana bombardavano selvaggiamente il territorio libanese, in un’offensiva che ha già causato la morte di 600 persone e oltre 90.000 sfollati.
Le sofisticate apparecchiature a bordo dei “Triton” (drone di intelligence e riconoscimento) consentono di mappare vastissime aree di territorio, individuando potenziali target “nemici”.
Così come accade ininterrottamente in Europa orientale e nel Mare da quasi tre anni, i velivoli USA e NATO di Sigonella forniscono le delicate informazioni raccolte ed elaborate ai partner della regione in cui operano: l’Ucraina di Zelensky e la NATO.
Siamo certi che lo stesso accada dal 7 ottobre 2023 nel Mediterraneo orientale e in Medio Oriente: l’intelligence USA è strategica per la campagna genocida di Tel Aviv contro la popolazione palestinese di Gaza e della Cisgiordania.
E adesso è essenziale per la brutale e sanguinosa aggressione contro il Libano e la Siria.
La Sicilia è sempre più piattaforma di morte…

Tratto da La scuola va alla guerra.

Le forniture di Leonardo a Israele dopo il 7 ottobre. Smentito il governo

di Duccio Facchini (*)

La multinazionale conferma ad Altreconomia l’assistenza e l’export di pezzi di ricambio per i velivoli M-346 sui quali si addestrano i piloti dell’aviazione di Tel Aviv. L’esecutivo aveva assicurato pubblicamente lo “stop”. Non è andata così.

“Assistenza tecnica da remoto, senza presenza di personale nel Paese, riparazione materiali e fornitura ricambi”. È quanto ha fornito Leonardo a Israele dopo il 7 ottobre per la flotta di velivoli addestratori M-346 prodotti da Alenia Aermacchi -controllata dalla ex Finmeccanica- e consegnati in precedenza a Tel Aviv tra il 2014 e 2015. Lo ha confermato la stessa Leonardo ad Altreconomia: l’Italia ha perciò ufficialmente continuato a esportare “materiale d’armamento” a Israele anche dopo l’avvio dell’offensiva militare sulla Striscia di Gaza. E sappiamo anche per quanto: “per l’anno 2024 -ci ha risposto Leonardo- è previsto un valore complessivo di circa sette milioni di euro per le attività di supporto logistico per la flotta di velivoli da addestramento M-346”.

È bene precisare che gli aerei in questione non sono impiegati direttamente in ambito bellico e non sono dotati di armamento, proprio in quanto “addestratori”. L’aspetto sensibile, però, è che questi sono utilizzati come “palestra” dai piloti della Israeli Air Force per poi condurre altri caccia in teatri di guerra.

(*) Continua su Altreconomia (articolo per abbonati).

Alla kermesse Cybertech Europe 2024 Israele in primo piano

di Antonio Mazzeo (*)

Bombe contro Gaza e Libano, ma Leonardo e le aziende cyber di Israele si danno appuntamento a Roma per rafforzare la partnership nel campo della ricerca e dello sviluppo di sofisticati sistemi ad uso militare.

Si è conclusa l’altro giorno a Roma Cybertech Europe 2024, la kermesse delle grandi e piccole aziende internazionali operanti nel sempre più redditizio business della cyber security e delle guerre cibernetiche.
L’appuntamento annuale è organizzato dal gruppo Leonardo SpA e dalla “piattaforma di networking” Cybertech Global con quartier generale a Tel Aviv, alla cui guida siede il noto imprenditore israeliano Joseph “Yossi” Vardi, uno dei pionieri dell’industria di software, internet, telefonia cellulare e delle tecnologie elettro-ottiche dello Stato di Israele, ex direttore generale del Ministero dell’Energia ed ex presidente dell’Israel National Oil Company.
Ospite d’onore della cyber-fiera il neoambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled. In una lunga intervista alla testata Shalom (il magazine della Comunità ebraica di Roma), il diplomatico ha ricordato come l’Italia sia un partner strategico per Israele.

“Ritengo fondamentale questa fiera in un momento così delicato”. ha esordito Jonathan Peled. “Nei giorni scorsi abbiamo commemorato il primo anniversario del 7 ottobre. Lo Stato d’Israele sta fronteggiando, ormai da un anno, un periodo difficile. Bisogna tuttavia comprendere che questo periodo buio non riguarda solo Stato ebraico, ma tutti, perché Israele sta combattendo una guerra per salvaguardare la democrazia”.
“Questa non è soltanto la nostra guerra contro il terrorismo islamico, armato dall’Iran – ha aggiunto l’ambasciatore -. Abbiamo bisogno ora più che mai di amici in Europa e in Italia per vincere questo conflitto contro il terrorismo estremista. Il cyber è parte della nostra forza e l’Italia è per noi un partner strategico. Fondamentale per Israele avere aziende in Italia con cui collaborare: il mondo del cybertech è uno dei più importanti settori dello Stato ebraico oggi; questa iniziativa, giunta ormai al suo settimo anno, mira proprio a rafforzare la collaborazione con l’Italia”.

Ancora Shalom ricorda come siano state innumerevoli le aziende e le start up israeliane presenti a Cybertech Europe 2024. “Tra conferenze, sessioni di approfondimento e incontri con esperti del settore, esse hanno dato vita a interessanti confronti sui temi caldi del momento: intelligenza artificiale, cloud, telecomunicazioni, supplychain, energia, privacy, quantum computing e intelligence”, annota il magazine della Comunità ebraica romana.

Alla kermesse di Leonardo & C. israeliane sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della holding armiera, Stefano Pontecorvo, nonché l’amministratore delegato e direttore generale, Roberto Cingolani; il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano; il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago; il direttore generale dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza, Bruno Frattasi; il Deputy CIO della NATO per la Cybersecurity, Mario Beccia; il direttore del Servizio di Polizia postale, Ivano Gabrielli; il generale Giovanni Gagliano, Capo del VI Reparto Informatica Cyber e Telecomunicazioni dello Stato maggiore della Difesa; il generale di brigata Michele Sirimarco, alla guida del CUFAA (Comando delle unità forestali, ambientali e agroalimentari, i Carabinieri forestali); il colonnello Pietro Lo Giudice del Comando per le Operazioni Spaziali della Difesa, il comandante dell’Aeronautica Militare, Sandro Sanasi.

Nonostante il dispiegamento delle forze dell’ordine in assetto anti-sommossa, il pomeriggio dell’8 ottobre un folto gruppo di manifestanti (attivisti No war, aderenti alle associazioni in solidarietà con il popolo palestinese e studenti universitari) ha protestato di fronte il palacongressi “Le Nuvole” dove era in corso Cybertech Europe. “Sabotiamo il genocidio. Disertiamo la guerra e chi ne guadagna”, il tema-oggetto della protesta contro le industrie degli armamenti e la “speculazione economica sul genocidio in corso in Palestina.

(*) Tratto da Africa ExPress. Maggiori dettagli sull’evento e i curricula dei partecipanti in: Antonio Mazzeo, Gli israeliani mattatori alla fiera delle armi tecnologiche a Roma, Africa ExPress, 25 settembre 2024.
***

alexik

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *