Cento e passa pittori naif – 02
di Mauro Antonio Miglieruolo
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Iniziamo il viaggio nella bellezza segreta scaturita dall’animo di tanti pittori con la vocazione del ritorno alla età bella dell’infanzia. Ma erano donne ed erano uomini fin troppo cresciuti per poter aspirare a quella completa spontaneità che è propria dei fanciulli.
Non appare l’infanzia. Appare ciò che dell’infanzia opinano gli adulti.
Ricordi vaghi, ricordi belli, le proporzioni alterate non da una visione alterata, ma dalle false proporzioni di una volta, in un mondo in cui tutto appariva più grande del vero. Visioni non aggiustate ma deformate con il loro incrociarsi con l’alterato delle apparenza alle quali crede l’adulto. Il mondo suo, questo è assodato, non è lo stesso di quello del bambino.
Vale però questa piccola galleria di quadri, una finestra aperta su un presente irrimediabilmente passato, per la possibilità di quiete, quiete dello spirito, che offre.
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La bellezza qui è un fatto secondario. Quello che conta è la rappresentazione di un universo dal quale sono stati espunti le angosce della lotta contro i mulini a vento sociali; un mondo fittizio in cui conta quello che dovrebbe contare: la serenità, il lavoro, la vita quotidiana, in un procedere tranquillo dei giorni verso l’ultimo giorno.
Che infine arriva, e non pare.
Circa 40 fa comprai due quadri di Gabri Rota , di incomparabile bellezza , mi hanno cosi’ rallegrato la casa per tutti questi anni…ora vivo su una isola dell’arcipelago delle Canarie , vorrei tanto sapere di lei e magari vederne le opere di oggi…
Un cordialissimo saluto , Gianni.