Anna Tra i Tavoli

 di Pabuda

Anna, tra i tavoli

del bistrò strapieno

si destreggia

come nessuno di noi

saprebbe fare.

non importa se il trucco

le si sta disfacendo

intorno agli occhi,

disegnandole uno sguardo

involontariamente diabolico:

tra tutti, lì dentro

è l’unica che conosca

l’arte e il gusto del sorriso.

ordinazioni e comande

richieste, ordini e domande

le ronzano intorno al capo

disegnando traiettorie

che potrebbero sembrare,

prese tutte assieme,

una corona di spine.

ma lei s’è premunita

con un taglio post-punk

a prova di bomba:

una specie di pinna

metallica

di capelli rizzati a forza

di manate generose di gel

e chissà cos’altro.

gli anfibi borchiati

che la tengono coi piedi

ben saldi a terra

non le impediscono

di danzare tra i tavolini

occupati da loschi clienti,

tutti con quei tipici nasi lunghi

ben ficcati nelle spumose pinte

bionde, rosse, scure

o nelle scollature spinte

delle amiche proprie o delle altrui signore.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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