due film di figli
di Ismaele (*)
un padre che cerca il figlio, in Giappone, dei genitori che se ne trovano due, in Palestina e in Israele.
Il figlio dell’altra (Le fils de l’autre) – Lorraine Levy
quando il nemico ha un nome e una faccia e ci parli poi diventa meno nemico, l’apartheid serve a far diventare l’altro più nemico;
dopo un film così sai come potrebbero terminare tutte le guerre:
governino delle madri e per 10 anni si scambino tutti i bambini in culla.
e Joseph e Yacine li hai incrociati, qualche volta.
a me è piaciuto molto, e così sarà anche per voi, ne sono sicuro.
Shinjuku Mad – Kôji Wakamatsu
Wakamatsu dipinge una società nella quale i giovani sono fuori di testa, fra delinquenza e droghe, la polizia non vuole indagare, allora ci pensa lui, il padre, un pover’uomo della provincia che cerca e cerca, disperato, perché il figlio è morto, spera almeno per una nobile causa, e trova che è morto per niente, per mano di una banda e di un giovane delinquente impunito.
un ritratto impietoso di una società alla deriva.
l’attore che interpreta il padre è bravissimo, già solo per lui è un film da vedere.
(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)
Ho visto (giusto ieri) «Il figlio dell’altra» è concordo del tutto con Ismaele: uno splendido film, adatto a tutte/i. Il messaggio è universale ma visto che, non troppo per caso, si svolge nello Stato di Israele e nell’altro (inesistente) di Palestina… inviterei a vederlo, discuterne, farlo circolare in questo periodo ancor più tragico del solito.