Giustizia in Usa – 1

L’appello penale nel sistema giudiziario statunitense1.

di Claudio Giusti (*)

L’appello americano non è un nuovo dibattimento e, al contrario del procedimento di merito, viene fatto tutto per iscritto2.

Le giurie americane non sbagliano mai per definizione3, ma possono essere indotte in errore. La giuria decide sui fatti (trier of fact) ed emette un verdetto unanime4, mentre il giudice decide la sentenza5, ma nessuno deve motivare le proprie decisioni6. Se l’imputato è assolto non c’è rimedio o quasi7, mentre se è colpevole c’è qualche speranza. Occorre però dimostrare che nel dibattimento ci sono stati errori di legge (segnalati da un’obiezione della Difesa) così gravi che il processo dev’essere rifatto. Il condannato deve dimostrare che, se questi errori non ci fossero stati, il processo avrebbe potuto avere un esito diverso. Si deve poi far sopravvivere l’eventuale annullamento alle successive istanze d’appello proposte questa volta dalla Procura.

L’appello, oltre che per annullare il verdetto, può essere chiesto perché si ritiene che la sentenza sia sproporzionata rispetto alla gravità dei fatti accertati. Nei casi di pena di morte non si fa distinzione ma una sentenza capitale può essere annullata mantenendo valido il verdetto.

Gli appelli sono materia scritta. In appello non ci sono giurati e non si ascoltano testi, ma si verifica il verbale del processo di merito8. Il condannato presenta, tramite il proprio legale, una memoria (writ of certiorari) in cui spiega le sue ragioni e la Procura espone i motivi per rigettarle. La Corte, se non respinge tutto per manifesta infondatezza, concede alle parti dieci minuti9 per illustrare qualche punto inedito e per rispondere alle eventuali domande dei tre giudici che la compongono, poi si ritira e con tutto comodo prende una decisione che può essere quella di rigettare tutto quanto e mantenere il verdetto, oppure di annullarlo. Nel farlo la Corte può evitare qualsiasi spiegazione o emettere una di quelle complicate sentenze, piene di dissenting e concurring opinions, che fanno la gioia degli studiosi. Può anche decidere una sentenza che però non può essere utilizzata come precedente perché porta l’indicazione “unpublished”.

In Appello non si discute di norma dell’eventuale innocenza del condannato10. Gli appelli non si occupano di fatti e non si rivedono le prove11. Le Corti d’Appello12 non motivano sui fatti del crimine, ma sulla legge e possono rigettare l’appello senza spiegazione. La mancanza di motivazione del diniego non riguarda i fatti che provano la colpevolezza del condannato ma la debolezza delle ragioni per cui la Corte avrebbe dovuto annullare il processo di merito. Se non hanno fornito un’opinione è perché gli argomenti proposti erano così inconsistenti da non meritare nemmeno un rigo di spiegazione.

Il sistema americano prevede, almeno in teoria, una dozzina di possibilità per chiedere e ottenere l’annullamento del processo. Di norma il condannato chiede, nell’immediatezza del verdetto, che il giudice invalidi il processo e, di fronte al rifiuto, inizia l’appello vero e proprio13. La parte che perde l’appello si può rivolgere alla Corte Suprema dello Stato e poi alla Corte Suprema Federale, ma sono quasi solo i condannati a morte che ne hanno la possibilità, perché le corti supreme non accettano tutti i casi e ne rigettano la gran parte senza darne spiegazione. La Corte Suprema Federale accetta otto richieste ogni mille che le arrivano e le altre 992 sono di norma rigettate senza spiegazione14. Ottenere due righe di chiarimento vi fa diventare membri di un club molto esclusivo15.

Chiusa la possibilità di annullare il processo nell’appello diretto statale il condannato può iniziare gli attacchi collaterali con l’Habeas Corpus, che non è una causa penale e non si chiama più “lo Stato16 di Vattelapesca contro Pinco Pallino”, ma è una causa civile in cui il detenuto chiede che lo Stato dimostri che ha validi motivi per tenerlo in prigione e generalmente prende il nome del condannato e del direttore del sistema carcerario dello Stato in questione17. Ha inizio in una normale corte di base (court of general jurisdiction) dove il giudice non si limita alla revisione del verbale del processo ma può prendere in considerazione fatti e prove non entrati nel dibattimento e anche autorizzare evidentiary hearings18. Il condannato può tentare di nuovo l’accidentato cammino che porta dalla corte di base a quella d’appello e poi alle corti supreme statale e federale.

Il sistema infine consente l’opportunità di portare il caso davanti alle corti federali. L’Habeas Corpus federale ha inizio in una corte distrettuale federale (almeno una per Stato) e può continuare nella corte d’appello federale (11 circuiti per 50 Stati), poi (teoricamente) con il giudizio En Banc dei giudici del circuito e infine di nuovo alla Corte Suprema di Washington19; ma qui il condannato può andare a sbattere contro i paletti temporali imposti dall’AEDPA20 e il suo percorso giudiziario terminare per scadenza dei termini, se non è terminato ben prima per l’inaridimento delle risorse finanziarie21.

Un caso giudiziario concluso da anni può essere riaperto in qualsiasi momento con una richiesta di nuovo processo22, ma per convincere una corte occorre una newly discovered evidence23: ovvero una prova decisiva che, se fosse arrivata in aula, avrebbe potuto modificare la decisione della giuria e che, si dimostri, non poteva essere trovata al momento del processo. Ma se anche la si trovasse questa nuova prova nulla dimostra che il processo sarebbe annullato, che l’annullamento sopravvivrebbe ai successivi appelli proposti questa volta dalla Procura e che una nuova giuria riterrebbe l’imputato non colpevole. In ogni caso sia ben chiaro che le rimasticature delle vecchie prove non saranno prese in considerazione, perché tutto quello che è passato o che avrebbe potuto passare davanti a una corte è procedural defaulted e non vale più. Si chiama finality24.

NOTE

1

Ricordo che il termine diritto penale americano(o meglio statunitense) è fuorviante perché ognuna delle 53 giurisdizioni degli Usa ha i suoi codici e le sue corti; le regole per ottenere l’appello cambiano da giurisdizione a giurisdizione.

 

3

“The jury decision is final. No matter how wrong or how foolish this seems, there is no appeal. A convicted defendant can also try to appeal on the ground of error at the trial. Generally speaking “error” means legal errors; it is not enough to say the jury must have been wrong, or failed to do justice, or acted stupidly. An appeal court does not try the case over again, or redecide issues of fact. (…) But overall only a small minority of losing defendant go on to a higher court. The rest give up and take their medicine.”

LAWRENCE M. FRIEDMAN, American Law. An Introduction. New York. Norton, 1998 p.193

 

5

“In a jury trial, there are only twelve opinions that matter, and, Miss Troy, yours most decidedly, is not one of them.” http://www.youtube.com/watch?v=r7SQ8eKa8gY

 

6

Paradossalmente, se in molti casi il giudice non ha altra possibilità se non quella di applicare una pena obbligatoria come il lwop, per sentenze su crimini meno gravi il giudice a volte si dilunga in spiegazioni; ma qui non c’è una pena già prevista bensì delle sentencing guidelines che raffrontano la gravità del crimine con i precedenti del condannato e, se il giudice si allontana dalla pena prevista, ne deve motivare le ragioni, ma sia ben chiaro che i fatti restano assoluto monopolio della giuria.

Vedi Bohm Robert, A concise Introduction to Criminal Justice. Boston, Mc Grow Hill, 2007 p 214

 

7

Il double jeopardy trova il suo limite nella dual sovereignty doctrine.
http://www.astrangefruit.org/index.php/it/risorse/1225-double-jeopardy-e-sue-eccezioni


8


Nel raro caso d’appello per un misdemeanor il processo deve essere rifatto, perché quelle corti non verbalizzano


9


La Corte Suprema Federale non concede più di mezz’ora a ognuna delle parti.


10


A claim that is notoriously difficult to prove in post-conviction proceedings since it requires the prisoner to show that “no juror, acting reasonably, would have voted to find him guilty beyond a reasonable doubt.” Schlup vs. Delo.
http://scholarlycommons.law.northwestern.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=6891&context=jclc

Difficile, ma non impossibile http://www.miamiherald.com/2014/06/12/4173890/supreme-court-throws-out-conviction.html#

11

“they are not entitled to present new evidence or testimony on appeal if that evidence or testimony could had been presented at trial. If new evidence is discovered that was unknown or unknowable to the defense at trial, than an appeal can sometimes be made on the basis of that new evidence.” Bohm Robert, A concise Introduction to Criminal Justice. Boston, Mc Grow Hill, 2007 p 225

12

Undici stati non hanno le corti d’appello e ci si deve rivolgere direttamente alla locale Corte Suprema.

13

In certe giurisdizioni è necessario il permesso del giudice per andare in appello ed è estremamente difficile superare il suo divieto.

16

 

O il Popolo, o il Commonwealth

17

Gideon v. Wainwrigh, Teague v Lane, McCleskey v. Kemp.

20

Wiseman, Samuel R., What Is Federal Habeas Worth? (May 30, 2014). Florida Law Review, 2014, http://ssrn.com/abstract=2443986 http://en.wikipedia.org/wiki/Antiterrorism_and_Effective_Death_Penalty_Act_of_1996

21

 

Un avvocato bravo vuole 500 dollari all’ora, uno molto bravo il doppio e per preparare l’appello occorrono centinaia di ore.

22

 

Request for a new trial: può essere presentata in qualsiasi momento.

24

Finality is the concept that certain disputes must achieve a resolution from which no further appeal may be taken, and from which no collateral proceedings may be permitted to disturb that resolution.

https://www.floridabar.org/divcom/jn/jnjournal01.nsf/Author/68F14BA4C5C82DD7852578810069CAEE

Berman, Douglas A., Re-Balancing Fitness, Fairness, and Finality for Sentences http://ssrn.com/abstract=2432092

(*) Nonostante quanto ci mostrano (in abbondanza) film e telefilm d’oltreoceano, un ipotetico “italiano medio” conosce ben poco il funzionamento della giustizia negli Usa, le regole delle indagini, dei processi, della carcerazione… Lo mostrano anche gli “svarioni” di giornalisti, politici e persino presunti specialisti che ogni tanto dall’Italia lodano o criticano il sistema penale statunitense basandosi ahi-loro esclusivamente  sulla loro ignoranza. Visto che informarsi è sempre possibile – e utile – ho chiesto a Claudio Giusti (che invece è un conoscitore vero di queste regole) di poter riprendere in blog tre suoi post che a me sono parsi interessantissimi. (db)

 

Redazione
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