Il Veneto leghista, la fiction don Matteo…

… e il fascista Giorgio Almirante

di Maria Rosaria Baldin

Cosa c’entra il Veneto leghista di Luca Zaia con la fiction “don Matteo”? vi chiederete; leggete il comunicato stampa della Regione riportato qui sotto:

«Il progetto “Diritti fondamentali e cittadinanza” “ha visto i partner analizzare film, programmi televisivi, fotografie e canzoni popolari, nonché intervistare gli stessi “produttori” e autori dell’industria culturale per capire come i media, nell’arco di due decenni, abbiano riflesso e amplificato gli stereotipi su immigrati e minoranze. E come questi stereotipi, diventati ricorrenti grazie all’eco dell’industria culturale, possano ostacolare spesso il processo di integrazione sociale e l’accesso ai diritti nella vita quotidiana.Luca Zaia

Il Veneto, ad esempio, si è concentrato sulla tipizzazione dei personaggi secondari della commedia italiana, prendendo in esame 60 film prodotti in Italia negli ultimi vent’anni e le prime serie della nota fiction tv “Don Matteo».

Ecco che cosa c’entra: il Veneto partecipa a bandi europei contro la discriminazione e, se li vince, usa i soldi (centinaia di migliaia di euro) per analizzare la rappresentazione che la fiction “don Matteo” dà dell’immigrato.

Una vera genialata per il Veneto che delibera a favore di due referendum per VENETOIndipendenzaVolantinol’indipendenza e l’autonomia dall’Italia. Certo essere riusciti a strappare un partenariato nientepopodimenoche all’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) è una bella botta di c**o – direbbero dalle mie parti – (dà un bel po’ di lustro all’immagine) – per una Regione famosa per avere tra i suoi assessori e consiglieri persone che fanno dell’insulto “all’altro” un vanto. Non c’è che l’imbarazzo della scelta, a partire dall’assessore Stival che, nel luglio 2013, dopo che Calderoli aveva paragonato la ministra Kyenge a un orango, ha scritto su Facebook: “Vergognoso paragonare un povero animale indifeso a un ministro congolese”; per arrivare all’ultima sparata fatta dal consigliere comunale d’opposizione di Vicenza Claudio Cicero, che ha paragonato i nomadi ai maiali («Vivono nello sporco, come fanno i maiali che stanno nel luamàro, e non sono abituati a stare in un ambiente pulito»).

Forse, ma solo forse, sarebbero stati spesi meglio quei soldi se si fossero analizzati i media veneti (i quali, tanto per dirne una, la “Carta di Roma” manco sanno cosa sia).

(http://foto.ilmessaggero.it/italia/insulti-razzisti-i-post-dell-assessore-veneto-stival-contro-il-ministro-kyenge-facebook/0-50610.shtml#4)

E invece no! Vorrete mica che una regione come il Veneto, banalmente, pensi a un serio monitoraggio della stampa e delle TV locali? Suvvia, siamo seri, noi siamo quelli del sindaco sceriffo che voleva vestire gli immigrati da coniglietti per fare un po’ di caccia grossa; siamo quelli di Bitonci che, quando era sindaco di Cittadella, non voleva dare la residenza ai comunitari se non potevano dimostrare lavoro, reddito e fedina penale immacolata; siamo quelli che a Vicenza, panoramaVicenza non possono mangiare panini nel parco, fare la pipì nel parco ancorché di soli due anni d’età, sdraiarsi nel manto erboso, andare al parco senza essere accompagnati da minorenni, e via elencando fino ad arrivare all’ultima novità di sabato 24 gennaio 2015: il comune di Vicenza (giunta Pd), medaglia d’oro per la Resistenza, ha dato il proprio patrocinio e la sala al convegno: “Vicenza ricorda Almirante” organizzato dalla Fondazione Alleanza Nazionale. Chi ha memoria (e/o la decenza di informarsi) saprà che Giorgio Almirante fu un capo dei neofascisti e prima firmò, per la repubblichina di Salò alleata dei nazisti, un bando che invitava a fucilare “gli sbandati”: potete leggerne qui http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2952&Class_ID=1009 o anche in blog. Stando alle notizie riportate dalla tv locale, la richiesta di sponsorizzare questo “fucilatore” era stata fatta in precedenza a Bitonci, ora sindaco di Padova, che però ha rifiutato di patrocinare l’evento che si è svolto nella sala degli stucchi di palazzo Trissino Baston, flashmob CostituzioneVisede del Comune di Vicenza. Duecento persone dotate di buona memoria hanno invece firmato e presentato una petizione affinché il convegno si svolgesse in altra sede e chiedendo fosse tolta la bandiera del Comune. Durante il convegno un gruppo di cittadine/i ha espresso la propria protesta in Piazza dei Signori con un flash mob durante il quale i presenti hanno letto gli articoli della nostra Costituzione e cantato “Bella ciao“.

Maria Rosaria Baldin
Sono nata a Sandrigo, paese in provincia di Vicenza dove vivo.
 Nonostante un diploma di contabilità, mi sono sempre interessata più alla letteratura che alla matematica. 
Seguo da sempre le tematiche ambientali, le problematiche legate agli squilibri nord-sud del mondo, al consumo critico e consapevole, alla difesa dei diritti dei più deboli e alla costruzione della pace. Per quindici anni ho lavorato negli sportelli immigrazione della provincia di Vicenza. Nel 2009 la casa editrice La Meridiana ha raccolto la mia esperienza nel libro “Avanti il prossimo”. Dal 2009 gestisco il blog La Bottega delle Storie; inoltre collaboro con riviste e siti online. Organizzo percorsi di scrittura autobiografica e di raccolta di storie di vita. Mi sento in continua ricerca e penso che la spirale, con il suo percorso circolare aperto, lo rappresenti molto bene.

2 commenti

  • Pur essendo napoletano vivo da anni in Veneto,amo tantissimo questa terra, la rispetto eppure non posso fare a meno di notare le clamorose contraddizioni che la animano. Le cose che hai scritto tu sono vere, verissime ma temo che rappresentino solo la punta dell’iceberg.
    Temo anche (anzi ne sono convinto) che se un convegno come quello sponsorizzato da Zaia e che ha analizzato anche Don Matteo lo avesse organizzato, chessò io, la regione Campania o la Sicilia il primo a sbraitare contro lo spreco di soldi pubblici (anzi soldi dei cittadini veneti come amerebbero dire gli uomini in verde ) sarebbe stato proprio Zaia.
    Come dire: due pesi e due misure.

  • Ciao Nick, hai perfettamente ragione che altro dire? Solo “Grazie”.

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