Se non li conoscete…
Lo Stato italiano è davvero mistico: è sempre riuscito a passare da carnefice a vittima sin dalla sua Costituzione! Appena conclusa la guerra di Liberazione ecco che lo Stato nato dalla Resistenza metteva i fascisti nei posti di comando, gli restituiva le cattedre all’Università e iniziava il repulisti di partigiani da esercito e forze dell’ordine. Da lì a poco gestiva, per mano di Mattarella padre, la strage di Portella della Ginestra, la prima strage di Stato. Se il buongiorno si vede dal mattino forse è più semplice capire l’attualità.
È sempre colpa di qualche mela marcia o di qualche servizio deviato ma raramente è dato sapere chi sono ‘sti marci e ‘sti deviati. Di deviato, a Genova 2001, abbiamo solo un proiettile, quello che colpì in fronte Carlo Giuliani, per il resto solo fedeli servitori dello Stato. Sì di quello Stato fascista, stragista e colluso con la mafia. Le suonerie con “Faccetta nera”? Solo un po’ di folklore di camerata. Il capo della polizia di allora, dopotutto, è sempre stato celebrato come un eroe di questa Italia e non c’è molto da stupirsi se da capo di torturatori è passato a capo di trafficanti d’armi, mi pare una carriera lineare.
Come stupirsi del fatto che il segretario di un partito indichi oggi gli “zingari” e i profughi come il male di questo Paese? Troppo facile in un Paese in cui gli ideatori delle leggi raziali sono ancora oggi celebrati come grandi personalità. Se Salvini può dire che lui usa il termine “Zingaro” perché lo usava sua nonna (figura intoccabile della cultura italiota) difficile che qualcuno gli faccia notare che sua nonna era stata imbevuta dalla propaganda fascista e che quel termine è fascista. Come stupirsi se dopotutto a Milano l’anarchico Pinelli fu defenestrato da un Questore noto torturatore di partigiani come Guida per coprire una strage di Stato?
A proposito di tortura. L’Europa ha definito tortura il fine pena mai e il 41bis, considerati, appunto strumenti di tortura. Nadia Desdemona Lioce, da fine novembre 2014, vive in un regime ancora peggiorativo rispetto al classico 41bis. Un gruppo di persone che volantinava per denunciare questa situazione è stato identificato e denunciato per questo. Siamo all’ultimo posto in UE per le condizioni delle carceri ma la vulgata pensa ancora che si tratti di luoghi di villeggiatura. Una cultura fascistoide tramandata nelle istituzioni, dalle questure ai tribunali alle università per giungere sino al parlamento.
C’è qualcosa di riformabile in tutto ciò?
[l’immagine è un’opera di Renato Nicolè e si intola “Padova 2015”. Era esposta a Padova quando venne eletto sindaco il leghista Massimo Bitonci. Un solerte funzionario comunale si presentò alla mostra facendo togliere il quadro. Motivo? Dove si vede il corvo c’era la scritta “Bitonci merda”. Il funzionario dichiarò che non si poteva insultare l’autorità costituita. Ne nacque anche uno scambio di mail in cui Bitonci spiegò che questa non è arte e spiegò cosa è l’arte. Ora l’opera, senza il corvo, è esposta nella sede di Radiazione, associazione a cui l’artista l’ha donata]