Cesena, come ammazzare il piccolo commercio
Nuovo Iper Conad Montefiore: gli opportunistici calcoli politici e la falsa opposizione di Confcommercio e Confesercenti.
Appello ai piccoli esercenti: non pagate più la tessera di adesione a queste lobby consociative che non fanno i vostri interessi.
di Davide Fabbri (*)
La posizione assunta dalle lobby del commercio è quella di accettare supinamente la scelta politica dell’asse affaristico Pd-Conad del nuovo mega ampliamento del Conad al Montefiore. Accettano l’aberrante progetto in cambio di risorse per il centro storico e degli esercizi di vicinato. Accettano le elemosine e decidono di non disturbare il manovratore, l’uomo solo al comando Paolo Lucchi.
Questa vicenda dimostra una mancata opposizione alla logica degli ipermercati da parte delle associazioni di categoria. E’ la dimostrazione plateale del loro appiattimento e asservimento alle logiche affaristiche del Pd egemone e autoritario, legato mani e piedi con gli interessi del Conad. La collusione consociativa fra potere politico e lobby del commercio va smascherata. Occorre impedire nuove ferite al territorio, e in questo caso occorre cercare di “non uccidere” la rete del piccolo commercio, per cercare di diffondere un’idea diversa di città e di modernità. Più democratica. Meno affaristica. Il modello Ipermercato non contribuisce in alcun modo a migliorare la qualità della nostra città: aumenta il traffico, la cementificazione di terreni vergini, produce immensi rifiuti da imballaggio, riduce la qualità dei prodotti. Molti cittadini anziani, disabili e tutti coloro che non possono utilizzare l’automobile trovano nei negozi al dettaglio la risposta alle loro esigenze. E’ prevista una nuova caserma dei Carabinieri a Cesena da legarsi al nuovo Ipermercato. La bolla immobiliare-speculativa continua all’infinito in questa città. Tutta questa partita è una formidabile occasione commerciale per il nuovo ipermercato Conad-E.Leclerc. Occorre ritrovare un profilo pubblico nella trasformazione della città, sottraendola a pericolose forme di speculazione commerciale, immobiliare e di rendita. Il sindaco spregiudicato Paolo Lucchi continua la sua azione politica di cancellazione di una urbanistica pubblica, lasciando spazio al trionfo dell’iniziativa privata e alla cementificazione del territorio. Alla bufala del “cemento zero” di Paolo Lucchi ci credono solo i servi schiocchi del potere.
(*) Davide Fabbri è un blogger indipendente ed ex consigliere comunale di Cesena. Sue le foto di questo post mentre la scelta dell’immagine – un Altan “doc” – è invece redazionale (db)