Sicilia: la repressione è un disco rotto

Treeeeeeeeemendi questi No Muos: ascoltano illecitamente Guccini e Battiato. La paradossale vicenda di Massimo Denaro

NoMUOS

2884 euri da pagare: viva la Guardia di Finanza che a Gela colpisce “il crimine”. Siamo «ai limiti del paradosso» dice Massimo Denaro in una video-intervista. Mi permetto di scavalcarlo: a me pare che siamo già oltre il paradosso.

Come dite? Prima i fatti e poi i commenti? Giusto.

Domenica 17 a Niscemi, al termine dell’assemblea No Muos (*) i finanzieri controllano l’auto di Massimo Denaro e gli sequestrano 14 cd «illecitamente riprodotti» (ovvio: non ci sono gli originali) come si legge nel verbale. In base all’articolo 174 bis della legge 633/41 eccetera Massimo Denaro dovrà pagare 2884 euri. Credete che la cifra sia altina? E che magari i finanzieri abbiano frainteso il nome e il cognome del “reo” pensando sia massimamente ricco? Sappiate invece che si tratta di una sanzione «ridotta», un po’ come accade quando se hai parcheggiato in zona vietata ti fanno lo sconto purché paghi subito. Se i finanzieri fossero cattivi avrebbero contestato al “reo” di pagare 15mila euri, circa mille per ogni cd. Lotta dura ai pirati della musica. E poi dicono che in Sicilia lo Stato non è impegnato nella difesa della legalità.

Se volete sentire il racconto dalla viva – ma perplessa – voce di Massimo Denaro qui trovate la sua «video-dichiarazione», girata da Giuseppe Firrincieli: https://youtu.be/lvyica1d4zo. Sono poco più di tre minuti involontariamente tragicomici.

Il comunicato del movimento NoMUOS è qui: http://www.nomuos.info/la-repressione-e-un-disco-rotto/.

E magari date anche un’occhiata al film di Massimo Denaro sulla satira di Pino Zac e della rivista satirica «Il MALE» – guarda un po’, le combinazioni – che l’anno scorso fu alla selezione ufficiale a Venezia: http://massimodenaro.eu/filmography/2015/zac/

Intanto io gli esprimo la mia solidarietà. Non vi dirò però se ho gli originali di tutti i cd che ascolto. Se i finanzieri di Gela passano da Imola potrebbero controllare loro – stavo per scrivere «l’oro», è colpa di Denaro – la mia piccola collezione, soprattutto jazz, mentre io nel frattempo (sono NOMUOS ma gentile) offro un caffè ai difensori dello Stato. Come dite? «Un caffè alla Pisciotta»? Macché, del commercio equo: ho il regolare scontrino, eh…

(*) se siete su questo blog probabilmente sapete NO MUOS che roba è, comunque guardatevi questo link: Muos: il Consiglio di giustizia amministrativa non sia suddito del governo Usa e/o quest’altro NoMuos: stupido di un Turi Vaccaro …

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

Un commento

  • domenico stimolo

    Cari ragazzi e ragazze e cittadini/e tutti del NO MUOS impegnati coraggiosamente da anni, con grande senso civico e democratico, contro l’installazione e la messa in opera nella pregiata oasi ambientale della sughereta di Niscemi delle tre gigantesche parabole militari statunitensi irroranti venefiche onde elettromagnetiche, prima di partire per partecipare agli eventi di resistenza bisogna sempre verificare i mezzi con le ruote.

    Le dimenticanze……… sono sempre in agguato……..dalle forbicine per le unghie…….ai CD musicali.

    In nostro è un Paese pieno di grandi contraddizioni. C’è una legge ( quella richiamata) che ancora riporta la nominazione originale del regio-fascio ( quella dittatura che provocò agli italiani gigantesche lacrime e fiumi di sangue), nel frattempo non è stata mai varata la legge sul REATO DI TORTURA, che, come ben noto, è prevista dall’art. 1 della Convenzione delle Nazioni Unite ( 1984), ratificata dall’Italia nel 1988, mai legiferata, al fine di inserire nel nostro Ordinamento gli aspetti penali derivanti dagli atti di tortura.

    I governi ad ora succedutosi, compreso quello ad ora in auge,…………non ci “riescono”.

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