La parola cantata e sofferta di Basir Ahang
di Sandro Sardella
ho letto un suo testo poetico nella antologia «SignorNò» –
poesie e scritti contro la guerra (curata da M. Cinque e
P. Rushton – Edizioni SEAM – Roma – 2015; rieditata e
ampliata nel 2016 da Associazione Pellicano – Roma) ..
una poesia dura aspra con parole a lutto che marciscono
.. ma osano cantare ..
stavo ad una piccola fiera del libro a Cuggiono con altri
poeti per presentare «ALOUD» – il fenomeno performativo
della parola in azione (a cura di O. Diaferia – abriglisciolta –
Varese – 2016) .. quand ad una bancarella ho incontrato
«Sogni di tregua» di Basir Ahang (Gilgamesh Ed. – Collana
“le Zanzare” a cura di A. Garbin – Mantova – 2016) ..
in questa raccolta le pagine tra guerra massacri fuga
esilio .. ancora osano cantare .. vivide di indignazione e
rabbia .. di nostalgia e amore ..
la parola è graffiata meditata sofferta ………….
*
IO SONO DI QUESTA RAZZA
Dicono che gli esseri umani possano essere
duri e pesanti come un sasso
o fragili e leggeri come un fiore
dicono che gli esseri umani si sciolgano
per creare dal nulla
e far nascere una nuova gioia
dicono che gli esseri umani si solidifichino
per somigliare al dolore
e ferire come polvere da sparo
io in questi giorni sperimento la durezza del sasso
e con la mente piena di fumo
vivo la sensazione del piombo
anche questo fa parte dell’essere umani
ed io sono di questa razza
*
IN ONORE DI ZAHER REZAI
Venezia è fredda,
stanca delle turbolenze
e delle barche vagabonde del Mediterraneo
le sue vie piene di manichini alla moda
calcolano con precisione il tempo che vuoto scorre
via
fino all’ultimo suo appuntamento con la nera signora
da queste parti è sconosciuto ‘A ZRAEL
il divino timore della democrazia inghiotte tutti
all’uomo carico del suo piccolo bagaglio pesa la sua tristezza
ma il suo mondo è pieno di dignità
canta, ora, l’inno della notte
un inno dovuto
per necessità letto
per necessità scritto
l’incomunicabile mondo
con i suoi giorni amari
i capelli appassiti
la mente agitata
i pensieri intristiti
un colore scuro mi lega gli occhi
basta silenzio
i martoriati alberi di Kabul non saranno mai più verdi
Alzati mio caro!
San Marco nella sua grandezza accoglie
i giovani ambasciatori presentatisi al suo cospetto
una voce a tutti nota invita la gente in via Orlanda
è la morte a parlare
le gocce di sangue recitano poesie
bimbo affamato, disertore di guerra
il mio cuore un aquilone vuol far volare
e su di esso scrivere:
giardiniere, apri le porte del tuo giardino
io non sono un ladro di fiori
(Zaher Rezai – Mazar i Sharif 1991/ Venezia 2008.
Ragazzo minorenne che il 10 dicembre 2008 ha perso
la vita sotto un camion a Mestre, tentando di sfuggire
ai controlli della polizia di frontiera al porto di Venezia.)
Basir Ahang è poeta giornalista e attivista per i diritti
umani nato a Ghazni in Afghanistan nel 1984 .. da anni
si occupa di diversi progetti volti a richiamare l’attenzione
sulla situazione del suo Paese e soprattutto del popolo
Hazara .. etnia oggetto di discriminazioni e tentativi di
pulizia etnica in Afghanistan e Pakistan .. dal 2008 ha
ottenuto lo status di rifugiato politico in Italia dove
tuttora studia e lavora .. …