RIVOLTO
(Roba del Pabuda…)
stamattina l’Onnipotente
direttamente:
stavo cercando di raggiungere
l’ufficio in tempo,
ficcandomi controvoglia
nell’ultimo pertugio
dell’orrendo convoglio
quando, improvvisamente,
ho sentito
il suo inconfondibile
vocione tonante:
“il treno è completo,
non insistere, ne seguiranno
altri a breve distanza!”.
m’han guardato tutti –
chi con un’occhiata
di rimprovero, chi
versando una lacrimuccia
di compatimento –.
io ho fatto un passo indietro
scendendo
e ritrovandomi da capo,
in attesa d’un qualche evento.
penso che stasera –
prima o dopo cena,
sobrio o sbronzo –
m’accoccolerò
su un ruvido tappetino
o su un morbido cuscino,
rivolto verso la Mecca
o verso
la sorgente del fiume Gange
o il vecchio tempio
in Gerusalemme
o la caserma pontificia
delle Guardie Svizzere
o il cucuzzolo petroso
di Manidog
e, appena prenderò la linea
coll’Extralarge in persona,
gliene dirò quattro o cinque
sul servizio scadente
offerto
dai suoi sacerdoti underground
in cambio dell’offerta
(obbligatoria) d’un euro e mezzo!