Solidarietà al popolo degli ulivi
Il 6 novembre sotto processo “per aver difeso la loro storia ed il loro futuro”.
I loro volti sono quelli della verità, una verità calpestata, bruciata tra le fiamme dell’omertà, della complicità. Cittadini come tanti, madri, padri, studenti, contadini, professionisti ed anche bambini.
Erano circa duecento i salentini che nel novembre del 2015 bloccarono il traffico ferroviario alla stazione di San Pietro Vernotico.
Di questi, 46 sono stati identificati e denunciati dalla Digos di Brindisi. L’accusa è di aver omesso di dare avviso dalle autorità competenti della manifestazione, cagionando un danno ai passeggeri e alle Ferrovie dello Stato, oltre che di interruzione di pubblico servizio.
La manifestazione in questione aveva la finalità di bloccare il Piano Silletti che prevedeva non solo l’estirpazione degli ulivi salentini perché ritenuti infetti da xylella (senza però alcun test di patogenicità effettuato sul batterio e soprattutto con la consapevolezza che l’estirpazione delle piante non eradica il batterio), ma anche l’irrorazione a tappeto da Leuca a Brindisi di fitofarmaci riconosciuti dannosi alla salute umana, i cui effetti sarebbero emersi soprattutto nelle generazioni future.
Hanno tentato ogni via per evitare il disastro, hanno cercato di dialogare con le Istituzioni, hanno chiesto a gran voce di aprire la ricerca a 360° e di accreditare altri centri analisi ma ogni loro richiesta è rimasta inascoltata.
A dicembre la procura di Lecce bloccò quel folle piano indagando lo stesso commissario all’emergenza, il generale Silletti, e parte della scienza che ad oggi continua ad occuparsi del disseccamento rapido.
Questi cittadini il 6 novembre saranno processati per aver difeso la loro storia ed il loro futuro.
Oggi hanno bisogno della solidarietà di tutti.
Siamo dunque al loro fianco nell’affermare l’alto valore sociale della loro azione, rivolta ad impedire uno scempio immensamente superiore al presunto danno arrecato dalla loro azione di protesta.
Per aderire all’appello di solidarietà clikka qui.
Primi firmatari:
Associazione Bianca Guidetti Serra (BO)
Redazione di “Carmilla on line”
Redazione di “La Bottega del Barbieri”
Valerio Monteventi – scrittore
Serge Quadruppani – scrittore
Ascanio Celestini – attore
Giorgio Cremaschi – Eurostop
Livio Pepino – magistrato, ex componente C.S.M.
Vauro Senesi – vignettista, editore, attore
Elia De Caro – avvocato – Antigone Emilia Romagna
Daniele Barbieri – giornalista
Assalti Frontali – posse
Mario Capanna – Fondazione diritti genetici
Nicola Grasso – docente diritto costituzionale e legislazione dei beni culturali (Univ. Lecce)
Antonio Onorati – Centro Internazionale Crocevia
Wu Ming Foundation – scrittori
Paolo Pisanelli – film-maker /direttore artistico Festa di Cinema del Reale
Pino Aprile – scrittore
Fabrizio Billi – Archivio Storico della Nuova Sinistra“Marco Pezzi” (BO)
Petra Reski – giornalista
Rinaldo Capra – fotografo
Erri De Luca – scrittore
Salvatore Borsellino – attivista antimafia
Fernando Blasi “Nando Popu” – artista
Luciano Mirone – giornalista e saggista
Vag61 – Spazio libero autogestito (BO)
Angelo Conti – Banda Bassotti
Fabrizio Salmoni – giornalista, saggista
Mino De Santis – cantautore
Giulio Ferrante – Radici nel cemento (musicista)
Gian Giacomo Migone, ex doc. storia americana UniTO, ex parlamentare. Direttore Indice.
Andrea Gobetti – speleologo,
Daniela Finocchi – direttrice Lingua Madre
Giorgio Diritti – regista
Giorgio Forni – docente Università di Messina
Simone Bachini – produttore cinematografico
Treble Antonio Petrachi – artista
Antonio Djwar Conte – artista
Carlo Formenti – scrittore, saggista, ex docente universitario
Alvise Sbraccia – Docente UniBO
Black Mirrors – Gruppo musicale
Paolo Pantaleoni – PRC Rimini
Gianfranco Manfredi – scrittore, sceneggiatore, musicista
Domenico Lannutti – attore
Davide Steccanella – avvocato, saggista
Sergio Bellavita – esecutivo nazionale USB
Andrea Gropplero Di Troppenburg – regista
RubaSalih – social anthropologist at the School of Oriental and African Studies (SOAS), University of London
Alberto Prunetti – scrittore
Alessio Lega – cantautore
Cristiano Armati – editore
Sandro Mezzadra – docente Filosofia Politica UniBO
Marco Martucci – scrittore
Pino Cacucci – scrittore
Claudio Del Bello – editore Odradek
Marco Perroni – pittore e musicista
Sante Notarnicola – poeta
Associazione CampiAperti per la sovranità alimentare (BO)
Giovanni Iozzoli – Rsu Fiom – scrittore
Peter Freeman – giornalista – autore televisivo
Alessandro Pera – scrittore
Andrea Martignoni – compositore di colonne sonore
Ninfa Giannuzzi – cantante
Mino Cannatà – regista e sceneggiatore
Massimo Betti – coordinamento nazionale SGB
Antonia Battaglia – Peacelink
Daniele Barbieri – giornalista
Teresa Paola Caputi Jambrenghi – docente in sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo – UniBa
Luigi Carmine Cazzato – Docente di Letterature e culture di lingua inglese – UniBa
Anna Maria Ferrari – Docente Università di Modena e Reggio Emilia
Mario Oronzo Spedicato – Docente Lettere e Filosofia (Università del Salento)
Pietro Perrino – Dirigente di Ricerca CNR
Marco Potì – Sindaco di Melendugno (LE)
più altri 3.500 solidali, fra cui – come avete notato – la piccola redazione di codesta “bottega”
Associazione Bianca Guidetti Serra, Carmilla on line, La bottega del barbieri, Valerio Monteventi, Serge Quadruppani, Ascanio Celestini, Giorgio Cremaschi, Livio Pepino, Vauro, Elia De Caro, Daniele Barbieri, Assalti Frontali, Mario Capanna, Nicola Grasso, Antonio Onorati, Wu Ming Foundation, Paolo Pisanelli, Pino Aprile, Fabrizio Billi, Petra Reski, Rinaldo Capra, Erri De Luca, Salvatore Borsellino, Fernando Blasi “Nando Popu”, Luciano Mirone, Vag61, Angelo Conti, Fabrizio Salmoni, Mino De Santis, Giulio Ferrante, Gian Giacomo Migone, Andrea Gobetti, Daniela Finocchi, Giorgio Diritti, Giorgio Forni, Simone Bachini, Treble Antonio Petrachi, Antonio Djwar Conte, Carlo Formenti, Alvise Sbraccia, Black Mirrors, Paolo Pantaleoni, Gianfranco Manfredi, Domenico Lannutti, Davide Steccanella, Sergio Bellavita, Andrea Gropplero Di Troppenburg, Ruba Salih, Alberto Prunetti, Alessio Lega, Cristiano Armati, Sandro Mezzadra, Marco Martucci, Pino Cacucci, Claudio Del Bello, Marco Perroni, Sante Notarnicola, Associazione CampiAperti per la sovranità alimentare, Campi Aperti, Giovanni Iozzoli, Peter Freeman, Alessandro Pera, Andrea Martignoni, Ninfa Giannuzzi, Mino Cannatà, Massimo Betti, Antonia Battaglia, Teresa Paola Caputi Jambrenghi, Luigi Carmine Cazzato, Anna Maria Ferrari, Mario Oronzo Spedicato, Pietro Perrino, Marco Potì,
“ULIVI DA SRADICARE: ALCUNE RIFLESSIONI DEL LONTANO 2002″
Non ho seguito da vicino gli episodi che sono all’origine delle accuse giunte alla soglia del tribunale, ma non posso che condividere l’appoggio culturale a chi difende il proprio paesaggio.
In questo caso almeno per tre buoni motivi:
– ho curato 12 anni fa un libro sull’educazione al paesaggio (AA.VV. 2005: L’ambiente e i segni
della memoria. Contenuti, metodi e strumenti, a cura di T. Braggion. G. Chelidonio e U. Poce,
Carocci editore spa, Roma.);
– nel libro suddetto ho sviluppato alcuni temi che mi sembrano co-specifici con il caso in questione,
ad esempio:
– Chelidonio G., 2005: Dal paesaggio affettivo alla memoria collettiva, pp. 73-74;
– Chelidonio G., Braggion T., 2005: Itinerari in paesaggi complessi e/o problematici, p. 102;
– alle pagg. 109-112 dello stesso libro è descritto (da Cristina Carobbi e Enza Rodio) un itinerario
dal titolo ” Un paesaggio deportato: usi e abusi degli ulivi pugliesi”
Del resto già allora i “mandanti commerciali” della deportazione di ulivi pugliesi (e/o calabresi, etc.) pluri-centenari erano i “villettari” della “Padania allargata”. Girava, persino, voce che alcuni avessero deportato, addirittura, dei trulli per esternare la loro idea di paesaggio identitario, cioè uno scenario da party affaristici del tutto simile a quello che si è visto nel film “Il capitale umano” (https://it.wikipedia.org/wiki/Il_capitale_umano) che, non a caso, era ambientato in Brianza.
oddio daniele, tu quoque! si dice solidarietà CON non A!!!! possibile che siamo proprio noi della sinistra radiicale a dare il maggior contributo all’imbarbarimento della nostra bella lingua? sai che penso? che bisognerebbe introdurre lo studio del latino dalla seconda media come “ai tempi di una volta”, e tantissima analisi logica! magari cantata. ciao
susanna
Allora, signora Sinigaglia, quella secondo lei incriminata mi pare sia una frase nominale. Anzi, non “mi pare”, è.
Diciamo che c’è una parte implicita, che se la esplicitassimo potrebbe benissimo essere, per esempio:
“Manifestiamo solidarietà al popolo ecc.”,
o anche (che è quasi uguale),
“esprimiamo solidarietà al popolo ecc.”.
Così pare a me.
Il mio verdetto è di non colpevolezza (per l’autore della frase).
???
https://sicobas.org/news/2608-milano-solidarieta-ai-licenziati-innse
https://www.lavocedellelotte.it/it/2017/07/09/lavoratori-portualisolidarieta-e-sostegno-alla-lotta-dei-licenziati-hitachi/
http://www.cgilparma.it/PUBBLICO/CDLT/ATTUALITA/COMUNICATI/abc-costruzioni-solidariet-ai-colleghi-licenziati/
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/04/07/aias_solidariet_ai_licenziati_a_cortoghiana_prosegue_la_protesta-68-587349.html
http://www.genova24.it/2017/08/tutta-la-collina-degli-erzelli-sciopero-solidarieta-ai-lavoratori-ericsson-licenziati-184094/
http://telenord.it/2017/07/25/ericsson-dai-tassisti-genovesi-solidarieta-ai-lavoratori-licenziati/
http://www.sialcobas.it/2017/03/solidarieta-ai-lavoratori-ricattati-e-licenziati-da-coca-cola-di-nogara/
http://cgilpuglia.it/news/calzaturificio-master-sciopero-in-solidarietagrave-ai-4-lavoratori-illegalmente-licenziati
… e potrei continuare a lungo.
capisco, potrebbe anche essere una frase nominale. ma perché scomodarsi tanto e non usare il corretto “solidarietà con”? in genere si usano le frasi nominali, a quanto mi sembra, per dare risposte rapide e non ridondanti, non per sostituire preposizioni… per questo, e visto l’uso scorretto che spesso ormai si fa delle preposizioni in italiano, solidarietà a mi suona davvero male. e poi, come dice una celebre canzone della nannina, “non sono una signora”.. mi pacerebbe che almeno in questa sede ci si desse del tu a prescindere. grazie e ciao
susanna
ecco, allora, scusa, a te suona male, all’autore e a me (e magari ad altri/e?) invece no. I problemi della lingua italiana (che ci sono) sono altri.
Pare a me.
Beh, però mentre discutete se è meglio “solidarietà con” o “solidarietà a” potreste anche firmare l’appello.