Charles Wright: «Cammino nel freddo della notte d’autunno»
75esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
IV
Cammino nel freddo della notte d’autunno
pieno come Orfeo,
pensando il mio canto, ansioso di voltarmi,
la mia vita svanita un ornamento, una nuvola
alla deriva,
dietro di me,
leggera trascendenza di cenere
sepolta e risorta una volta, e poi ancora e ancora.
Il marciapiede si srotola come sonno profondo.
Sopra di me le stelle, stelle austere,
scoprono il volto.
Nessun cuore batte alle mie spalle,
nessun passo.
[da «Breve storia dell’ombra», traduzione di Antonella Francini]
(*) Ricordo che qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da 15 anni invia ad amiche/amici per 4 o 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]
È bella ma triste.