«Dal paesaggio alla Civitas»
recensione di Alberto Melandri (*) al libro di Virginio Bettini
L’autore riunisce in «Dal paesaggio alla civitas» (**) 11 saggi scritti soprattutto da lui o da lui con altri.
Tutti i contributi contengono molte informazioni e spunti stimolanti, sui temi della biodiversità, dell’ecologia del paesaggio, dell’ecologia urbana ecc. Nel saggio con cui inizia il lavoro, “Analisi fondamentale dell’Antropocene” Virginio Bettini e Sara Sofia Tosi partono dalla biodiversità , di cui l’Italia è uno dei Paesi più ricchi con «una fauna stimata in 58.000 specie, di cui circa 55.000 invertebrati ed una flora dalla grande ricchezza, con oltre 7.600 specie di piante». Gli autori segnalano anche che – secondo il rapporto ISPRA «Il clima futuro in Italia» – « entro la fine del XXI secolo, nel nostro Paese si installerà una lunga estate tropicale, con un aumento medio, rispetto alle temperature attuali (…) di oltre i 7° nei mesi di luglio-agosto». Bettini e la Tosi evidenziano la necessità di utilizzare un nuovo paradigma, veramente interdisciplinare, la BIONOMIA, per «valutare le trasformazioni del paesaggio» abbandonando l”«attuale pianificazione del territorio, le proposte di tutela della natura in ambito urbano (..) che non tengono sufficientemente in conto l’ecologia».
Il tema dell’ECOLOGIA DEL PAESAGGIO è presente in diversi saggi nel libro che offre una definizione bionomica del paesaggio, proposta da Almo Farina: «Un’entità complessa, un grande contenitore di processi che possiamo distinguere in almeno cinque diversi tipi: processi biologici, processi economici stricto sensu , processi cognitivi, processi culturali e processi economici».
Nel saggio “Dall’ecologia del paesaggio all’ecologia urbana” ,sempre di Bettini e Tosi, c’è un’osservazione molto stimolante e provocatoria di Jacovici: «Non solo la crescita/sviluppo attuale non è più verde di quella che l’ha preceduta ma, per certi aspetti lo è ancora meno, in particolare per quanto attiene al consumo di energia». Il saggio continua fornendo dati importanti sul CONSUMO DEL SUOLO e riportando una classifica, aggiornata al 2017 delle province in cui si consuma più suolo capeggiata da Monza e Brianza (34,7%) seguita da Napoli (29,5%), Milano (26,4 %) e Varese.
Il saggio di Bettini e Michelon “Ecologia urbana” contiene una distinzione, ripresa in parte anche dal titolo della raccolta, fra civitas e urbs: «la civitas costituisce l’entità culturale e funzionale, un modo di vivere più che una forma strutturale, mente l’urbs rappresenta l’entità fisica».
Ci sono anche due capitoli interessanti sulla storia dell’ILVA di Taranto e sul progetto di Parco Nazionale del Locarnese.
Il punto debole del volume, secondo me, è costituito da un saggio di 53 pagine (su 190) scritto da una persona molto competente, Vittorio Ingegnoli, un ingegnere del paesaggio che però usa formule matematiche e lessico specialistico NON DIVULGATIVI; si intuisce l’importanza del tema “Bionomia del paesaggio” ma ci si smarrisce in uno specialismo molto al di sopra delle possibilità, sicuramente mie, ma credo anche della maggior parte degli interessati alle tematiche ambientali NON SPECIALISTI, e solo militanti. Il saggio andrebbe riscritto in base a criteri più attenti alla divulgazione.
(*) Alberto Melandri di «Pontegradella in transizione»
(**) con i contributi di Fabrizio Cracolici, Pippo Gianoni, Vittorio Ingegnoli, Alessandro Marescotti, Leonardo Marotta, Auro Michelon, Alfonso Navarra, Sara Sofia Tosi, Laura Tussi, edito da Mimesis.