Siniscola: questa è discriminazione (anti-rom)

Il comunicato dell’ASCE – Associazione sarda contro l’emarginazione – e la lettera di “un contribuente” al sindaco di Siniscola

 

Selargius, 30 luglio 2018

Al signor Sindaco Gian Luigi Farris – Siniscola

e, p.c. Al Sig. Prefetto – Nuoro

Al Comando Polizia Locale – Siniscola

Al Comando Compagnia CC – Siniscola

Al Commissariato di P.S. – Posada

Al Distaccamento Polstrada – Siniscola

Al Comando Stazione CC – S.Lucia

Al Distaccamento G. di F. – La Caletta

Alla Compagnia Barracellare – Siniscola

Alla Stazione Forestale – Siniscola

Alla Guardia Costiera – La Caletta

Alla Sede ASCE – Nuoro

All’U.N.A.R. – Roma

Oggetto: Ordinanza di sgombero di roulottes e automezzi di nomadi, parcheggiate in tutto il territorio del Comune di Siniscola, n° 64/2018 ( http://www.comune.siniscola.nu.it/ente/albo/14940 ).

Signor Sindaco,

visionando l’ordinanza in oggetto, invero di difficile lettura, abbiamo ritenuto che con il termine “nomadi” Ella abbia voluto indicare le persone di etnia rom, come talvolta, erroneamente esse vengono definite.

In tal caso, facciamo rispettosamente osservare che tale ordinanza risulta obiettivamente discriminatoria in quanto destinata a stigmatizzare e punire un’appartenenza etnica e non un comportamento illecito da attribuire al/alla responsabile, prescindendo da ogni altra connotazione.

Se ciò fosse confermato, tale ordinanza sarebbe indubbiamente da considerarsi illegittima e molto probabilmente anche illegale.

Nel caso in cui, invece, la qualifica di “nomade” si debba intendere riferito a persona senza fissa dimora, la discriminazione sarebbe confermata.

Inoltre segnaliamo l’impossibilità per chiunque di riconoscere chi è effettivamente nomade e chi non lo è, pur usando il proprio camper, roulotte o furgone per trascorrere qualche giorno al mare, confidando che le autorità locali abbiamo l’accortezza di indicare sia i luoghi di permanenza vietati, sia quelli ammessi (che devono essere comunque previsti in ogni Comune) fermo restando che i comportamenti personali vietati dall’ordinamento giuridico non possono essere concessi a nessuno, dato che “la legge è uguale per tutti”.

L’impossibilità di distinguere il “nomade” ma anche la persona di etnia rom, tanto più se di cittadinanza italiana, vale anche per la lunga serie di organi di polizia e sorveglianza del territorio (dai Carabinieri alla Guardia di Finanza, dalla polizia locale alla compagnia barracellare) a cui sono indirizzate sia l’ordinanza che la presente nota, onde prevenire possibili comportamenti illegittimi e illegali che Ella sembra voler attivare.

In ogni caso le chiediamo il riesame della suddetta ordinanza e di volerla annullare, in regime di autotutela, per evitare possibili danni economici e/o penali attribuibili al Comune di Siniscola ma anche alla Sua persona.

Restiamo a disposizione per ogni eventuale chiarimento e le porgiamo i nostri distinti saluti

Il presidente Antonio Pabis – Associazione Sarda Contro l’Emarginazione

Buongiorno signor Sindaco,

l’altra sera, casualmente, mi sono imbattuto nell’Ordinanza da Lei recentemente emessa (n° 64 del 14.07) avente come oggetto lo “sgombero di roulottes e automezzi di nomadi”.

Ho letto con molta attenzione il documento che penso di aver compreso sia nella forma che nel contenuto, ma tuttavia una domanda legittima mi sorge spontanea: al posto della parola “nomadi” non poteva essere più esplicito e sostituirla direttamente con quella “nRom”?

Le faccio questo appunto perché con tutta sincerità mi chiedo come faranno gli addetti ai controlli a verificare che trattasi di “nomadi” o di turisti o persino di vacanzieri di passaggio.

Poiché credo che oramai da parecchi decenni è stato scientificamente provato che non esistono tratti somatici “caratteristici” dell’etnia di un popolo (angoli facciali; eugenetica; conformazioni craniche), non penso che sarà facile delineare “a vista” se trattasi di “nomadi” o non-nomadi.

Volendo sdrammatizzare e usare persino l’ironia, credo che con un’ordinanza di questo tipo, se non prontamente specificate e palesate le reali intenzioni, il rischio è quello che un importante gruppo musicale nazionale possa avere il timore di essere “sgomberato” mentre si ferma per strada per fare una sosta e decidere così di non fare più concerti nella sua bellissima cittadina per paura di non essere riconosciuto.

Cordiali saluti

Un contribuente, Salvatore Bandinu

NOTA DELLA BOTTEGA

L’immagine qui sopra del “Neando” che medita e si fa il selfie mi è stata assicurata come uno scoop da un “anonimo solanese” (cioè abitante di Solanas, Sardegna): in tutta evidenza ogni riferimento a sindaci, bipedi, ominini, ominidi, stanziali e pitecantropi realmente esistiti/esistenti è da ritenere una beffa della Storia. [db]

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

Un commento

  • Marco Piras-Keller

    Data la difficoltà che si evince da queste note qui sopra a individuare i soggetti (o gli oggetti?) dell’ordinanza, suggeriamo che può essere di aiuto a chi sia chiamato a fare rispettare l’ordinanza, imporre ai soggetti ‘transumanti’ (di fatto, il nomadismo non è tratto specifico identificante le popolazioni Rom, Sinti, Khalé, Manouche e, insomma, tutti gli zingari, come io li chiamo senza paura, ma è solo determinato dai continui respingimenti, dalle cacciate, dai divierti di sosta, dalle ordinanze di sgombero e altre ordinanze simili), si potrebbe pensare, mediante altra ordinanza, di imporre a tali gruppi umani, di portare una fascia al braccio o altro segno distintivo che faciliti il compito degli addetti alla tutela del paesaggio umano, etnico, sociale e naturalistico del Comune di Siniscola, di individuarli facilmente. A tal fine è necessario, naturalmente, preventivamente, una schedatura mirata.

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