Come vibra il romanzo-mondo di Guido Crik
«La teoria delle corde» è un libro auto-prodotto: e stra/merita la piccola fatica di trovarlo
E meno male che Guido Crik è «analfabeta di ritorno» (così si legge in quarta di copertina). Perchè man mano che leggevo «La teoria delle corde» pensavo: “ad avercene altri 10 analfabeti così la letteratura fantastica italiana degli ultimi anni farebbe un bel salto». Io ne conosco pochi e poche che qui nello Stivale scrivono così bene dalle parti del fantastico e nessuno (quasi ci giuro ma si sa che l’ignoranza è sempre in agguato) sa farlo sul registro allegro nonché libertino e fricchettone.
Così dico subito tre cose:
1 – mi fa incazzare che Crik non abbia un editore (questo libro è autoprodotto) e che dunque poche persone lo leggeranno;
1 bis – a meno che… non parta il passaparola (con qualche presentazione) e «La teoria delle corde» possa circolare per vie alternative;
2- voi che state leggendo cercate allora di procurarvi il libro (in coda le istruzioni) perché assai ne godrete, ovviamente se avete gusti simili ai miei;
3 – bisogna che Crik continui a scrivere: con altre storie (sul registro fantastico) così … fra il Premio Urania, Rill e simili potrebbe “facilmente” farsi valere… Semprechè abbia voglia di continuare.
Due parole sul libro, ovviamente senza troppo svelare la trama perchè questa è la regola delle mie “recessioni” (cioè recensioni-riflessioni).
Fin dalle prime righe il problema è «conciliare amore e libertà… con la differenza di età». E intanto capire perchè «a vibrare è tutto il mondo» oppure se è una strana cosa che avvertono solo Ateo e Jasmine. Un altro mistero – o lo stesso? – è forse nel gatto Feles e in quel ditale messicano che, passando per Pancho Villa e Frida Kahlo, è adesso in casa di Ateo Dio Ti Allevi, uno dei protagonisti. Ma bisognerà fare i conti anche con la fisica delle «stringhe» e con la matematica, con due gemelli e passando per la Grecia ridotta alla fame dalla Troika. Per arrivare alla dura impresa di costruire «cinque minuti di pace totale nell’universo», Ovviamente scansando «le funeste religioni» e la terribile «merda Anunnaki» ma soprattutto ricordando che amarsi è sempre un’ottima strada da prendere.
Romanzo imperdibile per seguaci di William Burroughs, per indiani «metropolitani», per fans di Eulero, per chi crede che l’universo è pieno di «dèi falliti», per cannaioli (non mi riferisco a chi mangia molti cannoli), per chi odia gli annunci dementi sui treni italiani ma soprattutto per chi ama i gatti dei quali Guido Crik ci rivelerà alcuni segreti. Posso solo anticipare che a domanda («dormendo 16-18 ore al giorno non vi annoiate?») il dottor Feles risponde: «no, chiudiamo gli occhi ma non dormiamo, ci trasferiamo in universi paralleli»
Difetti? Beh, uno sì: il finale banal “macho-centrico” l’autore poteva evitarlo con un pizzico di quella fantasia che non gli era mancata nelle precedenti 127 pagine. Ma a un libro così divertente e fuori dagli schemi (o dalle stringhe?) io perdono anche questa caduta.
SE VOLETE COMPRARLO l’unica è scrivere all’autore (gucrik@gmail.com) o telefonargli (333 8615475). Con 10 euri – spedizione compresa – si prende il libro con annesse le vibrazioni. Che a pagina 116 dilagano dal Sahara a Bombay, a Nairobi, a Los Angeles, a Francoforte, alle statue, ad Astana «capitale degli illuminati», ai calamari giganti, alle meduse multicolori… «E vibrò Pegaso, Delfino, Cigno, Ercole, Drago, Idra». E vibrò pure db che passava di lì.
mannaggia al mio dito traditore: IL NUMERO di cellulare è 3338615475… ci mancava 1; adesso ho corretto anche nel post