Loiano/amianto: si scrive assurdo e si legge pericolo
di Vito Totire (*)
Tempi di bonifica? NESSUNA PREVISIONE!!!
Abbiamo parlato di vicenda kafkiana, di catatonia istituzionale…ma i fatti superano la fantasia e portano a un interrogativo retorico (la risposta è evidente!): «di cosa si occupano le istituzioni».
Ripercorriamo la telenovela, più tragica che comica:
- Il sito è meritevole di bonifica da tempo immemore
- Ormai è quasi un anno che AEA “scopre” e denuncia il bubbone; non scoperto prima grazie al rifiuto degli enti locali di fare un censimento del cemento-amianto territoriale
- Tardivamente Ausl e Comune arrivano a partorire un’inutile e controproducente ordinanza a carico di un soggetto non in grado (economicamente) di ottemperare; ma a tutte le istituzioni – prefettura, Regione, ecc – la prassi “va bene”; bisogna aspettare 90 giorni dicono in giro vari personaggi, uno persino candidato alle elezioni
- La inutile e controproducente attesa non porta a quagliare nulla
- Dopo i 90 giorni il Comune viene diffidato dalla AEA (prima dell’ultima seduta del consiglio comunale) ma nulla si muove
- Gli uffici comunali dicono: la Regione (richiesto un sostegno economico) non risponde
- Cosa sta facendo il Comune visto che “bisogna aspettare 90 giorni” scaduti ad essere elastici il 22 aprile?
- Il Comune è in grado di fare una previsione temporale? Assolutamente no; era in grado di porre il limite di 90 giorni a un soggetto che non avrebbe ottemperato ma non è in grado di prevedere quando il Comune stesso potrà “ottemperare” a un obbligo di legge
- In un territorio devastato da esondazioni, dissesto idrogeologico e avversità atmosferiche si sta aspettando che le lastre pericolanti di cemento-amianto volino nella piazza del Comune? Stante la forza del vento a Loiano e stante le plurime nevicate che hanno deteriorato sempre più le lastre…
- La prevenzione basata sulle evidenze? Tanto le fibre “non si vedono”
Per quanto ci riguarda la situazione è chiara: Comune, prefettura e Regione si stanno comportando non da enti inutili ma da enti nocivi per la salute pubblica; la posizione della Ausl merita qualche attenuante, ma solo per l’ultimo periodo.
Alla fine questi enti dicano chiaramente che devono essere i cittadini a recuperare i miseri 20.000 euro necessari per la bonifica.
Ancora alcune questioni:
- Perché non lo hanno detto subito?
- Se raccogliamo i soldi devono farci entrare nel sito
- Se la bonifica la fanno i cittadini le istituzioni saranno in debito con noi e devono rispondere alla domanda: di cosa si occupano?
La pazienza è finita.
Loiano-Bologna, 14.5.2019
(*) Vito Totire è presidente di AEA, l’Associazione esposti amianto