Amianto a San Lazzaro: la “spinta propulsiva”…
… tesa alla bonifica si è esaurita?
di Vito Totire (*)
Prendiamo atto della avvenuta bonifica dell’ex-Grimeca di via Remigia. Pur se sabato scorso le lastre impacchettate erano ancora a terra. Si chiude una vicenda travagliata che avrebbe meritato maggiore tempestività; peraltro non abbiamo ricevuto nessun riscontro o informazione da parte della Procura di Bologna e di Rovigo circa la nostra denuncia sull’ipotesi di illegittimità di mettere all’asta immobili con cemento-amianto. Che la bonifica della ex-Grimeca sia conseguenza anche di un fallimento dell’asta?
Certo la trasparenza in questioni importanti per la salute pubblica e per l’ambiente non è al massimo.
Ma andiamo avanti.
Ci chiediamo: e la bonifica del sito Artlegno a Idice?
Dobbiamo precisare: Artlegno e dintorni. In particolare ci riferiamo ad alcune coperture totalmente spappolate su terreno demaniale (a quanto ci risulta); poi verremo alla via Emilia ma intanto chiediamo: possiamo tollerare ulteriormente situazioni di abbandono, degrado e vetustà come quello che si vede nelle foto?
Avanziamo una istanza/domanda molto semplice: la data (certa e ravvicinata) della presentazione di un piano di bonifica.
In questi anni San Lazzaro di Savena ha fatto molto più di altri Comuni (a volte del tutto assenteisti) ma non c’è motivo per fermarsi.
Un esempio: il Comune di Rubiera. Il report a dicembre 2018 dice: 284.043 mq. censiti; bonificati 207.000 (di cui però 48.000 per sola sovracopertura).
San Lazzaro può e deve fare di più per avvicinarsi a questo standard fino alla possibilità di dichiarare finalmente il territorio “libero da amianto”: Nel 2021? Nel 2025?
(*) Vito Totire per Aea, ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO E RISCHI PER LA SALUTE
