Storie, anzi scorie, d’Oklahoma
Cosa accade a Fort Reno?
di Lance Henson
Medicina dolce, il nostro profeta Tsistsistas, aveva predetto di uomini che sarebbero giunti da est. Avrebbero avuto i capelli sulle facce e modi strani: ci avrebbero attirati nel loro modo di vivere e così avrebbero distrutto il nostro mondo. Questa profezia appartiene a un mito vivente e – mentre ci muoviamo al di là del centenario del nuovo secolo – l’azione di alcuni fratelli e sorelle, aiutati dagli invasori provenienti da est, distrugge il fondamento stesso su cui il mondo del popolo Tsistsistas-Cheyenne è costruito.
Questa profezia è una sfida per le persone Tsistsistas, l’invito a essere costantemente consapevoli dei grandi risultati raggiunti nelle profonde cerimonie che ci definiscono, così come del male che ci circonda e ci ricorda di restare consapevoli della nostra personale vulnerabilità.
Le nazioni musulmane sono insorte. La primavera araba, dalla Tunisia verso l’Egitto, ha segnato il risveglio di un gigante addormentato, la resistenza dell’uomo contro la tirannia e l’ingiustizia. In Sud America presidenti indigeni hanno respinto il Nafta e nazionalizzato le risorse lontano dalle leggi draconiane imposte su di loro. Il movimento delle occupazioni in America ha reso noto che l’1%, i banchieri di Wall Street e le multinazionali hanno rubato e soggiogato milioni di americani, privandoli del loro diritto fondamentale alla giustizia sociale e finanziaria. La gente Cheyenne-Arapaho deve crescere come i loro fratelli e sorelle indigeni in Medio Oriente, Sud America, Europa, Africa contro gli invasori, colonizzatori e criminali despota che hanno così a lungo rubato le nostre terre e i nostri diritti umani fondamentali. Questo non è un invito alla rivoluzione. E’ comunque un ricordo del patrimonio delle nostre profezie e della resistenza costruita dai nostri antenati Cheyenne e Arapaho, costruttori di pace ed eroici guerrieri, contro i mostruosi genocidi coloniali e etnocidi politici che dobbiamo sopportare ancora oggi.
Quale sarà la loro risposta di oggi alla nostra leadership integrata?
Le informazioni che seguono sono state raccolte in Oklahoma da una indigena eroica che per ragioni di sicurezza personale vuole rimanere anonima. Speriamo che la verità e la sua serva giustizia riusciranno in qualche modo a trovare la loro strada nei vostri cuori e provocare le richieste appropriate per un’inchiesta.
Più approfondisco e più la situazione appare peggiore. Chi sa realmente cosa è successo a Fort Reno? Da anni si parla di rifiuti pericolosi gettati lì. Dicerie o verità? Mi giunsero informazioni anonime su quel che aveva fatto un geologo che lavorava a Fort Reno a fine anni ’70, inizio anni ’80. Venne licenziato quando presentò le scoperte al suo supervisore, ma per fortuna aveva copie del suo rapporto dove scriveva di scorie nucleari gettate a Fort Reno.
All’epoca minacciarono lui e la sua famiglia. E’ un uomo anziano ora, ha lasciato l’area, ma mi hanno detto che è tornato in Oklahoma.
Il tentativo di insabbiare tutto coinvolge Doi, cioè il Dipartimento dell’Interno, l’Usda (il dipartimento statunitense dell’agricoltura), il senatore Kerr, proprietario delle terre Keating (senatore repubblicano), il senatore Donald Nickles, ufficiali della Contea “canadese” (cioè il distretto dell’Oklahoma dove vivono Cheyenne e Arapaho)e di El Reno così come l’ex-avvocato della nostra tribù, Rick Grellner.
La discarica non può essere “trivellata”: qualsiasi contatto con l’acqua salata produrrebbe una reazione chimica con effetti devastanti sulla stabilità dell’isotopo radioattivo. Da quello che so di chimica, penso possa essere cesio-137, perché si lega con i cloruri. E’ tenuto in contenitori progettati per rimanere sigillati e proteggere le persone dall’esposizione; tuttavia, se queste taniche vengono intenzionalmente o accidentalmente aperte, il Cs-137 che si trova all’interno può disperdersi. L’esposizione esterna a una grossa quantità di Cs-137 può causare bruciature, malessere acuto da radiazioni e anche la morte. L’esposizione al Cs-137 può aumentare il rischio di cancro a causa delle radiazioni gamma ad alta energia. L’esposizione interna al Cs-137 attraverso l’ingestione o l’inalazione permette al materiale radioattivo di distribuirsi nei tessuti leggeri, in particolare nel tessuto muscolare, esponendoli a particelle beta e radiazioni gamma, aumentando così il rischio di cancro.
L’altra sostanza è il plutonio.
Una grossa quantità andò persa quando la Kerr-McGee (è una società di energia, coinvolta nelle vicende raccontate nel film «Silkwood» del 1983)stava chiudendo il suo impianto nel 1975. Il posto in cui fu portato non venne mai scoperto. C’è la possibilità che si tratti di Fort Reno. La compagnia petrolifera Chesapeake (la più grande negli Usa) sa di questa discarica. I suoi dirigenti stavano per avere il contratto “di fonte unica” – cioè il diritto esclusivo di trivellare in Fort Reno – se la legge1832 fosse passata. Invece non passerà. Questo spiega i provvedimenti presenti nella legge secondo cui l’Usda non potrebbe autorizzare la gestione degli scavi per nessun altro dipartimento all’interno del Governo Federale e neanche il contratto “di fonte unica”.
Se Fort Reno fosse aperto allo sviluppo economico, le autorità dovrebbero rendere pubblici tutti i dati nel caso si vogliano effettuare scavi, visto che i promotori vorrebbero costruire e quest’area non può rischiare di essere toccata.
Tutto ciò ha aperto un vaso di Pandora. Chi mi ha dato questa informazione spiegò: «sono cose per cui si viene uccisi».
Ora capisco perché il segretario dell’Agricoltura, Johanns era così determinato nel dire che non avremo mai quella terra indietro.
Penso che la cosa giusta da fare sia tenere le informazioni fuori, fare uscire le informazioni da una fonte fuori dall’Oklahoma da una risorsa che ho in custodia protettiva. Nessuno può farlo e rimanere in Oklahoma.
Molte persone verrebbero screditate in ogni caso. Per il momento la Kerr è sotto giudizio per aver imbrogliato il governo e le tribù sui diritti di concessione ed è stata comprata dalla compagnia Andarko Petroleum.
QUALCHE NOTA
Lance Henson è un poeta e attivista del popolo che noi chiamiamo cheyenne; in blog trovate altre notizie su di lui e sui suoi scritti.
Le notizie qui sopra non circolano nei giornali statunitensi ma Lance Henson le ha mandate al Bia, Bureau of Indian Affairs, e al Procuratore generale degli Usa (in pratica il ministro della Giustizia).
A proposito di notizie che spariscono. In aprile «Guardian» raccontò dell’inchiesta delle Nazioni Unite sulle condizioni dei nativi americani (2 milioni e 700mila persone). E’ la prima indagine del genere e sarà condotta da James Anaya, il relatore speciale Onu – dal 2008 – sui popoli indigeni. Ma gli Usa non hanno gradito e la notizia è scomparsa dai media. Chissà se i risultati saranno egualmente occultati.
Ricordo a chi è interessata/o alle questioni “indiane” che www.nativiamericani.it offre notizie e riflessioni di grande interesse: ci si può iscrivere al blog e alla newsletter.
Infine ringrazio Francesca Zaganelli per la traduzione dall’inglese e Silvana Fracasso per le ulteriori contestualizzazioni. (db)