A Milano c’è un Papa – di Mark Adin

Al culmine delle giornate intestate alla famiglia, fra i baciapile di stato c’era anche lui, il Bossi, uno che alla famiglia ci tiene.

Chissà poi perchè il Pontefice  ha scelto di andare a Bresso di Milano, ovverosia all’estero.

Forse perchè, in Vaticano, i corvi svolazzano ancora. Del resto, sulla regione Lombardia, volteggiano pure gli avvoltoi, che presagiscono il morto.  Dopo quel sant’uomo di don Verzè, oggi  fanno lugubri giri sulla testolina di Formigoni, per gli amici Robertino, e  aspettano che tiri le cuoia politicamente.

Il Papa, best performer,  sembra aver concesso sdoganamento ai separati, è già qualcosa, ma certo non ha benedetto le coppie dello stesso sesso. Quelli no.

Dagli atti giudiziari emergerebbe che Robertino abbia spaccato il porcellino e regalato un milioncino al suo “coinquilino”, ma si potrebbe dire anche “convivente”, dal momento che condividerebbe la stessa unità  abitativa. Lo chiamano co-housing. I due, si sa, fanno coppia soprattutto alle Antille. C’è un Daccò che vuole sempre pagare lui i conticini del Formigoni, ci tiene. Loro lo snobbano, ascetici.

Il Perego, che la Regione Lombardia ha messo in un paio di Consigli di Amministrazione, doveva comprarsi una casetta in Sardegna e aveva necessità di versare l’anticipo. Povera stella. Il coinquilino ha aperto la borsa e ha provveduto con i suoi piccoli risparmi. I Memores domini, infatti, praticano la povertà. Non si danno prospettive mondane. Deve essere per questo votarsi alla privazione che Robertino si libera dello sterco del demonio e lo distribuisce sul conto corrente bancario del sodale, forse per concimarlo.

Guardavo le facce, nelle panoramiche dei telegiornali, dei partecipanti italiani ma anche dei molti sudamericani: visi cotti dal sole d’altura, segnati dalla gioia di avere sequele di figli da mantenere. Non resta loro che raccomandarsi a Dio. Li osservavo e cercavo l’anello evolutivo che li legasse al Robertino e al Perego.

Il Mondo dell’Informazione in questi tre giorni si è come fermato: lunghissime aperture, nei tiggì, sulla Woodstock di Bresso e silenzio e/o attenuazione sulle sfighe di Formigoni. Rispetto, per Dio! Siamo tutti consacrati alla vita, siamo tutti figli.

Robertino tira il fiato per tre giorni, poi risorge. Intanto si riposa. Indossa i suoi giacchini sgargianti, abita ancora una volta il video dove fa il giovinotto, rimuove i sessant’anni, balla da solo. Un pensiero a Daccò, un pensiero al Perego: memore d’omini.

C’è un po’ di Cielle che soffre il prolasso, in galera cristianamente tace. In fondo in fondo rispondono al confessore, mica al giudice. C’è un Vescovo a Milano, oggi c’è un Papa. Un’altra scossa di terremoto alle nove e venti. Il Papa è con noi, il Papa è papà. Stacca l’assegno. Cinquecentomila euro per i terremotati.  Sobrietà evangelica.

Mark Adin

Redazione
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3 commenti

  • Caro Mark, del tuo magistrale post mi ha colpito particolarmente il passo dove accenni al probabile sdoganamento dei separati concesso dal papa. Non facciamo scherzi, eh? Cos’è questa storia di apertura della chiesa verso i separati e/o divorziati? Noi divorziati-risposati, non praticanti l’astinenza e per di più comunistoidi, abbiamo pienamente diritto allo status di scomunicato, che ci è costato più di una laurea, ce lo siamo guadagnato con anni di sofferenza e spese per avvocati e assegni di mantenimento. La chiesa, nella sua infinita bontà ci vuole riammettere (parzialmente però) ai sacramenti? Così non saremo più ne carne ne pesce! Bisognerà ripescare per noi l’istituzione del limbo, dopo che la chiesa stessa, santa e madre, l’aveva abrogata? A costo di essere paragonato ad Oscar-Luigi, dico che NO, NON CI STO!

  • E’ proprio così. Purtroppo. Perché gli italiani lo vogliono. E questo che fa più male.

  • non capisco perché avrebbe dovuto benedire coppie dello stesso sesso. la cultura e la politica hanno il dovere di progredire, la religione no.
    la religione è il dominio della tradizione, e meno si evolve, meglio è.
    chi è, contemporaneamente, omosessuale e cattolico, deve risolversi il problema e non farlo risolvere dal papa.

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