A piccoli passi verso l’abbrutimento del quadro sociale
continuità assistenziale solo per i residenti… Per invertire la rotta: prima tappa lo sciopero generale del 20 ottobre.
Milano, cantiere della demolizione sistematica di quello che resta della Sanità Universale (universale è tale se gratuita). Nella classifica dai valori ribaltata si assegnano punti a chi toglie risorse alla sanità e scarica i costi sulla popolazione. La locomotiva lombarda fa da battistrada, come sempre, a linee che diverranno nazionali. Un successo e un primato che sembra premiare eroi negativi e produrre orrori.
Milano, 2003 la Clinica Privata Santa Rita viene premiata dalla Regione Lombardia perché presentò ottimi parametri di bilancio. Solo successivamente si venne a scoprire che si impiantavano protesi non necessarie per tenere alto il fatturato. Purtroppo pratiche e personaggi sono negativi solo quando gli orrori vengono allo scoperto, prima sono professionisti di successo.
Milano, 2023 viene stabilito che studenti, turisti, lavoratori in trasferta e tutti i non residenti dovranno pagare il Medico di Guardia 20 euro per la visita in ambulatorio e 35 per quelle a domicilio. Sembra una misura di ordinaria follia amministrativa ma in realtà è l’ennesimo salto verso l’abbrutimento del quadro sociale e della convivenza civile.
Che sia proprio un sindacato dei medici, – lo Snami che per deontologia dovrebbe essere per una sanità universale, – ad osannare una soluzione schifosamente corporativa è il segno di un degrado più generale.
La rivendicazione di un compenso adeguato per il servizio fornito è legittima, ma invece di chiederla alla controparte (Regione Lombardia) lo Snami e tutti quelli che restano muti, diventano complici, facendo pagare una tassa ulteriore agli utenti “stranieri” non certificati “lumbard”!
Sembra tutto regolare e non manca neanche la santificazione da parte della Corte dei Conti che come sempre vive di astrattezze giuridiche e nega la realtà come fosse una interferenza che mai deve alterare il rigido formalismo al servizio di potentati affaristici. Paghino pure i poveri e chi ha bisogno, tanto una pezza giustificativa si trova basti richiamare un vecchio accordo del 2004 che prevedeva la continuità assistenziale solo per i residenti!
Siamo in realtà, di fronte ad un delitto: l’assassinio premeditato del Diritto alla Salute!
Le inevitabili conseguenze di questo crimine saranno l’ulteriore affollamento dei Pronti Soccorso, ultimo presidio per l’assistenza gratuita; le code si allungheranno, le attese infinite produrranno tensioni; ci saranno esplosioni di rabbia, si faranno le solite campagne sulla Malasanità Pubblica.
Ben coperto da questo prevedibile polverone, il vero colpevole la farà franca, godendosi il suo bottino. “La continuità assistenziale solo per i residenti” non è solo un concetto iniquo e sbagliato: è l’arma del delitto! Chi ha bisogno di cure, infatti, sempre più sarà costretto a rivolgersi a strutture private, arricchendo quel complesso affaristico e politico che le controlla!
Non abbiamo a che fare con sprovveduti senza coscienza e non è solo l’avidità a muovere questa gente: abbiamo a che fare con la linea generale di una borghesia e di un governo che impone sacrifici e disciplinamento per destinare risorse per le sue guerre.
E per questo deve condurre una guerra senza quartiere ai lavoratori ai senza lavoro ai poveri. L’intreccio tra politica e guerra non è una dimensione lontana: fa parte della nostra quotidianità.
Sta alla nostra classe rompere questo intreccio tra politica e guerra, tra lotta per la sopravvivenza e lotta che elimini la radice di tutte le guerre e di tutte le barbarie: lo sfruttamento del lavoro salariato e del capitalismo.
Prepariamo l’opposizione al nostro imperialismo!
Prepariamo lo sciopero generale del 20 ottobre!