ABITUDINI
(Roba del Pabuda…)
non eravamo più abituati al silenzio:
l’abbiamo dovuto sopportare
come un concerto
di musica estrema sperimentale
chissà da chi trascinati:
un suono muto sotto vuoto spinto:
faceva paura:
una paura mitigata soltanto
da qualche canto
in lingua animalesca, volatile,
ogni tanto.
una paura esasperata troppo spesso
dal suono allarmante
delle sirene:
per lo più ambulanze.
da qualche giorno:
i rumori molesti dei mestieri
stridono,
bucano, battono, fresano:
proprio come facevano prima,
in quel dilatato ieri:
adesso
è un fastidio rassicurante
e non vediamo l’ora
d’abituarci.
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(Nell’immagine: particolare dalla copertina d’un libro sfogliato, senza molto successo, in questo periodo: Process and Reality di Afred North Whitehead)