Aeroporto di Cagliari-Elmas “Gigi Riva”

una proposta di Francesco Masala

All’interno dell’aeroporto di Cagliari Elmas c’è una biblioteca, pare, e verrà intitolata a Gigi Riva – come viene annunciato sui social – Rombo di tuono Library (scrive l’Ansa).

Che sforzo!

Perché non intitolare l’aeroporto a Gigi Riva?

Va bene dedicargli lo stadio, o una strada, ma perché non l’aeroporto?

 

Qualcuno dirà che i nomi non si possono cambiare, l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo lo dimostra, i nomi si possono cambiare.

 

Quello che tutti i sardi provavano (e provano) per Gigi Riva è amore, rispetto, stima senza limiti, il giorno dei funerali si è visto, e si è visto tutti i giorni in cui Riva ha vissuto a Cagliari, ma nessuno di chi sta in alto propone l’Aeroporto “Gigi Riva”.

 

Milioni di persone arrivando o partendo in aereo ricordanno Gigi Riva, o, incuriositi, cercheranno di capire chi fosse.

 

Sembrerà strano un aeroporto intitolato a un calciatore, eppure Belfast ha intitolato l’aeroporto a George Best, forse Gigi Riva è da meno?

 

Aeroporto di Cagliari-Elmas “Gigi Riva” suona proprio bene!

 

 

ps:  Nel libro “Sardignolo” Alberto Mario Delogu ricorda che l’aeroporto di Cagliari-Elmas è intitolato a Mario Mameli, un pilota d’aereo morto nell’adempimento del dovere. Il dovere era bombardare (e ammazzare) gli abissini, a casa loro, in una guerra infame.

…Per ricordare i fatti pare giusto citare la motivazione con cui gli verrà concessa la medaglia d’argento al valor militare “sul campo”, alla memoria: «Pilota d’apparecchio da bombardamento, partecipava con slancio, entusiasmo e valore a numerose incursioni offensive. Negli attacchi aerei della valle di Maj Mescic, della valle del Samre; di Amba Aradam, del Tembien, piana di Andino contribuiva ad infliggere al nemico gravissime perdite mediante attacchi a bassa quota dai quali il velivolo rientrava spesso colpito. Il 1° marzo 1936, durante il bombardamento e mitragliamento condotto con brillante aggressività a volo radente, per meglio assolvere il proprio compito, sfidava arditamente l’offesa nemica svolgendo azione valorosa che culminava con il sacrificio della propria esistenza. Cielo di Monte Andino 1° marzo 1936…» (da qui)

 

Chissà se fra quei migranti che arrivano (o non arrivano) in Italia c’è qualche pronipote di chi veniva bombardato da Mario Mameli per portare la civiltà.

Redazione
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13 commenti

  • Giorgio P.C.A. Mameli

    Egr. Sig. Masala, ho letto la sua proposta e mi corre l’obbligo di segnare alcuni punti:
    1) Mario Mameli era un soldato, ufficiale della Aeronautica Militare. In quegli anni era considerato uno dei migliori piloti dell’Arma. I soldati sono chiamati a a fare le guerre e non le dichiarano. Nei conflitti armati si uccide (si ammazza per usare le sue parole) quello che viene definito il nemico. In alternativa da lui si è ammazzati.
    2) L’esecranda guerra d’aggressione all’Abissinia, a detta degli storici Renzo De Felice (Mussolini il Duce, gli anni del consenso 1929-1936, Einaudi Editore 1974), Arrigo Petacco (Faccetta Nera, Utet, 2018) Giorgio Rochat (Le guerre italiane 1935-1943 Einaudi 2008), giusto per citarne solo tre, non dispiacque agli italiani dell’epoca che corsero ad arruolarsi volontari in massa. Scrive Arrigo Petacco, pag 65-66 : “Tale era l’entusiasmo che, anticipando il richiamo alle armi, molti giovani e meno giovani facevano la coda davanti agli uffici di arruolamento… [I volontari] raggiunsero in totale una cifra spropositata : 1.750.000.” Magari, detto senza malizia, fra quelli vi era anche qualche sua ascendente, che comunque, senz’altro, fu impiegato in qualche fronte (Francia, Grecia, Jugoslavia, Russia) della successiva guerra mondiale. Assassini anche loro? O solo soldati.
    3) per quanto riguarda la motivazione della medaglia al valore: cosa voleva ci fosse scritto? Le motivazioni delle medaglie sono per definizione enfatiche. Ne trovi una men che retorica ed avrà ottenuto uno scoop.
    Infine: la cancel culture non aiuta né a capire il passato né a costruire il futuro. Cancelliamo Abramo, Isacco e Giacobbe, che possedevano schiavi e Giulio Cesare che massacrò i germani e Cristoforo Colombo che con la scoperta dell’America ha dato il via al genocidio dei nativi americani e Nino Bixio che ha distrutto e bruciato interi villaggi della Calabria?
    5) Se si vuole intitolare l’aeroporto Mario Mameli a Gigi Riva le motivazioni hanno da essere ben altre e di ben altro spessore. E allora perché non Eleonora d’Arbore, Grazia Deledda, Emilio Lussu, Evelina Mameli, Antonio Gramsci….
    Dopo di che: grande rispetto per Gigi Riva di cui sono stato e sono tifoso.

  • Francesco Masala

    Sig. Giorgio P.C.A. Mameli, grazie per il commento intanto.

    Vorrei rispondere alle sue considerazioni.

    1) Quella era una guerra coloniale, non si difendevano i confini italiani, l’eroismo nei due casi ha un peso diverso, credo.
    2) Anche in Israele la maggioranza della popolazione è a favore dell’assassinio dei palestinesi e della pulizia etnica a Gaza, e non mancano i soldati volontari, ma questo è un argomento che rende l’agire israeliano un comportamento condivisibile?
    3) sono d’accordo con lei.
    4) quando ero bambino, negli anni sessanta e settanta, in tanto muri c’erano delle grandi scritte di Mussolini (anche Francesco De Gregori se lo ricorda in una canzone: https://www.youtube.com/watch?v=OpYOOcl7nA0&ab_channel=LaVoceDelPadrone78), ora non più, chi era interessato, per qualsiasi motivo, le avrà fotografate e messe in un libro.
    e se l’aeroporto fosse intestato a Italo Balbo o al generale Graziani varrebbe lo stesso discorso, no?
    nessuno parla di cancellare la memoria di Mario Mameli, continuera a parlarne la Sogaer, ci saranno libri dedicati a lui, nessuno vuole bruciare libri, nè cancellare la storia.
    5) per Eleonora d’Arborea, Grazia Deledda, Emilio Lussu, Evelina Mameli, Antonio Gramsci sono d’accordo anch’io, ma ho pensato che per Gramsci e Lussu, per esempio, tanti farebbero dei distinguo e delle critiche di tipo parapolitico, o politico tout court.
    Chi avrebbe il coraggio di dire no a Gigi Riva?

    a Palermo l’aeroporto intestato a Falcone e Borsellino avrà distubato i mafiosi, ma Aeroporto di Cagliari-Elmas “Gigi Riva” a chi può dispiacere?

  • Giorgio P.C.A. Mameli

    Egr. Sig. Masala,
    giusto per non lasciare spazio ad equivoci:
    1) Una bella rovesciata, un dribling funambolico o una emozionante azione di contropiede è tale a prescindere. Non importa se giocata ai mondiali o in serie B o su un campetto di periferia. Quel che conta è l’oggettività dell’atto. Forse che Manfred von Richthofen, il Barone Rosso, cessa di essere un grande pilota perché ha combattuto dall’atra parte?
    2) Nel mio secondo punto non vi era alcuna intento di giustificazione. Sto con Hanna Arendt: la maggioranza vince e decide, non necessariamente ha ragione e quello della guerra d’Abissinia è stato uno dei tanti casi. E tutti quei volontari non erano necessariamente tutti assassini
    3)Sono lieto del suo accordo, D’altra parte era arduo sostenere il contrario
    4) A New York ancora oggi c’è Italo Balbo Avenue, in ricordo della trasvolata del decennale (di fondazione dell’Aeronautica Militare) e nessuno, ad oggi ha pensato di cambiare nome a quella strada. Così come nessuno vuole cambiare il nome all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna anche se questi aderì al fascismo e fece parte del Gran Consiglio, pure se vi partecipò una sola volta. Ogni atto va letto nel suo contesto.
    5) Chi potrebbe essere contrario, si chiede. Chiunque non abbia tifato per Gigi Riva, ma questo è un goal a porta vuota.
    Cordialità.

  • Francesco Masala

    Sig. Giorgio P.C.A. Mameli, grazie per il secondo commento intanto.

    Vorrei rispondere alle sue ulteriori considerazioni.

    1) Il Barone Rosso (molto amato da Snoopy) combatteva contro altri piloti inglesi dello stesso livello, uno scontro acrobatico tra pari, i piloti italiani che bombardavano, anche coi gas, i villaggi africani fatti di capanne avevano dall’altra parte solo resistenti con un fucile, o poco più (ecco un bel film: https://markx7.blogspot.com/2023/11/il-leone-del-deserto-mustafa-akkad.html) , e donne e bambini e vecchi, come se sul ring un peso massimo combattesse con un peso mosca.
    2) certo che quei volontari non erano tutti assassini, erano solo dei poveri contadini, e la promessa di un pezzo di terra in una terra che gli dicevano disabitata gli faceva combattere una guerra coloniale di rapina, e se hai un fucile in mano quello spara, come sempre.
    3) almeno su un punto siamo perfettamente d’accordo, mi fa piacere.
    4a) non mi vorrà dire che Balbo e Marconi hanno avuto lo stesso ruolo all’interno del PNF, e in ogni caso chi siamo noi per cambiare i nomi delle strade delle città della nazione più assassina del mondo?; sicuramente saprà di una campagna per cambiare i nomi delle vie legate al colonialismo italiano (https://www.internazionale.it/opinione/wu-ming-2/2021/02/15/mappa-colonialismo-italiano), già nel 1949 a Bologna cambiarono il nome ad alcune strade (per esempio via Tripoli divenne via Paolo Fabbri (via che, per coincidenza, sta in una canzone di Francesco Guccini)
    4b) quando a Bristol buttarono nel fiume la statua di un trafficante di schiavi, dopo la morte di George Floyd, non restai addolorato, diciamo così.
    5) i gol a porta vuota si fanno se la palla entra in rete, se no uno si mangia le dita per l’occasione sprecata.

    buone cose

  • Giorgio PCA Mameli

    Se si salta di palo in frasca e non si segue il filo della logica si perde il senso del confronto e diventa difficile argomentare: quindi mi fermo qui.

  • domenico stimolo

    Voglio partecipare al confronto tra Francesco Masala e il Sig. Giorgio P.C.A. Mameli riguardo la richiesta di Masala di cambiare il nome dell’aeroporto di Cagliari-Elmas.
    Intendo farlo con la massima apertura “culturale”. Comprendo sul piano umano la “difesa“ del Sig. Giogio P.C.A. Mameli sul mantenimento dell’intitolazione dell’aeroporto, poiché è palesamene conseguente che, dato il cognome, è un discendente (tranne caso di omonimia) di Mario Mameli richiamato.
    Però, sul piano della coerenza storiografica pertinente ai valori repubblicani sanciti dalla Costituzione, manifesto disaccordo.
    Certo, è pur vero che in Italia, a data odierna, la “coerenza” prima richiamata non sempre è realizzata nella titolazione di strade- piazze-luoghi…, in riguardo e rispetto alla rottura globale che si è realizzata nel nostro paese con la rovinosa caduta della dittatura fascista – che determinò grandissime tragedie per l’Italia ( a partire dalle guerre realizzate) – , e il conseguente strutturale rinvigorimento operativo dei valori di democrazia, libertà e giustizia sociale, successivamente determinatosi con fatti e valori assolutamente innovativi dall’Unità nazionale: quindi, la nascita della Repubblica, lo schianto della struttura monarchica dei Savoia che aveva sempre sostenuto le drammatiche “avventure” del fascismo, la Costituzione.
    Infatti, in Italia ci sono ancora strade-luoghi-piazze…., che – a mio parere incomprensibilmente -, rimangono intestate a personaggi appartenenti agli ex regnanti o rappresentativi di fatti legati alla dittatura.
    Come si deve agire per dare “coerenza “ ( nella valenza espressa all’inizio dello scritto) alle titolazioni? O come si doveva agire già dalla determinazione della Costituzione? Questione complessa, bisognerebbe ritornare a esternare la dinamica degli eventi, molte volte contorti, che hanno caratterizzato la nostra storia già dal 1946/1947
    Da parte mia sono convinto che le titolazioni non sono un “esercizio di memoria”, vago e molte volte incomprensibile alla stragrande maggioranza dei cittadini, bensì sono un elemento culturale di democrazia di primissimo piano, di educazione civile e di conoscenza, a partire dalle nuove generazioni. In un contesto sociale ove si considera la formazione intellettuale e storica dei cittadini prassi di grande rilievo, “tutto tiene”!
    A questo riguardo le intitolazioni complessive non devono restare “imbalsamate”. Se sorgono esigenze che le strutture democratiche territoriali ( per cambiare o definire le titolazioni sono codificate dinamiche e ruoli in maniera specifica) ritengono congrue e coerenti con le “emozioni” in essere, bisogna agire di conseguenza.
    La proposta fatta da Francesco Masala va certamente in questa precisa direzione. Gigi Riva rientra pienamente in questo quadro.
    Nel merito, da parte mia prediligo titolazioni che richiamano la Pace ( come valore assolutamente supremo) e, quindi, Chi si è battuto a questo fine. Per esempio in ogni città dovrebbero esserci luoghi che richiamino Gino Strada. Prioritario richiamare donne e uomini che in rispetto all’impianto valoriale costituzionale abbiano svolto attività significative in difesa o per la riconquista della democrazia, delle libertà, della giustizia sociale, e funzioni rilevanti per l’accrescimento culturale-scientifico, in contrasto altresì alla mafia e in difesa della legalità repubblicana.
    In questo quadro le guerre di aggressioni contro altri Stati e popoli e le persone che le hanno operativamente sostenute specie nella fase della dittatura fascista non possono rappresentare riferimenti “positivi”. Certo, data la fase di indottrinamento martellante fascista, spietata e continua, che riguardò tutti i giovani italiani, senza libere espressioni alternative ( punite con il carcere, il confine, violenza e repressioni), non è facile supporre ora come si potesse esprimere la libertà d’azione.
    In ogni caso un dato è certo: durante il periodo dittatoriale non tutti, giovani e adulti, furono “servitori fedeli”, infatti , come ben noto parecchi giovani italiani si opposero, in molte forme e maniere, relegati di conseguenza nelle carceri, e anche combattendo, si ricordano i volontari italiani accorsi in Spagna a sostegno della Repubblica contro i golpisti sostenuti vigorosamente dai nazifascisti.
    In conclusione. Anche in Sicilia non molti anni addietro è insorta una questione che ha riguardato il cambiamento della titolazione di un aeroporto: Comiso ( Ragusa).
    L’aeroporto costruito tra il 1937/39, ad uso esclusivamente militare, fu intitolato a Vincenzo Magliocco ( nativo di Palermo), un generale dell’aviazione morto in Etiopia nel giugno 1936 durante una missione di guerra nell’ambito dell’aggressione fascista all’Etiopia.
    Nel 2007 l’amministrazione comunale di Comiso assunse la decisione di cambiare il nome all’aeroporto, titolandolo a Pio La Torre, ucciso dalla mafia per le sue lotte e impegno. L’anno successivo la nuova giunta comunale annullò la decisione precedente, intitolando di nuovo l’aeroporto al generale.
    Per brevità non riporto le numerose iniziative e mobilitazioni che furono realizzate nel corso degli anni successivi per rifare giustizia civile e democratica ( sostenute anche da una grande petizione popolare) , dato che l’approfondimento può essere fatto facilmente, anche riguardo il ruolo che svolse l’aeroporto di Comiso durante gli anni della guerra scatenata dal fascismo. Tra l’altro l’aeroporto ritornò in “prima pagina” nel 1981 poiché il governo nazionale concesse l’autorizzazione ad installare i famigerati missili Cruise.
    Il dato è che nel giugno 2014 l’amministrazione comunale di Comiso assunse la decisione di riportare all’aeroporto il nome Pio La Torre.
    L’aeroporto di Cagliari fu costruito nel 1937, intitolato al tenente Mario Mameli morto l’1 marzo 1936 in Abissinia/Etiopia , durante una fase della guerra omicida di aggressione fascista.

  • Di solito gli aeroporti vengono titolati a statisti, gli stadi a ex grandi calciatori: s.siro-meazza, quindi unipolarena- gigi riva.

    • Francesco Masala

      Massimo, che di solito gli aeroporti vengano intitolati a statisti è solo una tua ipotesi, la realtà è ben diversa.

      Ecco qualche esempio:

      Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna
      Aeroporto Giuseppe Verdi di Parma
      Aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino
      Aeroporto Cristoforo Colombo di Sestri Genova
      Aeroporto Gabriele D’Annunzio di Brescia Montichiari
      Aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara Marittima Ancona
      Aeroporto Falcone-Borsellino di Punta Raisi Palermo
      Aeroporto internazionale Amerigo Vespucci di Peretola Firenze
      Aeroporto internazionale Galileo Galilei- Pisa
      Aeroporto Marco Polo di Tessera Venezia
      Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca

      Anzi, secondo me è il contrario, non vengono intitolati a statisti o politici per evitare di dover cambiare nome quando cambia un regime politico, mentre uno scienziato o un artista o uno gigante dello sport è per sempre.

  • Francesco Masala

    intanto a Milano Berlusconi “conquista” l’aeroporto

  • Domenico Stimolo

    Malpensa e’ di tutti – NO all’ aeroporto Berlusconi
    Petizione:
    https://chng.it/CpPGfRTpwy

  • Confronto informativo e interessante. Non avevo idea di chi fosse Mario Mameli. È morto nell’esercizio del suo lavoro. Anche i nazisti esercitavano il loro compito… Non aggiungerei altro per non ripetere cose già dette. Grande simpatia per Gigi Riva e immensa stima per Gino Strada, fra quelli citati.

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