Alcune note su «Alfabeto Brasileiro»
di Christiana De Caldas Brito
Ho comprato «Alfabeto Brasileiro» nell’ultima Fiera del libro, della piccola e media editoria, a Roma. Sono d’accordo con la recensione di David Lifodi, pubblicata qui in blog. Profonda, lucida e rispettosa l’analisi del Brasile fatta dal professor D’Orsi. E incisiva la testimonianza di Eloisa, la figlia del professore, fotoreporter in viaggio per il Brasile. Nell’ultimo paragrafo della sua recensione, David Lifodi si mostra grato ad Angelo D’Orsi per il tipo di ricerca che ha effettuato, mostrando anche i pericoli ai quali è esposto il Brasile.
Nel caso il libro «Alfabeto Brasileiro» arrivasse a più di un’edizione (me lo auguro) vorrei suggerire, da brasiliana che sono, una revisione grafica delle parole in portoghese nel testo. Avrei una domanda da porre alla casa editrice Ediesse. Perché tanti errori nelle parole citate in portoghese? Gli accenti o non ci sono o stanno nel posto sbagliato. Per esempio, la parola «violência» che è scritta a pag. 141 con l’accento circonflesso sulla vocale sbagliata: «viôlencia». Così scritta, la violenza è ancora più violenta … Gli accenti acuti a volte diventano gravi : si veda Pelé che alla pag. 50 è scritto correttamente, alla brasiliana, più avanti, (pag. 238) nell’Indice dei nomi, perde la sua identità e si trasforma in un Pelè italiano.
Anche la tilde è messa sulla vocale sbagliata (almeno in un caso) oppure sorge un accento dove non dovrebbe esserci: nella Bibliografia, alla pag.170, la parola brasiliana «mais» (“più”) esibisce un accento che non ha. Certi vocaboli sono stati scritti in spagnolo, come se fosse portoghese: per esempio a pag. 169, nella Bibliografia, la parola «años» oppure alla pag. 139 si legge «L’hombre e la mulher» («hombre» è spagnolo, «mulher» è portoghese).
Uno dei cognomi di Anita Garibaldi diventa «Riberio» (pag. 93) quando in realtà è «Ribeiro»: questo probabilmente dipende dal computer ma anche dall’assenza di un editing efficace.
Sappiamo che i brasiliani pronunciano come “u” la “o” finale di tante parole. Alla pag. 177, quando è citato lo Stato dello Espírito Santo, la parola «Espírito» è scritta nel modo in cui è pronunciata: «Espíritu».
Spero che alla Ediesse pensino al mio suggerimento: mi sembra giusto aspettarsi, da una casa editrice seria come Ediesse, una revisione accurata di questo bel testo.
Ciao Christiana,
mi fa piacere che tu concordi con la mia recensione. Ti confesso che non mi ero accorto degli errori delle parole, anche perché conosco il portoghese in maniera molto sommaria.
Ne approfitto per metterti qui un’altra mia recensione al libro che avevo scritto per Peacelink:http://www.peacelink.it/latina/a/39568.html
Alfabeto brasileiro, che sto leggendo, è probabilmente scritto da chi non conosce molto bene il brasiliano, un po’ diverso dal portoghese non solo nella pronuncia. Inoltre il brasiliano di Curitiba è diverso da quello di Salvador de Bahia. Ediesse mi sembra non abbia in catalogo traduzioni di letteratura lusofona, da qui, forse, l’ editing difettoso. La lingua portoghese in Italia è meno conosciuta dello spagnolo o del francese per parlare di lingue latine. Non viene insegnato a scuola. Un ottimo blog che promuove letteratura, cultura e lingua portoghese è IL DIARIO PORTOGHESE.
Comunque il lavoro di D’Orsi e le recensioni di David sono ottimi. Alfabeto brasileiro merita di essere letto, avvicina al Brasile.
Cari amici, cara Christiana, grazie mille per i rilievi di cui terremo senz’altro conto nel caso di una ristampa. a presto
Carla Pagani (Ediesse)