Allarme femminicidi in Chiapas
Nel primo trimestre del 2020, il Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas e l’Observatorio Feminista contra la Violencia a la Mujeres de Chiapas hanno già denunciato 18 casi di violenza contro le donne. Il governo chiapaneco finora ha taciuto, minimizzato e preso provvedimenti di facciata.
di David Lifodi
Foto: Frayba
I numeri del femminicidio in Chiapas sono allarmanti: fino al 15 marzo scorso, secondo i dati del Frayba – Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas – sono già 18 i casi di violenza contro le donne, in gran parte indigene delle etnie tsotsil e tseltal. Le misure prese dal governo dello stato del sud-est messicano per adesso sono risultate del tutto insufficienti e volte a minimizzare quanto sta accadendo.
La maggior parte degli episodi di violenza di genere, sottolinea ancora il Frayba, avviene di solito nell’ambito familiare o lavorativo, ma anche all’interno delle comunità in un contesto di sostanziale impunità. Spesso le autorità preposte si limitano a ricevere le denunce, ma senza indagare realmente.
A sollevare il problema della violenza contro le donne, caratterizzata inoltre da aggressioni fisiche e minacce, anche l’Observatorio Feminista contra la Violencia a la Mujeres de Chiapas, che denuncia l’assenza di dati ufficiali sui femminicidi emessi dalle istituzioni e parla di una situazione allarmante anche per quanto riguarda il fenomeno di sparizione di giovani e adolescenti. Il governo del Chiapas si è sempre distinto, in questi anni, per negare l’emergenza femminicidi, sminuendo le statistiche delle organizzazioni femministe e riconoscendo un numero fortemente ridotto degli omicidi commessi contro le donne, a partire da Jorge Luis Llaven Abarca, alla guida della magistratura dello stato. Eppure, alla fine di marzo 2020, erano già 51 le desaparecidas (in gran parte adolescenti tra i 14 e i 18 anni) , ma il governo chiapaneco non aveva attivato alcun protocollo di ricerca immediata.
Nel 2019 l’Observatorio Feminista contra la Violencia a la Mujeres de Chiapas aveva già documentato almeno 199 morti violente di donne, 84 delle quali ritenute femminicidi, più 74 tentativi di compiere un femminicidio. Secondo la Comisión Nacional para Prevenir y Erradicar la Violencia contra las Mujeres (Conavim) de la Secretaría de Gobierno la situazione più allarmante si registra in sette municipi chiapanechi (Comitán, Chiapa de Corzo, San Cristóbal de las Casas, Tapachula, Tonalá, Tuxtla Gutiérrez e Villaflores), tuttavia, aldilà dell’allarme rivolto soprattutto verso le donne indigene, le più deboli, poco è stato fatto a livello istituzionale.
Jorge Luis Llaven Abarca insiste nel dire che, nel segno della Ley General para el Acceso de las Mujeres a una Vida Libre de Violencia , il governo si adopererà per prevenire qualsiasi forma di violenza di genere (psicologica, fisica, economica, sessuale), compresi gli omicidi e altre forme di morte violenta e, per questo motivo, la secretaria de Igualdad de Género María Mandiola Totoricaguena ha promesso che sarà riattivato, dopo esser stato sospeso, un piano di prevenzione contro i femminicidi.
Il piano prevede l’attivazione di misure specifiche, regione per regione e municipio per municipio, per proteggere donne e adolescenti in situazioni di rischio, ma in realtà è dal 2016 che nel Chiapas è stata decretata l’Alerta de Violencia de Género, rimasta però sulla carta. Inoltre, le cifre contenute nel rapporto dell’Observatorio Feminista contra la Violencia a la Mujeres de Chiapas, come evidenziato dalla stessa associazione, è parziale e deriva soltanto dal monitoraggio dell’Osservatorio su quotidiani e riviste che hanno riportato notizie relative a femminicidi, violenze di genere ed altre intimidazioni, in assenza delle cifre ufficiali che le autorità non hanno mai diffuso.
Dal 2016 ad oggi nel Chiapas la violenza di genere è cresciuta pericolosamente: 7 morti violente di donne (di cui 4 femminicidi) nel 2016, 8 nel 2017 (tra cui un femminicidio), 11 nel 2018 (compresi 3 femminicidi) e 13 nel 2019 (7 femminicidi) fino ai dati allarmanti del primo trimestre 2020.
Le raccomandazioni al Messico (e allo stato del Chiapas) del Comité para la Eliminación de la Discriminación contra la Mujer, tra le quali l’invito ad adottare misure urgenti contro i femminicidi e le sparizioni forzate di donne e adolescenti, in particolare combattendo le cause alla base delle violenze di genere, finora è stato del tutto disatteso.
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Leggi anche “Se nove donne al giorno…”, di Cooperazione Rebelde Napoli, pubblicato su Comune-Info, che evidenzia gli scarsi passi avanti del governo obradorista sulla violenza di genere.