Alpini: è successo a Santa Brigida
Grappa acida, un pennello spione, il piccolo straniero in casa e altri fattarelli all’ombra della penna… fra una guerra e l’altra. E viva l’Italia del “vinum et circenses”.
di Ennio Cabiddu (*)
A Santa Brigida, in alta Val Brembana
è successa una cosa alquanto strana
è comparsa la scritta su un grande cartello:
CORPO DEGLI ALPINI -”CAMPO SCUOLA”
Un antimilitarista dopo aver letto il cartello
ha corretto un po’ la scritta con un pennarello:
CORPO DEGLI ALPINI -”CAMPA E SCOLA”
D’altronde è a tutti abbastanza noto che gli alpini
visitano volentieri otri e botti in cerca di grappe e vini
La burla di valle in valle vola e diventa una farsa
Gli alpini corrono ai ripari ma ormai la voce è sparsa
A centinaia, grazie al vecchio ma efficcace passaparola
gli amanti del bere si iscrivono al “CAMPA E SCOLA”
Vorrei fermarmi qui, quanto vorrei, ma non posso
perche’, pur con tutto lo sdegno che ho addosso
devo riferire che davvero il Corpo degli Alpini
ha reclutato ragazze e ragazzi, bambine e bambini
Un Due, Un Due, eran sessanta, lo sguardo in avanti
Un Due, Un Due, eran sessanta e, pare, pure paganti
Ma la cosa davvero triste e davvero molto grave
è che alla fine hanno cantato la canzone del Piave
e quando “ Il Piave mormorò, non passa lo straniero”
un bambino calabrese disse:”Per fortuna non sono nero!”
Una signora allora disse al bambino alpinista calabrese
“Stai buono, che diventerai orobico fra qualche mese”
(*) Ennio Cabiddu, docente quasi in pensione.
Le immagini sono scelte dalla redazione della “bottega” che, con l’occasione, ricorda come nella Sardegna degli incendi (e delle servitù militari) si spendono molti soldi per far volare le inutili e inquinanti Frecce Tricolori. Panem all’uranio et circenses.