Amadori denuncerà chi informa?
di Davide Fabbri
A seguire db esprime solidarietà e racconta una “vecchia storia”…
IL GRUPPO AMADORI HA INTENZIONE DI DENUNCIARMI. PER LE MIE INCHIESTE SCOMODE. A FAVORE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI
La mia esistenza è devastata e tormentata da continue denunce dei potenti. Ci risiamo. Il potente gruppo economico di turno – in questo caso la holding del pollo e tacchino AMADORI – tenta di mettermi il bavaglio in seguito alla pubblicazione di mie inchieste scomode sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ai tempi della diffusione del virus Covid-19. Chi mi conosce bene sa che io faccio informazione non allineata, non asservita ai potenti del territorio.
Di fronte all’attuale situazione di straordinaria e drammatica emergenza sanitaria, il gruppo AMADORI – che ha Flavio Amadori presidente, e Denis Amadori vicepresidente – ha fatto sapere ad alcuni delegati sindacali RSU dell’azienda, che ha dato mandato ai suoi avvocati di intraprendere azioni giudiziarie contro di me, in conseguenza alla diffusione capillare delle mie inchieste profonde e meditate fra tanti lavoratori degli stabilimenti Avi.coop di San Vittore di Cesena e di Santa Sofia (Pollo del Campo).
La mia risposta a questi annunci di querele? Ci vedremo in tribunale. Per ribadire la mia narrazione sulla realtà dei fatti.
E’ una storia già vista. E’ il solito e banale tentativo di intimidazione tramite lo strumento della querela per il presunto reato di diffamazione a mezzo stampa e Facebook. Personalmente sono stato querelato o citato per danni in Tribunale – mi pare 14 volte, ho perso il conto: alla fine sono sempre stato assolto o prosciolto prima del processo, poiché ho sempre raccontato la realtà dei fatti, in maniera circostanziata e dettagliata, una realtà scomoda ma di realtà si trattava. L’iniziativa di chi querela in sede penale, o di chi fa citazioni per danni in sede civile, è riconducibile in larga misura ad azioni strumentali, che compromettono la serenità di un blogger indipendente come il sottoscritto, con grave incidenza sul diritto di critica informativa e di libera espressione del pensiero, essenziale in un regime democratico. Il neanche troppo velato clima di intimidazione che si vuole determinare costituisce un fattore che reputo molto grave. Il motivo di questa annunciata querela va sicuramente ricercato nella mia rigorosa e scomoda attività di informazione e controinformazione (in questo caso a difesa delle lavoratrici e lavoratori di Amadori) che, con tono critico ma senza ricorrere a offese, ingiurie o diffamazioni di alcun tipo, racconta spesso e volentieri situazioni critiche per quanto riguarda il rispetto rigoroso della tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Questo mio lavoro d’inchiesta indipendente dà ovviamente troppo fastidio; pertanto i potenti di turno (in questo caso i capitalisti romagnoli della produzione di carne AMADORI) ricorrono a tentativi di intimidazione nei confronti di opinioni motivate di critica informativa e politica. La holding del pollo dovrebbe invece pubblicamente chiarire quali sarebbero le mie affermazioni ritenute false e diffamatorie.
Una cosa comunque è certa: questi tentativi di intimidazione non avranno il risultato di far zittire una voce libera e indipendente come la mia. Al contrario, verrà rafforzata l’azione informativa, con maggiore determinazione e rigore, continuando la battaglia per il riconoscimento totale dei diritti dei lavoratori. Continuerò a essere un uomo libero, a spendermi con passione e coraggio, senza risparmio. Un uomo che fa, che agisce, senza chiedersi se conviene. E la cosa certa è che non sono solo in questa battaglia di civiltà e di giustizia sociale: ho la vicinanza e la solidarietà di tanti cittadini, lavoratrici e lavoratori.
PS La foto ritrae Denis Amadori, Francesco Amadori e Flavio Amadori, è tratta dal sito internet di Amadori.
Cesena, 30 marzo 2020
Davide Fabbri, blogger indipendente
NON LASCIAMO SOLO IL PICCOLO DAVID(E): UNA NOTA DI DB
E’ importante – come ho già scritto in occasione della richiesta milionaria di Conad – – sostenere Davide Fabbri contro chi gli vuole tappare la bocca. Naturalmente il modo migliore è rilanciare i suoi post. Da parte mia lo faccio oggi ricordando che la holding Amadori non è mai stato “il migliore dei mondi poss ibili”. Qui sotto troverete – spero che ingrandendo si possa leggere tutto – una inchiesta che pubblicai quasi 20 anni fa (nel lontanissimo dicembre 2020) sul mensile «Carta» che era allora “cangurato” dal quotidiano «il manifesto» … poi divenne settimanale, ma questa è un’altra storia. In altri Paesi esistono fior di riviste specializzate nell’indagare sui grandi gruppi, per difendere consumatori e consumatrici (e il pianeta in cui viviamo) dagli abusi possibili, ma evidentemente qui da noi non si può, non si può, non si può, non si può… O forse – se lo vogliamo – si può?
Sono a favore di Davide Fabbri
“La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire”, dicono George Orwell e Davide Fabbri
Ho già solidarizzato con Davide e ribadisco che il diritto di critica deve essere sostenuto e garantito in tutele forme, a partire, soprattutto, dalle aule dei tribunali.