Amianto a Sasso Marconi: è già tardi

di Vito Totire (*)

Risposta burocratica ed evasiva da parte dell’amministrazione di Sasso Marconi; una “risposta” che fonda sullaa misconoscenza del rischio. Nel 2015 qualcuno ha dichiarato o certificato che si poteva temporeggiare negli interventi di bonifica? Vedremo questa valutazione per verificare se si è appurata, per esempio, la presenza di amianto anfibolo (più aggressivo) e se si sono cercate le fibre nei canali di gronda

Ma in verità la differenza tra una copertura in stato discreto e una copertura in condizioni di degrado massimo è costituita da milioni di fibre disperse nell’ambiente; un nanogrammo di amianto nella lettura in TEM (microscopia elettronica a tensione) evidenzia fino a 100.000 fibre.

E’ ragionevole aspettare il degrado massimo prima di bonificare?

Ora è evidente che le linee-guida regionali in materia non tengano conto né della salute pubblica né della tutela ambientale e siano utilizzate dai “privati” per temporeggiare oltremisura. Che però anche un’amministrazione comunale temporeggi è un pessimo esempio per la comunità. Occorre infatti fare una valutazione dinamica e non statica del rischio.

Che poi i sindaci non abbiano emanato una ordinanza per il censimento capillare nel territorio è tutto a loro demerito perché hanno omesso una misura ergonomica , utile per l’ambiente e per la salute e CHE NON COSTA NULLA!

Abbiamo già detto – e non vogliamo mettere il dito nella piaga – che la massima responsabilità di questo atteggiamento di incuria è addebitabile alla Regione Emilia-Romagna: apprendiamo dalla stampa che l’amministrazione risponderà ad una interrogazione il 29 aprile.

Chiediamo una risposta più veloce su:

  1. Bonifica immediata, sia per l’oggettività della situazione e sia per dare finalmente un “esempio” alla cittadinanza
  2. Censimento tramite ordinanza sindacale con obbligo di auto-notifica al Comune e alla Ausl di tutto il cemento-amianto presente nel territorio (vogliamo sperare che di friabile non ve ne sia più) al fine di monitorare e bonificare rapidamente
  3. Il censimento deve riguardare anche l’amianto delle condutture dell’acqua “potabile” e di altro genere, visto che i cittadini “bevono” amianto da decenni…

Sono passati quasi trent’anni dalla legge 257/92 (Norme per la cessazione dell’uso dell’amianto) ma a Sasso Marconi – come altrove – qualcuno ha dormito. E’ l’ora della sveglia.

Bologna, 3.4.2021

(*) Vito Totire è presidente dell’AEA

Redazione
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